Processi tributari troppo lunghi? In soccorso la tutela della Legge Pinto

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La Corte di Cassazione, con sentenza n. 16212 del 24 settembre 2012, ha sancito che il contribuente ha diritto ad un risarcimento nel caso di lungaggini della Ctp nell’assumere una decisione in materia di rimborso d’imposta.

Dunque, secondo i Supremi giudici, anche il processo tributario può rientrare nella tutela della legge Pinto, che prevede il diritto per un cittadino, che ha in corso una causa da più di 3-4 anni, di ottenere un risarcimento per danni sia “morali “ che “patrimoniali”.

Nel caso in cui, infatti, i giudici tributari si attardino troppo a prendere delle decisioni in materia di rimborso d’imposta, il contribuente può ottenere il risarcimento del danno non patrimoniale, mentre non è prevista nessuna equa riparazione in caso di lite sull'accertamento.

Dunque, il contribuente è tutelato nel caso in cui la Ctp tardi a decidere su un rimborso d'imposta, mentre il Fisco lo è nel caso in cui il giudice tributario tardi a decidere sulle sanzioni.

Si legge in sentenza che: “non può affermarsi in assoluto che tutte le controversie portate all'attenzione del giudice tributario rimangano estranee alla possibile applicazione della tutela di cui alla legge n. 89 del 2001, in quanto potrebbero rientrarvi le richieste di rimborso di somme, rifluenti nell'area delle obbligazioni privatistiche, o anche le pretese tributarie dell'amministrazione qualora siano connesse a sanzioni, che in questo caso sono suscettibili di rientrare nella seconda parte del paragrafo 1 dell'art. 6 della Convenzione (n.d.r. Convenzione per la Salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà Fondamentali" CEDU)”.
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