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Approfondimenti Fisco

Controlli formali e precompilata

05/05/2016

A seguito dell’introduzione del modello 730 precompilato, ormai al suo secondo anno di vita, sono state apportate interessanti novità per quanto concerne i controlli formali che possono essere effettuati dall’Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti ai sensi dell’ art. 36-ter del D.P.R. 600/1973. Tali controlli consistono in operazioni di verifica effettuate dall’Agenzia delle Entrate sulla conformità dei dati indicati nel modello 730 precompilato con:

  • la documentazione che il contribuente deve conservare fino al 31 dicembre del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione;
  • con i dati rilevabili nelle dichiarazioni presentate da altri soggetti;
  • con i dati forniti da enti previdenziali e assistenziali, banche e imprese assicuratrici.

Per attestare la correttezza dei dati dichiarati nel modello 730 precompilato, il contribuente che ha subito una procedura di controllo formale, può essere invitato dall’ufficio a esibire o trasmettere la documentazione a disposizione ed a fornire chiarimenti, in caso di difformità tra i dati in possesso del fisco e quanto indicato nel modello 730.

Approvazione del bilancio di esercizio

28/04/2016

Il bilancio di esercizio composto dallo Stato patrimoniale, Conto economico e dalla Nota integrativa, deve essere redatto dagli amministratori e, a partire dall’1 gennaio 2016 con l’entrata in vigore del D.Lgs. 139/2015, dovrà ricomprendere oltre ai sopra citati documenti anche il rendiconto finanziario (inserito all’interno della Nota integrativa). Tale ultimo documento sarà obbligatorio per tutte le società ad eccezione di quelle che redigono il bilancio in forma abbreviata e le micro imprese.

Il rendiconto finanziario fornisce informazioni sulle fonti e sugli impieghi delle risorse monetarie ed illustra come le operazioni di gestione hanno contribuito a generare o ad assorbire la liquidità. La redazione del prospetto non è obbligatoria per i bilanci chiusi al 31.12.2015, ma è fortemente raccomandata dall’Organismo italiano di contabilità, in particolare la redazione del prospetto già in relazione all’esercizio 2015 agevolerà il confronto con i dati che confluiranno nel rendiconto del prossimo esercizio 2016. Con l’approvazione del bilancio decorrono anche i termini per il versamento delle imposte, e per determinare il momento entro cui queste dovranno essere versate, bisognerà considerare la data di chiusura dell’esercizio e la data di approvazione del bilancio.

Bonus mobili per giovani coppie

21/04/2016

La Legge di Stabilità 2016 ha istituito un nuovo bonus riservato alle giovani coppie che acquistano mobili finalizzati all’arredo della prima casa. L’agevolazione consiste in una detrazione IRPEF pari al 50% delle spese sostenute nel 2016, che deve essere calcolata su un ammontare complessivo di 16.000 euro.

La circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 7 del 31 marzo 2016 si è occupata del suddetto bonus, andando ad analizzare i dettagli normativi e gli aspetti pratici del’agevolazione fiscale. Il beneficio è stato introdotto per le spese relative all’anno in corso (2016) e di conseguenza troverà applicazione a decorrere dalla dichiarazione dei redditi da presentare il prossimo anno (2017). E’ utile tuttavia fare una analisi della normativa in quanto la detrazione in esame presenta delle analogie con quella già prevista per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione edilizia, ma dalla quale se ne differenzia per presupposti, requisiti ed adempimenti.

Riorganizzata la disciplina dell’interpello

14/04/2016

L’Agenzia delle Entrate con una corposa circolare del 1° aprile 2016 n. 9, ha effettuato un quadro completo sull’istituto dell'interpello, disciplina riorganizzata dal Decreto Legislativo n. 156/2015, in attuazione degli indirizzi dettati dalla Legge Delega 23/2014.

Dopo le indicazioni di carattere attuativo contenute nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate dello scorso gennaio, è stato pubblicato un sostanzioso documento prassi che rappresenta una guida all’utilizzo dell’istituto. Ricordiamo che il citato decreto in un’ottica di alleggerimento delle procedure ha eliminato diverse forme di interpello obbligatorio, ha ridotto i tempi di risposta da parte dell’Amministrazione per assicurare una maggiore tempestività, e a garanzia del contribuente ha esteso la regola del silenzio-assenso a tutte le tipologie di interpello. Il decreto è ovviamente intervenuto sull’articolo 11 della legge 212/2000, (Statuto dei diritti del Contribuente), modificando la precedente formulazione della norma al fine di sostituire il riferimento all’interpello ordinario con il riferimento all’istituto dell’interpello in tutte le sue articolazioni.

 

Detrazione interessi passivi su mutui

07/04/2016

Tra le diverse detrazioni Irpef da far valere nella dichiarazione dei redditi vi è quella del 19% prevista per gli interessi sui mutui stipulati per l’acquisto o la costruzione dell’abitazione principale. Per la detrazione è necessaria la coincidenza tra acquirente dell’immobile e intestatario del mutuo (con alcune eccezioni), inoltre l’immobile acquistato  deve essere adibito ad abitazione principale entro un certo periodo di tempo (che varia a seconda del momento in cui è stato stipulato il mutuo).

Il limite massimo per la detrazione è di 4.000 euro (inclusi gli oneri accessori e le quote di rivalutazione), limite che deve intendersi riferito nel complesso (se ad esempio il mutuo è cointestato con il coniuge e questi non è a carico, il limite è da intendersi di 2.000 per ciascuno dei coniugi).

Modello precompilato 730/2016

31/03/2016

Il modello per la dichiarazione dei redditi 2015 (modello 730/2016) è stato approvato dall’Agenzia delle Entrate con il provvedimento del 15 gennaio 2016. I contribuenti che possono utilizzare tale modello, come lo scorso anno, possono optare per il modello ordinario o  per quello precompilato. Il modello precompilato viene predisposto direttamente dall’Agenzia delle Entrate sulla base dei dati disponibili in Anagrafe tributaria che derivano dalla Certificazione Unica e dalle comunicazioni trasmesse da parte di enti previdenziali, istituti di credito ed altri soggetti, nonché dalla dichiarazione dell’anno precedente. Tale modello deve essere trasmesso dal contribuente direttamente o tramite i soggetti che prestano assistenza fiscale, potendo apportare modifiche inserendo i dati non presenti.

Se per l’assistenza fiscale ci si rivolge ai Caf o ai professionisti abilitati questi hanno l’obbligo di verificare che i dati indicati nel modello siano conformi ai documenti esibiti dal contribuente (relativi a oneri deducibili e detrazioni d’imposta, alle ritenute, agli importi dovuti a titolo di saldo o di acconto oppure ai rimborsi) per poi rilasciare per ogni dichiarazione un visto di conformità (ossia una certificazione sulla correttezza dei dati).

Le Entrate sul Bonus R&S

24/03/2016

Il Bonus ricerca e sviluppo(R&S) è l’incentivo diretto a favorire gli investimenti in attività di ricerca introdotto dal decreto legge 145/2013 (Decreto destinazione Italia). La disposizione è stata completamente rivista dalla Legge di Stabilità 2015 che modifica la misura dell’agevolazione, estende il periodo di applicazione della stessa, amplia la platea dei beneficiari e le categorie di spese agevolabili e facilita le modalità di accesso al beneficio, tanto che si parla di “nuovo” bonus ricerca e sviluppo. Le imprese che dal 2015 a 2019 investono in attività di ricerca e sviluppo si vedranno riconosciuto un credito d’imposta calcolato secondo il metodo incrementale sull’investimento realizzato in eccedenza rispetto a quello medio effettuato nei tre periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015. Il credito riconosciuto:

  • è pari al 25% degli investimenti “incrementali” relativi alle quote di ammortamento delle spese per l’acquisizione o l’utilizzo di strumenti e attrezzature di laboratorio e alle spese di acquisizione di competenze tecniche e privative industriali relative a un’invenzione;
  •  è pari al 50% per gli investimenti “incrementali” riferiti all’assunzione di personale altamente qualificato e con contratti di ricerca “extra muros”.

L’impresa dovrà effettuare investimenti almeno pari a 30 mila euro e l’importo massimo dell’agevolazione è di 5 milioni di euro annui. La misura non è selettiva ed ha una portata applicativa generale che ne assicura la compatibilità con i vincoli in materia di aiuti di Stato. Il bonus è riconosciuto alle aziende senza limiti di fatturato e indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato.

Sconti Imu/tasi per abitazioni in comodato

17/03/2016

La Legge di Stabilità 2016 ha previsto un bonus fiscale per gli immobili (non di lusso) concessi in comodato a parenti in linea retta di primo grado, che prevede una riduzione del 50% sul versamento delle imposte comunali IMU e TASI per l’anno 2016 al ricorrere di determinati requisiti che nello specifico interessano il comodante-contribuente. La norma limita la possibilità di godere dell’agevolazione fiscale al proprietario-comodante che risieda nonché dimori nello stesso comune dove è situato l’immobile concesso in comodato e che non abbia altri immobili in Italia oltre l’abitazione principale. Per poter beneficiare della riduzione IMU e TASI è inoltre necessario registrare il contratto di comodato con i conseguenti oneri derivanti dalla registrazione a carico del contribuente (comodante).

Modello EAS. Comunicazione dati degli enti associativi

10/03/2016

Il D.L. 185 del 29 novembre 2008 ha previsto che i corrispettivi, le quote e i contributi di cui all’articolo 148 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con D.P.R. n. 917 del 22 dicembre 1986, e all’articolo 4 del D.P.R. n. 633 del 26 ottobre 1972, non sono imponibili a condizione che gli enti associativi siano in possesso dei requisiti qualificanti previsti dalla normativa tributaria e che trasmettano per via telematica all’Agenzia delle Entrate, al fine di consentire gli opportuni controlli, i dati e le notizie rilevanti ai fini fiscali.

Tali enti per continuare a beneficiare delle agevolazioni fiscali ai fini delle imposte dirette e dell'IVA, oltre al possesso dei requisiti previsti dalla normativa tributaria, devono trasmettere all'Agenzia delle Entrate le modifiche che eventualmente sono intervenute nel corso degli anni.

La comunicazione dovrà essere presentata entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si è verificata la variazione utilizzando il modello Eas ovvero il modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali degli enti associativi che è stato approvato dall’Agenzia delle Entrate con il Provvedimento del 2.9.2009.  

Il modello Eas può essere considerato un strumento antielusivo che permette all’Amministrazione Finanziaria di acquisire una più ampia informazione e conoscenza del mondo associativo e dei soggetti assimilati, sotto il profilo fiscale, con l’obiettivo primario di tutelare le vere forme associazionistiche incentivate dal legislatore e conseguentemente, di isolare e contrastare l’uso distorto dello strumento associazionistico, suscettibile di intralciare tra l’altro la libertà di concorrenza tra gli operatori commerciali.

SRLS. Aspetti e criticità della SRL semplificata

03/03/2016

Gli interventi normativi che hanno cambiato l'assetto delle s.r.l. negli anni sono stati diversi in quanto questa tipologia di società sembra assumere sempre di più un ruolo fondamentale nell'ambito delle attività imprenditoriali a seguito anche degli obbiettivi di politica economica che tendono a favorire l'accesso all'attività d'impresa anche con mezzi limitati.

La possibilità di costituire una società con capitale inferiore ai 10.000 euro colloca la s.r.l. in un'area finora riservata alle società di persone, rendendola in particolare con la regolamentazione della s.r.l. semplificata, maggiormente attrattiva per via dei risparmi conseguibili in fase di costituzione.

Rispetto alle società per azioni, l'assetto generale che è stato dato alla disciplina della s.r.l. consente di utilizzare tale modello societario per iniziative medio-grandi, fruendo di modalità di raccolta del capitale di rischio e di accesso al credito tradizionalmente riservate alle società per azioni.

Il nuovo modello societario è in particolare volto a favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro anche grazie alle agevolazioni previste per l’avvio dell'impresa. Attualmente la disciplina della s.r.l. consente di costituire la società con capitale al di sotto dei 10.000 euro e pari almeno ad 1 euro e di fruire di agevolazioni anche fiscali in sede di costituzione optando per la s.r.l. semplificata.