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Ispezione del lavoro

L’acconto versato dal datore senza imputazione di pagamento: quali conseguenze?

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 26/09/2014 L’impresa Gamma licenzia i dipendenti Tizio e Caio senza corrispondere a costoro le ultime mensilità di retribuzione e il TFR. Tizio e Caio si rivolgono alla DTL competente. Successivamente all’esposto, Gamma versa ai propri dipendenti delle somme a titolo di acconto senza tuttavia imputare il pagamento a nessuna mensilità in particolare o a specifiche poste retributive. Nel corso della verifica il personale ispettivo riscontra che le retribuzioni di cui è stato omesso il pagamento risultano composte anche da emolumenti previdenziali come gli ANF e le indennità di malattia e di maternità. Quali criteri sorreggono le scelte degli ispettori?

L’acconto versato dal datore senza imputazione di pagamento: quali conseguenze?

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 26/09/2014 Il datore di lavoro che ritarda il pagamento ai lavoratori delle retribuzioni contenenti anche somme a titolo di ANF o di altre prestazioni previdenziali, conguagliando con i contributi previdenziali detti importi, e che a distanza di tempo versa degli acconti su tali retribuzioni, compie in ogni caso un reato. In mancanza di imputazione di pagamento trovano applicazione le regole di cui all’art. 1193 c.c.

Transazione e inadempimento della parte datoriale

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 12/09/2014 In caso di accordo transattivo con pagamento rateizzato può essere inserita la clausola per cui il mancato pagamento anche di una sola rata comporta la risoluzione di diritto del patto; laddove questo avvenga il contratto si risolve. In sede di verifica gli ispettori potranno prendere atto della risoluzione e adottare un provvedimento di diffida accertativa per gli importi risultanti dalla differenza tra quanto già percepito e quanto da percepire, oltre agli eventuali provvedimenti sanzionatori.

Transazione e inadempimento della parte datoriale

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 12/09/2014 L’azienda Gamma conclude con il lavoratore Tizio e innanzi all’organizzazione sindacale un accordo transattivo inerente al mancato pagamento delle retribuzioni e del TFR. La corresponsione della somma viene rateizzata con l’espressa previsione che il mancato pagamento anche di una sola rata comporta la risoluzione di diritto del patto. Tizio così si rivolge alla DTL competente chiedendo accertamenti sul punto e l’eventuale adozione dei provvedimenti di competenza.

Strumenti di tutela avverso il provvedimento di disposizione

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 05/09/2014 Il datore di lavoro che decida di impugnare il provvedimento di disposizione impartito dagli ispettori del lavoro ai sensi dell’art. 14 D.lgs. 124/2004 può percorrere due strade: ricorrere dinanzi al Direttore della DTL nel termine di 15 giorni dalla notifica del provvedimento o, in via alternativa, presentare ricorso giurisdizionale al TAR territorialmente competente.

Strumenti di tutela avverso il provvedimento di disposizione

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 05/09/2014 A seguito della violazione di disposizioni contenute in un accordo collettivo il personale ispettivo adotta un provvedimento di disposizione che impone al datore di lavoro la specifica osservanza degli obblighi contrattuali. Il datore di lavoro decide di impugnare la disposizione. Quali strumenti di tutela soccorrono al fine?

Permessi retribuiti (ROL) e accertamenti ispettivi

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 25/08/2014 La prassi di disporre al dipendente di non presentarsi al lavoro e di imputare l’assenza relativa a titolo di ROL, sebbene assai diffusa nel mondo lavoristico, può ritenersi giustificabile nella misura in cui il lavoratore non si opponga formalmente alla determinazione datoriale: in tale caso l’ispettore del lavoro adotterà atto di disposizione ai sensi dell’art. 14 D.lgs. 124/2004 con il quale intimerà la restituzione delle ore di ROL indebitamente decurtate.

Permessi retribuiti (ROL) e accertamenti ispettivi

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 25/08/2014 Tizio, dipendente dell’impresa Alfa, si presenta ogni mattina in azienda per svolgere la propria prestazione di lavoro. Sennonché una mattina il datore di lavoro impone a Tizio di non lavorare e di tornare a casa adducendo la mancanza di commesse. Tizio, sebbene disapprovi la decisione del proprio datore, obtorto collo dà ad essa esecuzione. Alla fine del mese Alfa retribuisce Tizio e consegna a quest’ultimo la busta paga nella quale le ore non lavorate risultano retribuite, ma imputate a titolo di permessi retribuiti (ROL). Tizio espone denuncia all’Ispettorato del lavoro. Quale risposta è prevedibile attendersi dall’ispettore?

Jobs Act: contratti a termine, limiti di contingentamento, disciplina pattizia e regime sanzionatorio

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 04/07/2014 Alfa applica un contratto collettivo che prevede una clausola di contingentamento per la stipula dei contratti a termine in misura del 15% sul totale dei lavoratori a tempo indeterminato. Cessato il periodo di vigenza del contratto, Alfa chiede all’ispettore di turno se trovi applicazione il superiore limite del 20% previsto dal Jobs Act e quale sia l’entità della sanzione amministrativa irrogabile dal personale ispettivo per l’eventuale violazione della clausola di contingentamento. Quale risposta è prevedibile attendersi dall’ispettore?

Jobs Act: contratti a termine, limiti di contingentamento, disciplina pattizia e regime sanzionatorio

Enrico Presilla e Andrea Seppoloni - Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia | 04/07/2014 Il c.d. Jobs Act ha posto il limite di contingentamento per i contratti a termine pari al 20%. Nel caso in cui il CCNL applicato dall’azienda preveda un limite inferiore, quest’ultimo viene elevato secondo quanto previsto dal c.d. Jobs Act, sempre che non ci si trovi in regime di ultrattività della disciplina scaduta. L’eventuale sanzione dovuta a causa del superamento del limite di contingentamento può essere commisurata alla durata concreta del rapporto di lavoro o a quella astratta.