Fisco
Per la dichiarazione infedele non bastano gli ingiustificati versamenti bancari
27/09/2012 La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 37071 del 26 settembre 2012, chiarisce che i versamenti sul conto corrente non possono costituire prova sufficiente per configurare il reato tributario, facendo ricorso alla presunzione di ritenere ricavi dell'azienda tutti gli accrediti registrati. Il caso riguarda un imprenditore condannato per dichiarazione infedele dei redditi ai sensi dell'art. 4 del D.Lgs n. 74/2000, non avendo saputo giustificare i versamenti registrati sul conto corrente,...Disciplina dei beni d’impresa. Dribblata la doppia imposizione. L’Agenzia interpreta. Poi precisa. Infine corregge
27/09/2012 Del 24 settembre 2012 è l’ultimo intervento di prassi interpretativo della tassazione dei beni dati in uso a soci di società di persone. La circolare 36/E provvede a dare soluzione a taluni punti controversi chiarendo, ad esempio, che il reddito da tassare in capo a imprenditori individuali o soci di società trasparenti, a fronte dell'uso di beni aziendali a canoni inferiori al mercato, va ridotto della misura ad essi imputata per effetto della indeducibilità dei costi.Altre interpretazioni agenziali investono poi le auto, per le quali si chiarisce che il valore normale è quello della tariffa Aci.
Infine, il documento 36/E/2012 rimuove il vincolo della data certa per documentare il corrispettivo della concessione in uso. Per ordine.