Approfondimenti Fisco
Patent Box, nuovi chiarimenti
10/12/2015La legge 23 dicembre 2014 n. 190 (Legge di Stabilità 2015) ha istituito il Patent Box la cui normativa, successivamente modificata dall’articolo 5 del decreto legge n. 3 del 24 gennaio 2015 (decreto “Investment Compact”), prevede un regime opzionale di tassazione agevolata per i redditi derivanti dall’utilizzo di opere dell’ingegno, di brevetti industriali, di marchi, di disegni e modelli, nonché di processi formule e informazioni, relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili, con lo scopo di incentivare gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo. L’applicazione del Patent Box presuppone la sottoscrizione di un accordo preventivo con l’Agenzia delle Entrate sui metodi di calcolo per la determinazione del contributo e del reddito agevolabile. Un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate indica le modalità e i termini di presentazione delle istanze di accesso alla procedura, inoltre una circolare fornisce alcuni chiarimenti su modalità ed effetti derivanti dall’esercizio dell’opzione, e in particolare sulle modalità di accesso alla procedura di ruling.
Super Ammortamento per beni strumentali
03/12/2015Il disegno di legge di stabilità 2016 presentato in Senato prevede una misura che interessa le imprese e i professionisti, e che riguarda gli ammortamenti. Naturalmente la disposizione normativa potrà subire delle modifiche nel corso dell’iter di approvazione, e inoltre sarà necessario individuare le coperture finanziarie.
L'intervento legislativo merita tuttavia di essere analizzato in quanto riguarda gli investimenti in beni strumentali effettuati da imprese e professionisti nel periodo compreso tra il 15 ottobre 2015 e il 31 dicembre 2016, e se l’agevolazione dovesse essere approvata in via definitiva permetterà di ottenere un interessante risparmio IRES. L’agevolazione, in pratica, prevede l'incremento del costo di acquisto fiscale del bene del 40%, per poi calcolare gli ammortamenti rimanendo fisse le percentuali previste dal Decreto Ministeriale 31.12.1998. Dal punto di vista contabile non vi sono cambiamenti e la maggiore deduzione sarà operata in Unico con una variazione in diminuzione.
Abuso del diritto ed elusione fiscale
26/11/2015La disciplina dell’abuso del diritto è stata inserita nel decreto legislativo 128 del 5 agosto 2015 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 190 il 18 agosto 2015. Il D.Lgs. 128/2015 nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale di cui alla legge 23/2014, dà una definizione a livello legislativo dell’abuso del diritto e in attuazione a quanto previsto dalla legge delega, l’articolo 1 del citato decreto “disciplina dell’abuso del diritto o elusione fiscale”, ha disposto l’abrogazione dell’ art. 37-bis del D.P.R. 600/73 (disposizioni antielusione) e introduce il nuovo articolo 10-bis nella Legge 212/2000 (Statuto dei diritti del Contribuente) che individua i presupposti dell’abuso del diritto. In particolare, l’articolo 5 della citata legge delega ha attribuito al Governo il compito di procedere alla revisione delle vigenti disposizioni antielusive “al fine di unificarle al principio generale del divieto dell’abuso del diritto”, in aderenza ai principi e ai criteri direttivi contenuti nella raccomandazione della Commissione Europea sulla pianificazione fiscale aggressiva n. 2012/772/UE del 6 dicembre 2012.
Le nuove istanze di interpello
19/11/2015Lo scorso 7 ottobre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.233) il D.Lgs. 156/2015 il quale si occupa anche delle misure per la revisione degli interpelli e del contenzioso tributario. Il citato decreto attuativo della legge delega n. 23 del 11 marzo 2014 (art. 6, comma 6 e art. 10, comma 1, lettere a e b), ha l’obiettivo di apportare la semplificazione delle procedure, e una maggiore certezza dei tempi di risposta dell’interpello. Le misure previste entreranno in vigore dal prossimo anno.
Nello specifico l'articolo 1 del decreto prevede alcune fondamentali modifiche dell'articolo 11 dello Statuto dei diritti del contribuente. Oltre ai tempi certi di risposta l’obiettivo è quello di abolire l’obbligatorietà dell’interpello (salvo alcuni casi), viene inoltre prevista una generale non impugnabilità delle risposte, e la possibilità di non adeguarsi alle indicazioni fornite, potendo giustificare successivamente il motivo del “comportamento fiscale”.
Principali novità sulla riscossione
12/11/2015La legge 23/2014 ha conferito al Governo la delega di introdurre norme volte ad armonizzare le rateazioni dei debiti fiscali. L’attuazione della delega è avvenuta con il D.Lgs. n. 159 del 24 settembre 2015 (pubblicato nella G.U. n. 233 del 7 ottobre 2015) in vigore dal 22 ottobre 2015, che ha riformato il sistema della riscossione, rivedendo in particolare alcune procedure che riguardano gli istituti della rateazione. Il decreto riguardante le misure per la semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione, ha come obiettivo quello di creare un sistema che favorisca l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, prevedendo forme di rateizzazione più ampie e vantaggiose. La finalità degli interventi è anche quella modificare le rigidità normative presenti.
Nuovi chiarimenti sui rimborsi IVA
05/11/2015Il Decreto sulle Semplificazioni Fiscali (D.Lgs. 175/2014, pubblicato nella G.U. n. 288 del 28.11.2014) in vigore dal 13 dicembre 2014, ha rivisto le regole per i rimborsi dell’eccedenza IVA con la riformulazione dell’articolo 38-bis del decreto Iva (DPR 633/72), elevando in particolare la soglia che consente di ottenere il rimborso senza presentazione di garanzie. I primi chiarimenti sulle novità introdotte dal decreto semplificazioni, sono arrivati con la circolare 32 del 30 dicembre 2014, successivamente con la circolare 35 del 27 ottobre 2015 l'Agenzia delle Entrate è ritornata sulla nuova disciplina dei rimborsi Iva. L’Agenzia in particolare fornisce dei chiarimenti ad alcuni quesiti posti, e nelle questioni affrontate spiccano le implicazioni tra la vecchia e la nuova normativa, le ipotesi di rischio che rendono obbligatoria la prestazione della garanzia, gli effetti delle modifiche normative sulla disciplina dell’Iva di gruppo, e la questione relativa alle modifiche delle richieste già presentate.
La revisione delle sanzioni tributarie
29/10/2015Il 7 ottobre scorso, è stato pubblicato nella G.U. n.233 il Decreto 158 del 24.09.2015, attuativo della legge delega 23 del 11 marzo 2014. Il contenuto del decreto rispecchia gli indirizzi forniti dalla delega al Governo relativamente alla revisione del sistema sanzionatorio penale/tributario secondo criteri di predeterminazione e di proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti del contribuente. Il provvedimento accoglie quelli che sono gli indirizzi della Corte di Giustizia europea in materia di registrazione Iva, prevedendo una sanzione fissa se la violazione fiscale non abbia comportato danno alle casse dell’erario con specifico riferimento alla violazione degli obblighi di documentazione e registrazione delle operazioni. Tra le novità, emerge la possibilità di presentare con una riduzione delle sanzioni, la dichiarazione omessa, quando questa sia presentata non oltre la scadenza della dichiarazione successiva, e se non sono stati avviati accessi e verifiche. Si va dunque dalle violazioni dichiarative a quelle sui versamenti, da quelle dei sostituti d’imposta a quelle tipiche dell’Iva, andando anche a modificare importanti istituti tipici delle diverse imposte d’atto. Secondo quanto previsto dal decreto, le nuove disposizioni saranno applicabili a partire dal 01.01.2017, nel presente documento se ne analizzano alcune tra le principali.
La compensazione dei crediti fiscali
22/10/2015La compensazione dei crediti risultanti dalle dichiarazioni fiscali consente di sommare algebricamente i crediti e i debiti maturati nei confronti dei diversi enti (Stato, Regioni, Inps, ecc.). Dopo l’invio di Unico 2015, è importante controllare in via definitiva la situazione dei crediti che sono maturati nel corso del periodo d’imposta di riferimento. Tale verifica è necessaria per controllare l’eventuale l’utilizzo dei crediti effettuando le compensazioni, e per controllare di non aver violato i limiti previsti dalla legge, introdotti contro gli abusi sull’utilizzo del credito in compensazione. Tra i crediti che si possono utilizzare per le compensazioni, vi sono anche i crediti previdenziali risultanti dalle denunce contributive o dalle dichiarazioni annuali, nonché i crediti che spettano al contribuente per nuove assunzioni, o investimenti.
Il raddoppio dei termini per l'accertamento
15/10/2015Sono entrate in vigore lo scorso due settembre le modifiche al regime del raddoppio dei termini relativo all’esercizio delle azioni di accertamento effettuate dall’Amministrazione Finanziaria per le fattispecie tributarie rilevanti dal punto di vista penale.
Il decreto legislativo di revisione del regime è il n. 128 del 5 agosto 2015 (pubblicato nella G.U. del 18 agosto 2015) e introduce interessanti modifiche alla disciplina del raddoppio dei termini per l’accertamento ai fini Iva e delle imposte sui redditi contenuta rispettivamente negli articoli 57 comma 3 del DPR 633/72, e 43 comma 3 del DPR 600/73. Viene previsto in particolare, che il raddoppio non opera se la denuncia da parte dell’Amministrazione Finanziaria in ordine ad una condotta tributaria penalmente rilevante, sia presentata o trasmessa oltre la scadenza ordinaria dei termini di accertamento.
Prorogata al 30 novembre l'adesione per il rientro dei capitali
08/10/2015Con un decreto approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 29 settembre, viene concesso più tempo per l'adesione alla Voluntary Disclosure, ovvero all'accesso della procedura che consente di regolarizzare il rientro dei capitali all'estero, portando al 30 novembre 2015 il termine per la presentazione delle istanze, al 30 dicembre 2015 l'invio di integrazioni, relazioni ed allegati, e al 31 dicembre 2016 i termini di accertamento per gli anni e gli imponibili oggetto della voluntary. La proroga, che arriva anche a seguito di un numero molto elevato di richieste di adesione, specie negli ultimi giorni prima dell'approvazione del decreto, è stata dettata dall’esigenza di riconoscere maggiore tempo per completare gli adempimenti previsti, tenuto conto delle problematiche di recepimento della necessaria documentazione, anche in ragione del fatto che l’acquisizione richiede il coinvolgimento di soggetti esteri.