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Ispezione del lavoro

Il carattere residuale della conciliazione monocratica

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 28/09/2012  

Prima di avviare la procedura riguardante la conciliazione monocratica è necessario considerare attentamente la fondatezza della richiesta d’intervento, valutare se gli interessi esposti con tale denuncia rientrino o meno nella disponibilità delle parti e se siano quindi conciliabili o se integrino invece violazioni di norme penali, suscettibili di rendere necessario l’accertamento ispettivo. Laddove vi siano ipotesi di reati penali, un eventuale accordo conciliativo è senz’altro inefficace nei confronti dell’INPS e potenzialmente affetto da nullità per incapacità a transigere delle parti.


La conciliazione monocratica non preclude un autonomo accertamento da parte dell’INPS

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 21/09/2012 L’accordo conciliativo tra lavoratore e datore di lavoro stipulato dinanzi a personale della DTL in seguito a conciliazione monocratica, non preclude un ulteriore e autonomo accertamento ispettivo da parte dell’INPS, in quanto il predetto accordo ha effetto solo tra le parti firmatarie e la DTL.

La conciliazione monocratica non preclude un autonomo accertamento da parte dell’INPS

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 21/09/2012 Il lavoratore Tizio presenta una richiesta d'intervento alla DTL nei confronti di Gamma S.r.l. quale datrice di lavoro. Nella richiesta Tizio lamenta, nel periodo compreso tra marzo e giugno 2012, la mancata corresponsione di emolumenti integranti la retribuzione imponibile per la determinazione degli oneri contributivi. La DTL avvia un procedimento di conciliazione monocratica, che si conclude positivamente mediante la sottoscrizione dell'apposito verbale. Con tale accordo viene riconosciuta, per il predetto arco temporale, l’entità integrale delle spettanze rivendicate dal lavoratore, ma il titolo viene mutato in poste di credito che esulano dalla base imponibile. L’accordo viene eseguito puntualmente da Gamma S.r.l. A distanza di quattro mesi il personale ispettivo dell’INPS sottopone a verifica Gamma S.r.l. Gli ispettori dell’Ente esaminano anche il rapporto di lavoro di Tizio e, per il periodo oggetto di conciliazione, accertano obblighi contributivi e procedono ai relativi recuperi. Gamma S.r.l. propone ricorso avverso il verbale INPS, eccependo che la posizione di Tizio era coperta da conciliazione monocratica puntualmente eseguita e che non poteva essere azionato alcun procedimento ispettivo rispetto ai termini oggetto di accordo. È fondata l’eccezione di Gamma S.r.l.?

L’agire illecito dell’amministratore delegato si ripercuote sugli altri componenti del C.d.A.?

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 14/09/2012 Nelle Società per Azioni che adottano un sistema di amministrazione collegiale, il comportamento illecito dell’amministratore delegato, anche se titolare di delega molto ampia, si ripercuote su tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione e sulla Società stessa. Fermo restando che l’amministratore delegato viene individuato come trasgressore, i componenti del C.d.A. diventano coobbligati solidali per le sanzioni irrogate, insieme alla Società stessa, per omesso esercizio dei poteri di vigilanza rispetto all’agire illecito del trasgressore, salvo che dimostrino di essersi adoperati per impedire la commissione della violazione.

L’agire illecito dell’amministratore delegato si ripercuote sugli altri componenti del C.d.A.?

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 14/09/2012 Alfa S.p.a. adotta un sistema di amministrazione collegiale composto da tre membri: Tizio, Caio e Sempronio. Quest’ultimo è titolare di una delega molto ampia, il cui oggetto comprende anche la gestione del personale. Gli ispettori del lavoro sottopongono ad accertamento Alfa S.p.a. e riscontrano delle violazioni in materia di collocamento e di orario di lavoro. In ragione di ciò, attraverso il verbale conclusivo vengono irrogate sanzioni all’amministratore delegato Sempronio, in qualità di trasgressore, nonché a Tizio, Caio e ad Alfa S.p.a. quali coobbligati solidali. In particolare la censura avverso l’operato di questi ultimi è centrata sul difetto di vigilanza nei confronti dell’agire illecito dell’amministratore delegato. È fondata la contestazione mossa ai coobbligati con il verbale ispettivo?

Negli appalti pubblici anche il procuratore generale deve rendere la dichiarazione di onorabilità

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 07/09/2012 Gli ispettori della DTL nel corso dell’anno 2012 sottopongono ad una verifica ispettiva Alfa S.r.l., aggiudicataria della gara d’appalto di servizi bandita dall’Ente Pubblico Omega. Dagli atti di gara risulta che Tizio, legale rappresentante di Alfa S.r.l., ha presentato la dichiarazione sostitutiva di notorietà, con la quale ha certificato che tutti i soggetti titolari del potere di rappresentanza della società, così come iscritti in visura camerale, sono immuni da pregiudizi penali. Nel corso della verifica ispettiva i lavoratori dichiarano agli ispettori che il proprio datore di lavoro è Sempronio e gli ispettori appurano che quest'ultimo risulta essere un pregiudicato penale. Sempronio risulta altresì titolare di procura speciale conferita nel 2010 da Alfa S.r.l. Tale procura tuttavia non risulta iscritta nel registro delle imprese e conferisce a Sempronio ampi poteri di gestione e di rappresentanza della società. La procura conferita a Sempronio non è stata iscritta perché Tizio ha cercato di evitare la certificazione di onorabilità circa la posizione di Sempronio, i cui precedenti penali, ove palesati, avrebbero comportato l’esclusione di Alfa S.r.l. dalla gara bandita dall’Ente pubblico Omega. La condotta di Tizio appare artificiosa e ingannevole, perché sostanzialmente preordinata ad alterare la regolarità della gara e la corretta concorrenza tra i partecipanti, integrando, sotto tale aspetto, il requisito della fraudolenza prescritto dall’art. 353 c.p.

Negli appalti pubblici anche il procuratore generale deve rendere la dichiarazione di onorabilità

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 07/09/2012 Gli ispettori della DTL nel corso dell’anno 2012 sottopongono ad una verifica ispettiva Alfa S.r.l., aggiudicataria della gara d’appalto di servizi bandita dall’Ente Pubblico Omega. Dagli atti di gara risulta che Tizio, legale rappresentante di Alfa S.r.l., ha presentato la dichiarazione sostitutiva di notorietà, con la quale ha certificato che tutti i soggetti titolari del potere di rappresentanza della società, così come iscritti in visura camerale, sono immuni da pregiudizi penali. Nel corso della verifica ispettiva i lavoratori dichiarano agli ispettori che il proprio datore di lavoro è Sempronio. Quest’ultimo risulta titolare di procura speciale conferita nel 2010 da Alfa S.r.l. Tale procura tuttavia non risulta iscritta nel registro delle imprese e conferisce a Sempronio ampi poteri di gestione e di rappresentanza della società. Gli ispettori verificano che Sempronio risulta essere un pregiudicato penale. Quali sono le conseguenze a cui possono andare incontro Tizio e Alfa S.r.l.?

Procuratori e institori dell’imprenditore tra autonomia e subordinazione

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 31/08/2012 Gli ispettori della DTL sottopongono a una verifica ispettiva l’impresa Gamma avente un organico aziendale di 20 dipendenti. In sede di acquisizione di informazioni, i lavoratori dichiarano che il proprio datore di lavoro è il sig. Tizio e che quest’ultimo procede a un controllo costante sulle prestazioni lavorative. L’impresa Gamma documenta il proprio rapporto con Tizio esibendo agli ispettori procura notarile speciale, non iscritta al registro delle imprese e conferente a Tizio ampi poteri gestori e di rappresentanza. L’omessa pubblicità della procura e l’ampio contenuto della stessa portano a qualificare l’atto come procura generale, che comunque non testimonia il regime, autonomo o subordinato, applicabile agli ausiliari dell’imprenditore e individuati, dal codice civile, nell’institore, nel procuratore e nel commesso. L’accertamento della natura del rapporto di costoro, con le eventuali conseguenze sanzionatorie, viene fondato su criteri fattuali comunque divergenti nell’applicazione della prassi e della giurisprudenza. Le divergenze saranno dipanate dal Comitato Regionale per i rapporti di lavoro?

Procuratori e institori dell’imprenditore tra autonomia e subordinazione

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 31/08/2012 Gli ispettori della DTL sottopongono a una verifica ispettiva l’impresa Gamma avente un organico aziendale di 20 dipendenti. In sede di acquisizione d’informazioni, i lavoratori dichiarano che il proprio datore di lavoro è il sig. Tizio e che quest’ultimo procede a un controllo costante sulle prestazioni lavorative. Gli ispettori verificano che Tizio non risulta iscritto in visura camerale e chiedono all’impresa di giustificare la relazione intercorrente con Tizio. L’impresa Gamma documenta il proprio rapporto con Tizio esibendo agli ispettori procura notarile speciale, conferente a Tizio ampi poteri gestori e di rappresentanza. Tale procura risulta non iscritta nel registro delle imprese. Che direzione possono assumere le verifiche e cosa è aspettabile attendersi dagli ispettori?

La diffida accertativa può essere adottata nei confronti dell’impresa fallita?

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 27/08/2012 Il personale ispettivo della DTL effettua un controllo nei confronti di Alfa S.r.l. per l’accertamento dei crediti retributivi dei dipendenti di tale società. Nelle more della verifica, Alfa S.r.l. viene dichiarata fallita. Al termine dell’accertamento gli ispettori redigono il verbale conclusivo e adottano i provvedimenti di diffida accertativa nei confronti di Alfa S.r.l. in fallimento. Sono legittime le diffide accertative?