Diritto Commerciale

Concordato soltanto per le crisi

16/11/2005 L'entrata in vigore della prima parte della riforma del diritto fallimentare è accompagnata dalle prime pronunce giurisprudenziali: i tribunali di Treviso (decreto 22 luglio 2005) ed Alessandria (sentenza 9 giugno 2005) hanno affermato il diritto all'ottenimento della procedura di concordato solo per l'imprenditore che si trovi in stato di crisi. Le pronunce hanno, così, fornito un'interpretazione assai restrittiva e letterale dei nuovi requisiti previsti dalla riforma, negando l'ammissione...
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Revisori, "utili" più trasparenti

12/11/2005 L'Istituto Nazionale dei revisori contabili precisa che la causa di ineleggibilità e di decadenza (articolo 2399, comma 1, lettera c) del Codice civile) va intesa nel senso che il revisore componente di uno studio associato non possa ricevere corrispettivi dalla società rispetto la quale esercita il controllo contabile, se non per quest'ultima attività.
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Sul concordato tribunali in conflitto

12/11/2005 La riforma della procedura fallimentare, entrata in vigore a primavera, segna orientamenti diversi tra i tribunali sui poteri di verifica dei magistrati; ne sono esempio le due contrapposte decisioni del tribunale di Cagliari (sentenza 23 giugno 2005) e di quello di Pescara (sentenza del 13 ottobre 2005). Le due pronunce mostrano tutta l'incertezza delle nuove regole.
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Fallimenti, curatore con più garanzie

11/11/2005 Una proposta di parere favorevole allo schema di dlgs di riordino della procedura fallimentare, a firma della relatrice Erminia Mazzoni (Udc), prevede una serie di condizioni da inserire nel provvedimento: maggioranza qualificata per la revoca del curatore, esclusione degli imprenditori falliti dall'incarico, criteri più recisi per dividere in classi i creditori. Martedì prossimo sarà votato il testo, le cui condizioni non sono vincolanti.
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Crisi a gestione pubblica

31/10/2005 Lo schema di decreto legislativo che attua la riforma delle procedure concorsuali prevede alcune novità: il restringimento della categoria degli imprenditori soggetti a fallimento, attraverso l'introduzione di limiti legati alla soglia degli investimenti effettuati o ai ricavi lordi realizzati; l'introduzione dell'esdebitazione, per consentire la liberazione dai debiti residui all'imprenditore che ha collaborato nel corso della procedura; la ridistribuzione dei compiti degli organi interessati...
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Boom per le Srl unipersonali

26/10/2005 I primi bilanci per le nuove regole del diritto societario, in vigore da due anni, segnano una crescita sensibile delle società di capitali, con netta preferenza per le Srl, ed un vero boom per quelle con socio unico. Si realizza l'obiettivo del legislatore: adeguare le strutture societarie alla specifica realtà imprenditoriale del Paese, intessuto di piccole e medie aziende.
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Nel concordato resiste il giudice

22/10/2005 La sentenza n. 212 del 17 ottobre 2005, a firma del Tribunale di Monza (sezione fallimentare), conclude con la dichiarazione di fallimento malgrado la presentazione di un piano di concordato attestato dalla relazione di un professionista, mancando il requisito della fattibilità del piano stesso. E', questa, una delle prime pronunce sulle nuove norme di diritto fallimentare in vigore dalla scorsa primavera.
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Revocatorie bancarie a portata ridotta

22/10/2005 Il riordino delle procedure concorsuali ha ridimensionato (articoli 67 e 70 della legge Fallimentare) l'ambito applicativo dell'istituto della revocatoria di rimesse bancarie. L'articolo 67, comma 3, lettera b), ha, infatti, dimezzato il periodo sospetto e dichiarato non soggette all'azione revocatoria "le rimesse effettuate su un conto corrente bancario, purché non abbiano ridotto in maniera consistente e durevole l'esposizione debitoria del fallito nei confronti della banca".
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"Made in Italy" a norma Ue

19/10/2005 La corte di Cassazione - sentenza n. 34103 del 23 settembre 2005 - ha deciso che integra il reato di cui all'articolo 517 del Codice penale (vendita di prodotti industriali con segni mendaci) la messa in vendita di un prodotto fabbricato all'estero, ma che reca la dicitura "made in Italy" o "prodotto in Italia", poiché una simile condotta trae in inganno il consumatore.
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