Diritto Penale

La chiamata di correo non fonda la condanna

12/01/2009 Con una sentenza del 22 dicembre scorso, la n. 47488, la Corte di cassazione ha precisato che, in un processo penale, le dichiarazioni provenienti dai chiamanti in correità o in reità, non possono, di per sé, costituire prova piena della responsabilità dell'imputato. Queste, in realtà, assumono valore di prova solo in presenza di riscontri esterni, elementi o dati probatori, cioè, di qualsiasi natura, che siano indipendenti dalla chiamata provenendo da fonti estranee alla stessa. Tali riscontri...
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Misure cautelari “domestiche” per i minorenni

12/01/2009 Il Tribunale per i minori di Milano, con ordinanza del 28 novembre 2008, ha statuito che, nell'applicazione delle misure cautelari nei confronti di minorenni, deve sempre tenersi conto della personalità e delle esigenze educative esistenti. Così, nella fattispecie esaminata, il giudice minorile ha valutato la permanenza in casa come la misura cautelare più adeguata per due minori, indagati per detenzione e cessione di hashish, in considerazione delle gravità e delle condotte poste in essere e...
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Società, sequestro con sconto

11/01/2009 Con sentenza n. 42300 del 2008, la Corte di cassazione ha chiarito quali siano i limiti entro i quali deve essere applicata la misura cautelare patrimoniale della confisca qualora un gruppo di imprese, per ottenere un'importante commessa pubblica, abbia girato consistenti mazzette corrompendo dei rappresentanti dell'amministrazione locale. In particolare, la Corte ha escluso che l'intero valore dell'appalto possa costituire la base da prendere in esame per il sequestro finalizzato alla confisca....
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L'insostenibile leggerezza della pena

11/01/2009 Dopo la recente scarcerazione di Marco Furlan e quella imminente di Wolfgang Abel torna alla ribalta il problema della scarcerazione facile nel nostro ordinamento carcerario. I due, nel 1991, vennero condannati a 27 anni di reclusione per i cinque omicidi imputatigli; già mitigata la condanna per semi infermità, la loro pena è stata accorciata per effetto degli ordinari benefici carcerari per buona condotta. E questo, nonostante entrambi siano anche evasi nel corso della detenzione. Luigi...
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Estesa l'aggravante per mafia

10/01/2009 Con sentenza n. 337 del 2008, la Corte di cassazione, a Sezioni unite penali, ha spiegato che l'aggravante mafiosa può essere contestata anche per i reati sanzionati con la pena dell'ergastolo. Anche se manca l'aumento di pena nel caso di ergastolo, l'aggravante viene ad incidere su altri aspetti cruciali come la durata delle indagini preliminari, la loro proroga e la sospensione, la custodia cautelare, le regole di acquisizione delle prove dichiarative in dibattimento.
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No espulsioni immotivate se c'è grave indigenza

10/01/2009 La Corte di cassazione, con la sentenza n. 394 del 2008, ha confermato l'assoluzione di un immigrato clandestino che non aveva ottemperato all'invito di lasciare l'Italia con i propri mezzi. L'uomo era indigente e l'intimazione del Questore era stata troppo sbrigativa. Secondo i giudici di legittimità, infatti, l'espulsione per “intimazione” - quando cioè l'immigrato deve raggiungere la frontiera con i propri mezzi – non è una scelta particolarmente favorevole e va comunque giustificata.
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Medici, reperibilità senza scuse

09/01/2009 La Corte di cassazione, con la sentenza 48379 del 30 dicembre 2008, ha confermato la condanna penale impartita dai giudici di merito ad un chirurgo che, in servizio di reperibilità, non si era recato immediatamente in ospedale dopo che era stato chiamato da una collega per una presunta urgenza. Secondo i giudici di legittimità, “l'urgenza ed il relativo obbligo di recarsi subito in ospedale per sottoporre a visita il soggetto infermo vengono a configurarsi in termini formali” anche a...
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Immigrati irreperibili, compenso facile per i legali

08/01/2009 La Cassazione, con la sentenza n. 46392 del 17 dicembre 2008, ha accolto il ricorso presentato da un avvocato al quale il Tribunale di Modena aveva respinto la domanda di liquidazione della parcella che gli spettava per aver difeso un immigrato dichiarato irreperibile dall'autorità giudiziaria. “In presenza di un provvedimento dell'autorità giudiziaria” precisa la quarta sezione penale “non può porsi a carico del difensore, il quale ha richiesto la liquidazione dei compensi per l'attività...
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Custodia, lo Stato paga per un mese dopo il dissequestro

05/01/2009 Per la Cassazione – sentenza n. 47369 del 2008 –, poiché le somme liquidate a titolo di indennità di custodia fanno parte del procedimento penale, è compito dello Stato anticiparle sino al trentesimo giorno successivo alla comunicazione all'avente diritto del provvedimento di dissequestro e restituzione del bene. Dopo tale data, però, il custode ha l'onere di attivarsi nei confronti di chi non abbia provveduto al tempestivo ritiro del bene.
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