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Eleonora Pergolari

Eleonora Pergolari, avvocato, si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Perugia. E’ redattrice della testata giornalistica Edotto e ha esperienza decennale nell’ambito dell’informazione telematica dedicata all’aggiornamento di studi professionali, studi legali e aziende.

Nella Redazione Edotto scrive quotidianamente articoli specialistici di aggiornamento normativo e giurisprudenziale, nelle materie di diritto civile, diritto penale, diritto amministrativo, diritto tributario e diritto del lavoro.


Decreto carceri: testo coordinato e legge di conversione in GU

Pubblicati il testo coordinato e la legge di conversione del Decreto carceri, recante misure urgenti in materia penitenziaria, giustizia civile e penale e personale del Ministero della Giustizia: le misure introdotte in sede di conversione.


Ammanchi nella contabilità: sì al licenziamento disciplinare

Legittimo il licenziamento disciplinare del dipendente basato sulla perdita di fiducia dovuta ad un grave ammanco di cassa, nonostante la presenza di una prassi aziendale tollerata che prevede maggiore flessibilità nella consegna del denaro.


Assunzioni condizionate a conciliazione tombale: nessuna discriminazione

La Cassazione su tre casi di presunta discriminazione nell'accesso al lavoro, in cui delle lavoratrici contestavano la richiesta del datore di lavoro di sottoscrivere un verbale di conciliazione tombale come condizione per l'assunzione a termine: nessuna discriminazione.


Lavoratrice madre: senza colpa grave no al licenziamento per assenza ingiustificata

Licenziamento per assenza ingiustificata: illegittimo se riferito alla lavoratrice madre in mancanza del riscontro di una colpa grave, da confermare in caso di assenza arbitraria superiore a dieci giorni consecutivi. Così la Cassazione in due recenti decisioni.


Forzata inattività lavorativa: risarcito il danno da stress lavoro-correlato

Il datore di lavoro lascia il dipendente in una condizione di inattività forzata e isolamento lavorativo? Il danno subito dal lavoratore è suscettibile di risarcimento anche in assenza di specifico intento persecutorio. Lo ha puntualizzato la Cassazione.