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Giuseppe Moschella

Giuseppe Moschella si è laureato in Economia del Commercio Internazionale e dei Mercati Valutari presso l’Università di Napoli, lavora nel campo della consulenza fiscale e tributaria da oltre 12 anni. Ha conseguito l’abilitazione di Dottore Commercialista ed Esperto Contabile maturando esperienza come revisore degli Enti Locali. Durante gli anni si è specializzato sulle diverse tematiche fiscali/tributarie, nella consulenza alle PMI e agli Enti No Profit occupandosi anche di finanziamenti europei. Parallelamente all’attività di Dottore Commercialista ha iniziato nel 2008 l’attività editoriale collaborando con alcune redazioni e società di consulenza e formazione. Interessato alla normativa fiscale e tributaria, segue costantemente la materia e le sue frequenti evoluzioni. Nella Redazione della Testata giornalistica eDotto si occupa della redazione di articoli, circolari operative, approfondimenti e guide operative fiscali e tributarie.

Tutta la redazione Edotto vanta una specializzazione comprovata nell'ambito dell’informazione tecnico-normativa per Professionisti, Associazioni ed Aziende. Informa, ogni giorno, gli oltre 53000 utenti attraverso le 20 linee editoriali con aggiornamento quotidiano, settimanale, quindicinale e mensile. Pubblica - sul portale www.edotto.com - articoli, approfondimenti e prontuari.


Alla cassa per Imu e Tasi il prossimo 16 dicembre

Il 16 dicembre scade il consueto appuntamento con i tributi comunali sugli immobili per versare il saldo di Imu e Tasi, dopo il pagamento dell'acconto avvenuto lo scorso giugno. Per il calcolo del saldo quest'anno non ci dovrebbero essere problemi perché a giugno erano già note le aliquote 2016, dato che la scadenza per l’adozione delle delibere comunali è stata fissata al 30 aprile.

Per verificare le aliquote, comunque, si può consultare il portale del Dipartimento delle Finanze che è il sito ufficiale, dove sono presenti tutte le delibere che quest’anno andavano trasmesse entro il 14 ottobre.

Bisognerà ricordarsi delle novità del 2016, a partire dall’esonero Tasi per le abitazioni principali, comprese quelle degli inquilini, ad eccezione delle categorie di lusso. Bisogna prestare attenzione anche alla maggiorazione dello 0,8 per mille sulla Tasi eventualmente adottata dal comune nel 2015.

La Legge di Stabilità 2016 impone un’apposita delibera di conferma nel caso in cui il comune intenda mantenerla, ma se lo 0,8 per mille è stato usato nel 2015 per le abitazioni principali, nel 2016 questa aliquota non è più confermabile, perché è limitata agli immobili non esentati, né è possibile spostarla su altre fattispecie non previste nel 2015, perché in tal caso si violerebbe il blocco degli aumenti.

Relativamente alla Tasi un’altra novità riguarda il nuovo regime di favore previsto per i fabbricati merce, consistente nell’applicazione di un’aliquota ridotta pari all’1 per mille con possibilità di arrivare fino al 2,5 per mille o di azzerarla.

Tra le novità invece applicabili ad entrambi i tributi, si segnala la riduzione del 50% per i comodati, che rende inefficaci le eventuali assimilazioni disposte in precedenza dai comuni.


Definizione agevolata: aspetti operativi e criticità

Con la conclusione dell’iter di conversione in Legge del D.L. 193 del 22.10.2016, (cd. Decreto fiscale) collegato alla Legge di Bilancio per il 2017, sono diventate definitivamente operative, con qualche modifica rispetto al decreto originario, le disposizioni dell’articolo 6 sulla definizione agevolata delle cartelle esattoriali, che consente la definizione dei carichi inclusi nei ruoli (compreso quanto derivante da avvisi di accertamento esecutivi e avvisi di addebito Inps) affidati agli agenti della riscossione negli anni dal 2000 al 2016.

Obiettivo della norma è quello di ridurre e razionalizzare le passività pendenti per le iscrizioni a ruolo, lo stesso decreto prevede inoltre la soppressione di Equitalia con lo scioglimento delle società dell’omonimo gruppo a partire dal 1° luglio 2017.

L’attività di riscossione nazionale viene affidata all’Agenzia delle Entrate, tramite “Agenzia delle entrate-Riscossione”, nuovo ente pubblico strumentale, sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del ministro dell’Economia e delle finanze e al monitoraggio della stessa Agenzia. La definizione agevolata riguarda sia le entrate erariali, che quelle di tutti gli enti impositori che hanno fatto uso dello strumento del ruolo.

Sono previste delle esclusioni che fanno riferimento ad entrate particolari e coinvolgono i comuni solo per quanto riguarda le sanzioni al codice della strada e le altre sanzioni amministrative. Il decreto introduce, inoltre, la possibilità della definizione agevolata anche per le entrate regionali e locali. Regioni, Province, Comuni e città metropolitane potranno con apposito regolamento introdurre la definizione agevolata delle proprie entrate.


Il versamento del secondo acconto delle imposte

Il prossimo 30 di novembre scade il termine per il versamento del secondo acconto delle imposte per i contribuenti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare. Con riferimento al 2016, si fa presente che già lo scorso giugno e luglio la generalità dei contribuenti, tenuti alla compilazione della dichiarazione dei redditi e dell’eventuale dichiarazione Irap, ha dovuto determinare e versare non solo l’eventuale saldo per il periodo d’imposta precedente (2015), ma, in presenza di determinate condizioni, anche il primo acconto 2016.

Relativamente al quantum da versare, si osserva che in presenza di redditi tassabili che si mantengono generalmente costanti nel tempo, il saldo risulta solitamente “coperto” dagli acconti versati in corso d’anno e quindi il contribuente manterrà delle uscite finanziarie più o meno costanti. Al contrario in presenza di redditi variabili in aumento o in diminuzione, ci si trova di fronte, in linea di massima, rispettivamente ad un esborso finanziario in aumento ovvero ad un credito d’imposta più o meno consistente.


Notifiche via Pec: validità e limiti

Le notifiche con la posta elettronica certificata coinvolgono diversi aspetti del contenzioso tributario, che vanno dalla notifica degli avvisi di accertamento delle cartelle di pagamento alla trasmissione degli atti processuali. L’utilizzo e la diffusione delle nuove tecnologie nei processi di notificazione degli atti amministrativi, in particolare di quelli tributari, rappresenta uno degli obiettivi del legislatore, al conseguimento di una maggiore efficienza ed economicità nei procedimenti. Si pensi alla recente possibilità di notificare le cartelle di pagamento via Pec e gli atti inerenti alla voluntary disclosure, come pure alla modalità con le quali sono messe a disposizione dei contribuenti le informazioni riguardanti i processi verbali di constatazione.

La normativa attuale (molto diversificata) regola i procedimenti di notifica differenziando le modalità da seguire in base alla tipologia di atti, in particolare vi sono oltre alle regole generali di notifica degli atti amministrativi, ad esempio, le regole per :

  • le notifiche delle cartelle esattoriali, per le quali è prevista in modo esplicito la possibilità di avvalersi della Pec (D.P.R. 602/1973);

  • le notifiche degli atti processuali tributari (D.Lgs. 546/1992).


Nuove misure per il recupero dell'evasione

Il decreto fiscale 193/2016, emanato dal Governo e collegato alla legge di bilancio 2017, contiene diverse novità destinate ad impattare sul sistema fiscale nazionale, si va dalla soppressione di Equitalia e dalla rottamazione delle cartelle esattoriali a misure atte a potenziare la riscossione e il recupero dell’evasione.

A decorrere dal 1° luglio 2017, Equitalia, attuale agente delle riscossione, verrà soppressa con lo scioglimento di tutte le società facenti parte del gruppo. L’attività di riscossione nazionale sarà affidata all’Agenzia delle Entrate e sarà svolta da un ente strumentale, denominato Agenzia delle Entrate-Riscossione, sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del ministro dell’Economia e delle finanze, e l’Agenzia delle Entrate dovrà monitorare l’attività del nuovo ente. Lo Statuto del nuovo soggetto, che disciplinerà le funzioni e le competenze degli organi, sarà approvato con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Mef.