Contenzioso

Non c'è mobbing se la lavoratrice è “intemperante”

24/04/2009 Per la Cassazione - sentenza n. 9474 depositata il 21 aprile 2009 - la condotta del lavoratore che, durante il periodo di malattia, svolga attività lavorativa ulteriore ed attività extra costituisce grave inadempimento rispetto all'obbligo di favorire il recupero della propria integrità psico-fisica. Con altra sentenza depositata in pari data (la n. 9477), la Corte di legittimità ha invece escluso ad una lavoratrice il risarcimento chiesto per esser stata trasferita dal datore a causa del...
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La trasferta si può perdere

20/04/2009 Non costituisce giusta causa di licenziamento il rifiuto del lavoratore di eseguire le proprie prestazioni, quando motivato dall’inadempimento della controparte. Perciò, se quel lavoratore non si presenta sul cantiere fa scattare la massima misura punitiva, il licenziamento. Che per la Cassazione – sentenza 8075/2009 – è legittimo. In particolare, se non è ingiustificato né contrario a buona fede il rifiuto di adempiere, a fronte del mancato pagamento delle retribuzioni (a causa di difficoltà...
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Insubordinazione con l’iter disciplinare

20/04/2009 Secondo la corte di Cassazione – sentenza 5580 – compie un’azione disciplinare dissimulata da ragioni produttive od organizzative la società che, proposto un cambio di mansione al dipendente, ottiene il rifiuto e lo licenzia contestandogli di non aver raggiunto i previsti risultati. Il licenziamento in seguito ad insubordinazione è “ontologicamente disciplinare” – motivato formalmente come dovuto a ragioni obiettive, è in realtà mosso da mancanze (la disubbidienza) - e deve seguire precise...
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Si concorda la qualifica ridotta

20/04/2009 La Cassazione, con la sentenza n. 6552/2009, ha chiarito che il patto per l’accettazione di mansioni inferiori deve essere anteriore o contemporaneo al licenziamento. Il consenso alla dequalificazione non può sorgere da una dichiarazione del lavoratore espressa in un momento successivo all’allontanamento e non accettata dal datore, soprattutto se il dipendente abbia in precedenza agito in giudizio sostenendo l’illegittimità del demansionamento.
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Sgravi al Sud, riscritti i requisiti

03/04/2009 La Corte di Giustizia europea, con sentenza del 2 aprile 2009, intervenendo in merito alla causa n. 415/07 avanzata da un’azienda italiana nei confronti dell’Inps, corregge i criteri utilizzati dall’Istituto per il calcolo dell’incremento occupazionale relativo allo sgravio triennale per il Mezzogiorno. Viene spiegato che secondo il criterio corretto si devono confrontare la media dei lavoratori annui - Ula - nei 12 mesi precedenti la nuova assunzione e la media - Ula - nei 12 mesi successivi la...
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E' mobbing strillare sempre contro i dipendenti

25/03/2009 La Corte di cassazione, sezione lavoro, con la sentenza n. 6907 del 20 marzo 2009, ha confermato una condanna per mobbing impartita nei confronti di un'azienda milanese poiché una sua dirigente aveva messo sotto stress, vessandola per mesi, un'impiegata. Quest'ultima, che era stata licenziata dopo continui rimproveri ad alta voce, anche in presenza degli altri colleghi, aveva fatto causa al datore di lavoro sostenendo si essere stata mobbizzata e chiedendo, altresì, il risarcimento del danno...
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Licenziati con il libretto restituito

23/03/2009 La volontà di licenziare può essere “comunicata anche in forma indiretta”. Sostiene così la sezione lavoro della Cassazione nella sentenza 6447/2009, che accoglie il ricorso del datore (una sartoria) sulle dipendenti che, restituito dal titolare del negozio il libretto del lavoro con l’indicazione della data di recesso, avevano conseguentemente adito il Tribunale chiedendo che il loro licenziamento venisse dichiarato illegittimo perché intimato oralmente. La procedura seguita dal datore è ora...
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L’accesso vietato giustifica il recesso

23/03/2009 Una serie di motivazioni (tra cui i tempi lunghi della giustizia italiana) ha portato a escludere la possibilità per un datore di prevedere che, in termini ragionevolmente brevi, al dipendente – colpito da ritiro del tesserino per accedere al luogo di lavoro a causa di un procedimento penale ancora in corso - potesse essere nuovamente concessa, dall’autorità competente, l’autorizzazione sospesa. Il dipendente - sentenza della Cassazione, sezione lavoro, numero 5718 del 10 marzo 2009 – è dunque...
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Insulti al capo? Non sempre il licenziamento è giustificato

20/03/2009 E’ illegittimo il licenziamento seguito alla reazione istintiva, concretizzata in frasi ingiuriose e minacciose rivolte al capo. I giudici della Cassazione hanno ritenuto le espressioni usate dal dipendente “effetto di una reazione emotiva e istintiva del lavoratore ai rimproveri ricevuti, con ciò escludendone l’ascrivibilità a un’ipotesi di vera e propria insubordinazione e, comunque, la particolare gravità contrattualmente richiesta per potersi fare applicazione della sanzione espulsiva”...
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Insulti al capo? Non sempre il licenziamento è giustificato

20/03/2009 E’ illegittimo il licenziamento seguito alla reazione istintiva, concretizzata in frasi ingiuriose e minacciose rivolte al capo. I giudici della Cassazione hanno ritenuto le espressioni usate dal dipendente “effetto di una reazione emotiva e istintiva del lavoratore ai rimproveri ricevuti, con ciò escludendone l’ascrivibilità a un’ipotesi di vera e propria insubordinazione e, comunque, la particolare gravità contrattualmente richiesta per potersi fare applicazione della sanzione espulsiva”...
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