Agricoltura, contributi Inps: importi e scadenze 2025
Pubblicato il 03 luglio 2025
In questo articolo:
- Aliquote e addizionali 2025
- Contributo di maternità
- Assicurazione Inail 2025
- Importi annui per fascia di reddito (CD/CM e IAP)
- Zone normali – CD/CM
- Zone montane e svantaggiate – CD/CM
- Imprenditori Agricoli Professionali (IAP)
- Riduzioni contributive per ultrasessantacinquenni pensionati
- Contributi 2025 per piccoli coloni e compartecipanti familiari: aliquote, riduzioni e agevolazioni
- Scadenze e modalità di pagamento
- Calendario rate versamento, in breve
- FAQ
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Con le circolari n. 107 e n. 108 del 2 luglio 2025, l’Inps ha fornito le disposizioni aggiornate in merito alla contribuzione obbligatoria dovuta per l’anno 2025 dalle principali categorie del comparto agricolo.
Le misure riguardano, in particolare, i coltivatori diretti (CD), i coloni, i mezzadri, gli imprenditori agricoli professionali (IAP) e i concedenti per piccoli coloni e compartecipanti familiari (PC/CF).
Tali obblighi contributivi, disciplinati principalmente dalla Legge n. 233/1990, dal D.Lgs. n. 146/1997, e da successive modificazioni e aggiornamenti, assicurano la copertura previdenziale e assistenziale delle categorie coinvolte.
Le nuove disposizioni confermano, per il 2025, una struttura contributiva omogenea rispetto agli anni precedenti, pur adeguando importi e redditi convenzionali ai nuovi parametri stabiliti dal ministero del lavoro.
Aliquote e addizionali 2025
Per l’anno 2025, l’aliquota relativa alla contribuzione per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) è fissata in misura unificata al 24% per tutte le categorie di lavoratori autonomi agricoli: coltivatori diretti, coloni, mezzadri e IAP.
Questa aliquota comprende anche il contributo addizionale del 2% previsto dall’articolo 12, comma 4, della Legge n. 233/1990.
Oltre all’aliquota principale, è previsto un contributo addizionale giornaliero di € 0,80 per ciascuna giornata di iscrizione, calcolato nel limite massimo di 156 giornate annue per ogni unità attiva, secondo quanto disposto dall’articolo 17 della Legge n. 160/1975. Tale importo è fisso e indipendente dalla zona geografica.
Contributo di maternità
Ai sensi dell’articolo 82 del D.Lgs. n. 151/2001, i lavoratori autonomi agricoli sono tenuti al versamento di un contributo annuo per la maternità, volto a coprire gli oneri per le indennità di gravidanza e puerperio.
Per l’anno 2025, tale importo è fissato in € 7,49 per ciascun iscritto alla gestione CD/CM/IAP.
Assicurazione Inail 2025
In merito all’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, è previsto un contributo annuo fisso determinato secondo l’articolo 4 della Legge n. 852/1973.
Per il 2025, i valori sono pari a:
- € 768,50 per le imprese agricole in generale;
- € 532,18 per quelle ubicate in territori montani o zone agricole svantaggiate.
Per quanto riguarda l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, gli importi dovuti sono fissati come segue:
- aliquota ordinaria: 10,125%;
- addizionale: 3,1185%.
Entrambe le aliquote sono integralmente a carico del concedente.
Per l’anno 2025, il decreto interministeriale del 24 settembre 2024, adottato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di concerto con il Ministero dell’Economia, ha stabilito una riduzione del 14,80% dei premi INAIL. Tale sconto si applica esclusivamente alle aziende agricole presenti negli elenchi trasmessi dall’INAIL, a seguito della verifica dei requisiti di regolarità contributiva e di appartenenza a specifici settori agevolati.
Importi annui per fascia di reddito (CD/CM e IAP)
La determinazione dei contributi dovuti è legata al reddito convenzionale medio giornaliero, stabilito per il 2025 in € 65,19, moltiplicato per il numero di giornate annue riferite a ciascuna delle quattro fasce di reddito previste dalla Tabella D allegata alla Legge n. 233/1990.
Gli importi annuali dei contributi dovuti risultano così articolati per l’anno 2025:
Zone normali – CD/CM
- Fascia 1: € 3.341,50
- Fascia 2: € 4.155,07
- Fascia 3: € 4.968,65
- Fascia 4: € 5.782,22
Zone montane e svantaggiate – CD/CM
- Fascia 1: € 3.105,18
- Fascia 2: € 3.918,75
- Fascia 3: € 4.732,33
- Fascia 4: € 5.545,90
Imprenditori Agricoli Professionali (IAP)
- Fascia 1: € 2.573,00
- Fascia 2: € 3.386,57
- Fascia 3: € 4.200,15
- Fascia 4: € 5.013,72
NOTA BENE: gli IAP non sono tenuti al versamento della quota Inail, ma restano obbligati per IVS e maternità.
Riduzioni contributive per ultrasessantacinquenni pensionati
L’articolo 59, comma 15, della legge n. 449/1997 prevede, anche per il 2025, la possibilità di riduzione del 50% dell’intera contribuzione per i soggetti con età superiore a 65 anni, titolari di pensione retributiva o mista, iscritti a una delle gestioni dell’Inps.
Gli importi annui per questi soggetti risultano pertanto dimezzati. Ad esempio, per i CD/CM residenti in zone normali, i valori aggiornati sono i seguenti.
- Fascia 1: € 2.058,75
- Fascia 2: € 2.465,53
- Fascia 3: € 2.872,32
- Fascia 4: € 3.279,10
Per le zone montane o svantaggiate, si applicano ulteriori riduzioni:
- Fascia 1: € 1.822,43
- Fascia 2: € 2.229,21
- Fascia 3: € 2.636,00
- Fascia 4: € 3.042,78.
Contributi 2025 per piccoli coloni e compartecipanti familiari: aliquote, riduzioni e agevolazioni
Aliquota per il Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD)
L’aliquota contributiva dovuta per i piccoli coloni e compartecipanti familiari al Fondo pensioni lavoratori dipendenti è fissata, per l’anno 2025, nella misura complessiva del 30,19%, suddivisain:
- 21,35% a carico del concedente
- 8,84% a carico del concessionario (lavoratore).
Questa ripartizione recepisce le disposizioni del D.Lgs. n. 146/1997, che prevedono un progressivo incremento dell’aliquota contributiva complessiva fino a raggiungere il 32%, con l’integrazione dell’aumento di 0,30 punti percentuali stabilito dalla Legge n. 296/2006 (art. 1, comma 769).
NOTA BENE: l’aliquota indicata esclude la quota base dello 0,11%, che va comunque applicata in aggiunta, secondo la ripartizione ordinaria dei contributi previdenziali.
Riduzioni degli oneri sociali e del costo del lavoro
In favore dei concedenti sono previste riduzioni e agevolazioni contributive, cumulabili tra loro, che incidono su specifiche voci del costo del lavoro. Questi esoneri, già introdotti da normative precedenti e confermati per il 2025, contribuiscono a ridurre l’onere effettivo in capo al datore di lavoro agricolo.
1. Assegni familiari
- Aliquota ordinaria: 0,43%
- Esonero totale: −0,43%
L’intera aliquota è oggetto di esonero, con applicazione dell’articolo 120 della Legge n. 388/2000, contribuendo a un’effettiva riduzione della contribuzione dovuta.
2. Tutela maternità
- Aliquota ordinaria: 0,03%
- Esonero totale: −0,03%
Anche per la maternità, l’intervento legislativo garantisce l’annullamento dell’aliquota grazie al medesimo articolo 120 della Legge n. 388/2000.
3. Disoccupazione involontaria
- Aliquota ordinaria: 2,75%
- Esonero totale: −1,34%
La riduzione si articola su due fronti:
- − 0,34% per effetto della Legge n. 388/2000 (art. 120)
- − 1,00% per effetto della Legge n. 266/2005 (art. 1, commi 361-362)
Tale doppia agevolazione si applica in via prioritaria alla disoccupazione, garantendo una diminuzione significativa del costo del lavoro in agricoltura.
Agevolazioni per zona tariffaria
Una componente fondamentale nel calcolo dei contributi per PC/CF è rappresentata dalle agevolazioni territoriali, introdotte originariamente con la Legge n. 220/2010 e confermate per l’anno 2025.
L’agevolazione si applica sulla quota a carico del concedente, in base alla classificazione dell’area di insediamento dell’attività agricola. Le percentuali di riduzione sono le seguenti:
Tipologia di zona |
Misura agevolazione |
Quota dovuta dal concedente |
---|---|---|
Zone non svantaggiate |
Nessuna |
100% |
Zone montane |
75% |
25% |
Zone svantaggiate |
68% |
32% |
Le zone montane e svantaggiate sono individuate sulla base della normativa vigente e delle classificazioni territoriali elaborate a livello ministeriale. L’applicazione dell’agevolazione avviene automaticamente nei sistemi informativi dell’INPS, previa corretta indicazione nella posizione aziendale.
Scadenze e modalità di pagamento
Il pagamento della contribuzione avviene secondo un calendario in quattro rate distribuite su due anni solari, come già previsto nelle annualità precedenti.
- Prima rata: 16 luglio 2025.
- Seconda rata: 16 settembre 2025.
- Terza rata: 17 novembre 2025.
- Quarta rata: 16 gennaio 2026.
Tali scadenze si applicano a tutte le categorie interessate, indipendentemente dalla collocazione geografica (zone normali, montane o svantaggiate) o dall’eventuale fruizione di riduzioni contributive.
Modalità di pagamento
Il versamento dei contributi deve essere effettuato esclusivamente tramite modello F24, indicando correttamente:
- il codice Inps della Gestione agricola di riferimento;
- la causale contributo;
- il periodo di riferimento (anno 2025);
- l’importo dovuto per ciascuna rata.
Il modello F24 può essere trasmesso in via telematica tramite:
- i servizi online dell’Agenzia delle Entrate;
- i canali di home banking abilitati;
- gli intermediari abilitati (CAF, commercialisti, consulenti del lavoro).
L’INPS rende disponibili i dati relativi ai versamenti direttamente all’interno del Cassetto previdenziale per autonomi agricoli, accessibile attraverso il portale istituzionale dell’Ente. In tale area riservata è possibile visualizzare e stampare il prospetto di calcolo, che include il dettaglio delle rate e l’eventuale quota agevolata.
Calendario rate versamento, in breve
Rata |
Data di scadenza |
Periodo di riferimento |
Modalità di pagamento |
---|---|---|---|
1ª rata |
16 luglio 2025 |
Contributi anno 2025 |
Modello F24 |
2ª rata |
16 settembre 2025 |
Contributi anno 2025 |
Modello F24 |
3ª rata |
17 novembre 2025 |
Contributi anno 2025 |
Modello F24 |
4ª rata |
16 gennaio 2026 |
Contributi anno 2025 |
Modello F24 |
FAQ
1. Quante sono le rate previste per il pagamento dei contributi agricoli 2025?
Il pagamento dei contributi agricoli 2025 è suddiviso in quattro rate. Le scadenze ufficiali sono:
- 16 luglio 2025
- 16 settembre 2025
- 17 novembre 2025
- 16 gennaio 2026
2. Qual è la modalità di pagamento dei contributi agricoli?
Il versamento deve essere effettuato esclusivamente tramite modello F24, utilizzando i codici causale forniti dall’INPS. Il modello può essere presentato online attraverso:
- il sito dell’Agenzia delle Entrate
- il portale home banking degli istituti di credito
- i servizi telematici dei professionisti abilitati (CAF, consulenti del lavoro)
3. Le scadenze sono valide per tutte le categorie agricole?
Sì, le quattro scadenze indicate si applicano a tutte le categorie interessate, ovvero:
- Coltivatori diretti
- Coloni e mezzadri
- Imprenditori agricoli professionali (IAP)
- Concedenti per piccoli coloni e compartecipanti familiari (PC/CF)
4. Cosa succede se non rispetto le scadenze?
Il mancato versamento entro le scadenze stabilite comporta:
- sanzioni e interessi per ritardato pagamento
- possibile decadenza da eventuali agevolazioni contributive
- iscrizione a ruolo delle somme non pagate
5. Dove posso trovare gli importi e il dettaglio delle rate da pagare?
L’INPS mette a disposizione dei contribuenti agricoli il Cassetto previdenziale per autonomi agricoli, accessibile tramite il portale con SPID, CNS o CIE. In tale sezione è possibile consultare:
- il piano rateale personalizzato
- i codici F24 già predisposti
- le informazioni su eventuali riduzioni o agevolazioni
6. È possibile usufruire di agevolazioni per zone svantaggiate o montane?
Sì. I soggetti con aziende agricole situate in zone montane o zone agricole svantaggiate possono beneficiare di riduzioni fino al 75% dei contributi, secondo quanto previsto dalla normativa vigente (D.P.R. n. 601/1973 e Legge n. 984/1977).
7. Gli ultrasessantacinquenni pensionati hanno diritto a riduzioni contributive?
Sì. I soggetti con età superiore a 65 anni, titolari di pensione retributiva o mista, possono richiedere una riduzione del 50% dei contributi dovuti, ai sensi dell’art. 59, comma 15, della Legge n. 449/1997.
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