16/02/2009
Per la Cassazione – sentenza n. 2904 del 6 febbraio scorso – il giudice di merito, in mancanza di espressi divieti, può utilizzare prove raccolte in un diverso giudizio e trarre da queste non solo semplici indizi ma anche elementi di convincimento, attribuendo addirittura alle stesse valore di prova esclusiva. E questo vale anche in riferimento ad una perizia svolta in sede penale o ad una Ctu in altra sede civile, soprattutto se predisposta in relazione ad un giudizio che ha ad oggetto una...
13/02/2009
Secondo la Corte di giustizia – sentenza del 12 febbraio, causa C-67/08 – non esiste, nel diritto comunitario, salvo i casi espressamente disciplinati, un principio dal quale desumere il divieto delle doppie imposizioni. In particolare, la normativa di uno Stato membro, che non permetta di detrarre dall'imposta di successione dovuta nello Stato di residenza del defunto l'imposta di successione pagata in altro Stato sui beni ivi esistenti, non risulta in contrasto col diritto comunitario né, in...
13/02/2009
La sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Toscana, con sentenza n. 70/2009, ha condannato un professore di un istituto superiore di Firenze a rifondere, al Ministero dell'istruzione, il danno per il ristoro dell'immagine dell'intero sistema scolastico, quantificato equamente nella somma di 8.000 euro. Il docente, in particolare, si era acceso una sigaretta durante l'ora di lezione, nonostante i divieti imposti dalla normativa vigente. Non solo. Qualcuno dei suoi studenti aveva...
11/02/2009
L'ingiunzione volta a vietare ad una persona di avviare o proseguire un procedimento dinanzi ai giudici di un altro Stato membro, per il motivo che tale procedimento violerebbe un accordo arbitrale, è incompatibile con il regolamento Ce 44/2001. E' quanto statuito dalla Corte di giustizia dell'Ue che, con la sentenza del 10 febbraio 2009 nel procedimento C-185/2007, ha sciolto un caso piuttosto complesso di ripartizione delle competenze tra giudici italiani ed inglesi, ampliando il campo di...
11/02/2009
La Suprema corte (sentenza n. 10677 del 2008) ha ribadito che il conduttore di un immobile adibito ad uso diverso dall'abitazione può, in qualsiasi momento ed indipendentemente dalla scadenza o dal rinnovo del contratto (purché con preavviso di sei mesi), recedere anticipatamente dal contratto locatizio comunicando, contestualmente alla dichiarazione di recesso, a pena di inefficacia, i gravi motivi al locatore, al fine di consentire a quest'ultimo di poterli tempestivamente contestare .
11/02/2009
L'ultima novità che potrebbe interessare il Ddl Brunetta, sulla riforma del pubblico impiego, è contenuta in un emendamento dei relatori, ancora non votato, in base al quale l'azione collettiva di risarcimento nei confronti dei concessionari di servizi pubblici potrà essere proposta solo dopo il ricorso alle Autority del settore. Ieri, nel frattempo, la Camera ha approvato tre articoli del testo.
10/02/2009
La Cassazione, con sentenza n. 1957 depositata il 27 gennaio 2009, ha confermato la decisione di merito con cui la Corte d'appello di Milano aveva condannato l'Atm a risarcire un automobilista per il furto dell'auto che questi aveva subito in un parcheggio a pagamento gestito dall'Azienda stessa. L'Atm riteneva di essere esonerata da tale tipo di responsabilità ai sensi di una delibera comunale del 1993. Secondo la Corte di legittimità, tuttavia, il contratto atipico di parcheggio prevede sempre...
09/02/2009
Il Tribunale per i minorenni di Cagliari, con un decreto del 28 novembre 2008, ha statuito che, in caso di affidamento condiviso, poiché il diritto di abitazione nella casa familiare deve essere attribuito tenendo conto dell'interesse della prole, un nuovo matrimonio o una nuova convivenza non sono sufficienti ad impedire l'assegnazione della casa. Già la Corte costituzionale, con sentenza n. 308/08 aveva chiarito che la normativa sull'affidamento condiviso - secondo cui il diritto di abitazione...
09/02/2009
La Corte di cassazione, con la sentenza n. 463 del 2009, ha spiegato che, qualora sull'immobile adibito a residenza familiare persista un'ipoteca ed il creditore ricorra ad espropriazione forzata, il diritto di abitazione attribuito al coniuge superstite non impedisce l'azione esecutiva già intrapresa e la successiva vendita del bene; i giudici di legittimità, tuttavia, precisano che, perché prevalgano le ragioni del creditore, è indispensabile che l'ipoteca sia stata iscritta prima che sorgesse...
09/02/2009
La Corte di cassazione, con la sentenza n. 2210 del 29 gennaio 2009, ha respinto il ricorso presentato da una donna contro il provvedimento con cui il Tribunale le aveva ordinato di lasciare la casa familiare - asseganatale con la separazione - anche se la sentenza di divorzio non disponesse nulla a riguardo. I giudici di legittimità hanno spiegato come, con la sentenza di divorzio, venga meno, automaticamente, il diritto a vivere nella casa di famiglia acquisito in sede di separazione; e questo...