Incentivi assunzioni: ecco le linee guida dei commercialisti
Pubblicato il 13 dicembre 2024
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Sono dedicate agli incentivi per le assunzioni le linee guida n. 170 del 12 dicembre 2024, frutto del tavolo tecnico fra il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (CNDCEC) e l’Inps.
Vediamo di che si tratta.
Bonus giovani e bonus donne
Il bonus giovani e il bonus donne, previsti dal Decreto Coesione 2024, rappresentano due strumenti chiave per promuovere l'assunzione di categorie specifiche di lavoratori.
Il primo si applica alle assunzioni a tempo indeterminato di giovani fino ai 36 anni di età.
Il secondo è destinato alle assunzioni di lavoratrici svantaggiate, con un particolare focus su donne che abbiano perso il lavoro o che abbiano avuto difficoltà a reintegrarsi nel mercato del lavoro.
Per accedere a questi incentivi, le aziende devono rispettare il requisito dell’incremento occupazionale netto, ovvero dimostrare un effettivo aumento del numero di lavoratori rispetto alla media dei dodici mesi precedenti l’assunzione.
Tale incremento, chiariscono le linee guida, deve essere ponderato anche per i contratti part-time, calcolando proporzionalmente il numero di ore pattuite rispetto all’orario di lavoro standard.
Compatibilità e cumulo con altri incentivi
Aspetto fondamentale chiarito dalle Linee Guida è la questione della compatibilità e cumulabilità con altri incentivi già in vigore.
Ebbene, il Decreto Coesione specifica che i bonus Giovani e donne non sono cumulabili con altri esoneri contributivi o riduzioni delle aliquote previste dalla normativa vigente.
Tuttavia, è stato chiarito che tali incentivi sono compatibili con i contributi mensili per l’assunzione di percettori di NASpI, pari al 20% dell’indennità mensile residua, purché non si sovrappongano ad altre agevolazioni similari.
Definizione di incremento occupazionale netto
Le agevolazioni destinate alle lavoratrici svantaggiate richiedono un incremento occupazionale netto, calcolato sulla base della differenza tra il numero medio di dipendenti nei dodici mesi precedenti l’assunzione e il numero di dipendenti nei dodici mesi successivi.
La normativa specifica che anche un incremento minimo, espresso in decimali, può soddisfare il requisito, purché si rispetti il calcolo proporzionale per i contratti part-time.
Un ulteriore chiarimento riguarda la validità dell'incremento occupazionale anche in casi di cessazione del rapporto di lavoro per cause indipendenti dalla volontà del datore di lavoro, come dimissioni volontarie, pensionamento o invalidità.
Calcolo della forza lavoro
Per calcolare la forza lavoro mediamente occupata, si utilizza il parametro delle Unità Lavorative Annue (ULA); tale calcolo considera anche i contratti a tempo determinato e quelli part-time, ponderando il numero di ore lavorative rispetto a un contratto full-time standard.
Applicazione del doppio esonero contributivo
Una delle novità più rilevanti è la possibilità di beneficiare di un doppio esonero contributivo in determinate circostanze.
Le Linee Guida specificano che è consentito applicare contemporaneamente due agevolazioni contributive, purché le normative di riferimento non prevedano una specifica incompatibilità.
Ad esempio, come sopra accennato, l’esonero per le assunzioni di giovani under 36 anni può essere cumulabile con altre agevolazioni, come il bonus sud o il contributo per percettori di NASpI, a condizione che il totale dell’agevolazione non superi l’importo dei contributi dovuti.
L’applicazione del doppio esonero è particolarmente vantaggiosa per le imprese che cercano di ridurre il costo del lavoro, incentivando al contempo l’occupazione di categorie svantaggiate. Tuttavia, le aziende devono rispettare alcuni requisiti fondamentali.
- Incremento occupazionale netto, che garantisce che le assunzioni incentiviate non sostituiscano personale già in forza.
- Conformità contributiva, documentata attraverso il possesso del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva).
Specifiche per contratti a tempo determinato e indeterminato
Per i contratti a tempo indeterminato, l’agevolazione si applica sull’intero periodo del rapporto di lavoro, con un tetto massimo previsto dalla normativa specifica.
Nel caso dei contratti a tempo determinato, invece, gli incentivi sono concessi solo per la durata del contratto e possono essere prorogati qualora il rapporto venga trasformato in un contratto a tempo indeterminato.
Un punto critico riguarda i contratti intermittenti o a chiamata, che vengono inclusi nel calcolo del requisito dell’incremento occupazionale netto solo se l’orario lavorativo è congruo rispetto alla durata complessiva del contratto.
Inoltre, per i lavoratori part-time, il beneficio viene proporzionato in base alle ore effettivamente lavorate.
NASpI e dimissioni per giusta causa
Un altro tema centraleriguarda il trattamento della NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) in caso di risoluzione del rapporto di lavoro.
Le Linee Guida confermano che il diritto alla NASpI può essere riconosciuto anche in caso di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, purché tale risoluzione avvenga in specifiche condizioni, come quelle previste dall’articolo 14 del Decreto Legislativo n. 22/2015.
- La risoluzione consensuale è valida quando viene sottoscritta nell’ambito di una procedura di conciliazione presso le commissioni territoriali o in sede sindacale.
- È necessaria la dimostrazione che la risoluzione sia stata determinata da un comportamento del datore di lavoro che renda impossibile la prosecuzione del rapporto.
Questa interpretazione amplia le tutele per i lavoratori, assicurando l’accesso agli ammortizzatori sociali anche in situazioni in cui la cessazione del rapporto non sia strettamente una decisione unilaterale del datore di lavoro o del dipendente.
Trasferimento superiore ai 50 km
Una fattispecie particolarmente rilevante riguarda le dimissioni per giusta causa legate a un trasferimento del lavoratore a una sede distante più di 50 chilometri dalla propria residenza.
Ebbene, le linee guida precisano che tali dimissioni sono equiparate alla giusta causa quando il trasferimento rende gravemente difficoltoso il raggiungimento del luogo di lavoro. Questo principio si applica sia ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato sia a quelli a termine, e la sua attuazione richiede:
- una documentazione che certifichi la distanza chilometrica tra la sede originaria e quella nuova.
- una valutazione oggettiva delle condizioni di trasporto e della raggiungibilità della nuova sede.
In tali casi, il lavoratore ha diritto a presentare domanda per la NASpI, ottenendo così un sostegno economico durante il periodo di disoccupazione.
Aspetti tecnici e operativi
Incremento occupazionale netto e ULA
Uno degli aspetti centrali delle Linee Guida INPS-CNDCEC 2024 riguarda il calcolo e la verifica dell'incremento occupazionale netto e l'impiego delle Unità Lavorative Annue (ULA), parametro fondamentale per accedere a molti incentivi contributivi e per garantire la conformità normativa.
Metodologia di calcolo per i lavoratori intermittenti
Il calcolo dell’incremento occupazionale netto per i lavoratori intermittenti richiede una metodologia specifica, data la natura irregolare del loro impiego.
Le Linee Guida stabiliscono che il numero di lavoratori intermittenti deve essere rapportato alle giornate effettivamente lavorate nell’anno di riferimento.
Tale rapporto viene poi convertito in un’unità equivalente, considerando l’orario contrattuale di un lavoratore a tempo pieno.
Ad esempio, se un lavoratore intermittente ha prestato servizio per 100 giornate lavorative in un anno e il tempo pieno prevede 220 giornate lavorative annuali, il lavoratore viene conteggiato come 0,45 ULA. Questo metodo garantisce che l’occupazione intermittente sia rappresentata in modo equo, evitando che il numero effettivo dei dipendenti venga sovrastimato.
La metodologia di calcolo viene applicata anche ai contratti part-time, dove le ore effettivamente lavorate vengono rapportate all’orario completo, risultando in una proporzione equivalente.
Compensazione debiti/crediti con Enti diversi
Le Linee Guida stabiliscono che le compensazioni erariali possono essere utilizzate per sanare debiti contributivi verso l’Inps e altri enti previdenziali, purché siano rispettati determinati requisiti.
- Certificazione dei crediti: i crediti devono essere certificati e riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate o dagli altri enti erariali competenti.
- Congruità e scadenze: le compensazioni devono essere effettuate nel rispetto delle scadenze previste, evitando ritardi che potrebbero comportare l’irrogazione di sanzioni.
Un esempio pratico riguarda la compensazione tra un credito IVA maturato da un’azienda e un debito INPS relativo ai contributi dei lavoratori: tale operazione deve essere effettuata attraverso il modello F24, con l’indicazione precisa dei codici tributo previsti.
Welfare aziendale
La nuova soglia di esenzione fiscale, pari a 3.000 euro annui, offre alle aziende una maggiore flessibilità nella progettazione dei piani di welfare. Tra i benefit più comuni che rientrano in questa categoria troviamo:
- buoni spesa e buoni carburante;
- abbonamenti per il trasporto pubblico;
- fornitura di dispositivi tecnologici, come laptop o smartphone, per uso sia lavorativo sia personale.
I benefici del welfare aziendale non si limitano però ai soli dipendenti, ma possono essere estesi anche ai lavoratori assimilati, come collaboratori e professionisti con contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Le Linee Guida chiariscono che tali benefici sono esclusi dalla base imponibile, a condizione che vengano rispettati i requisiti previsti dalla normativa.
- Erogazione volontaria da parte dell’azienda, senza vincoli contrattuali.
- Finalità sociale del beneficio, come l’assistenza sanitaria o il supporto all’istruzione dei figli.
Esempi pratici
Per comprendere meglio l’impatto delle nuove soglie per i benefit aziendali, consideriamo alcuni esempi pratici.
- Buoni spesa: un’azienda decide di offrire ai propri dipendenti buoni spesa fino al limite massimo di 3.000 euro, completamente esenti da tassazione. Questo beneficio consente ai lavoratori di risparmiare su beni di prima necessità, aumentando il loro potere d’acquisto.
- Rimborso spese scolastiche: un’azienda che adotta un piano di welfare può rimborsare le spese scolastiche dei figli dei dipendenti, come tasse di iscrizione, libri di testo o corsi di formazione, fino alla soglia massima consentita.
- Abbonamenti al trasporto pubblico: un’azienda offre abbonamenti annuali per il trasporto pubblico locale, regionale o nazionale, garantendo ai dipendenti un risparmio significativo sui costi di mobilità.
Strumenti e procedure Inps
Certificati e adempimenti online
La digitalizzazione continua a rappresentare un pilastro delle procedure INPS.
In questo contesto, particolare attenzione è dedicata al Certificato di agibilità e ai modelli DM80, due strumenti fondamentali per agevolare il rispetto delle normative da parte di aziende e professionisti.
I principali utilizzi del modello DM80 includono:
- attestazione dei periodi lavorativi: utile per la gestione di richieste di pensionamento o NASpI;
- correzione di errori dichiarativi: permette alle aziende di rettificare eventuali dati errati già comunicati tramite Uniemens.
Certificato di agibilità: procedura e verifiche automatiche
Il certificato di agibilità, essenziale per i lavoratori dello spettacolo e dello sport professionistico, è ora gestito attraverso una procedura interamente digitalizzata. Le Linee Guida specificano che la richiesta deve essere effettuata tramite il portale online INPS, utilizzando le credenziali SPID, CIE o CNS.
La nuova procedura prevede:
- verifica automatica dei requisiti contributivi: il sistema INPS controlla in tempo reale la regolarità contributiva del richiedente e del datore di lavoro, basandosi sulle informazioni disponibili nel database dell’istituto;
- emissione immediata del certificato: se tutti i requisiti sono rispettati, il certificato viene generato e reso disponibile per il download direttamente nella sezione riservata del portale.
Tuttavia, le Linee Guida sottolineano che eventuali irregolarità contributive possono bloccare il rilascio del certificato, richiedendo un intervento diretto da parte dell’azienda per sanare la situazione.
Rateazione dei debiti contributivi: funzionalità Inps
Un altro tema centrale delle Linee Guida è la gestione dei debiti contributivi attraverso piani di rateazione.
Le funzionalità per la rateazione dei debiti contributivi sono state notevolmente migliorate grazie all’introduzione di nuove opzioni nel portale online Inps. Il processo di richiesta è ora completamente digitalizzato e prevede:
- invio della domanda online: l’azienda o il professionista può presentare la richiesta di rateazione tramite la propria area riservata, allegando la documentazione necessaria, come la dichiarazione di difficoltà economica e il piano di rientro proposto;
- calcolo automatico delle rate: il sistema genera automaticamente il piano di ammortamento, indicando l’importo delle rate, gli interessi applicati e le scadenze;
- monitoraggio dello stato delle rate: i contribuenti possono verificare in tempo reale lo stato dei pagamenti, visualizzando le rate scadute e quelle ancora da saldare.
Faq
1. Cos’è il certificato di agibilità e chi deve richiederlo? Il certificato di agibilità è un documento necessario per i lavoratori dello spettacolo e dello sport professionistico. Deve essere richiesto dal datore di lavoro tramite il portale INPS per attestare la regolarità contributiva e garantire l’accesso al lavoro.
2. Come posso richiedere il certificato di agibilità? La richiesta deve essere effettuata online tramite il portale INPS, accedendo con credenziali SPID, CIE o CNS. Se i requisiti contributivi sono rispettati, il certificato viene rilasciato automaticamente.
3. Cosa succede se ci sono irregolarità contributive? In caso di irregolarità contributive, il rilascio del certificato viene sospeso. Il datore di lavoro deve sanare la posizione contributiva per poter ottenere il documento.
4. Cosa sono i modelli DM80? Il modello DM80 è uno strumento utilizzato dalle aziende per attestare informazioni sui lavoratori, come i periodi lavorativi o per correggere eventuali errori dichiarativi inviati tramite il sistema Uniemens.
5. Dove posso trovare il modello DM80 e come compilarlo? Il modello DM80 è disponibile online sul portale INPS. Per compilarlo correttamente, è necessario inserire le informazioni richieste in base alla natura dell’attestazione o della correzione.
6. Chi può richiedere la rateazione dei debiti contributivi? La rateazione può essere richiesta da aziende o professionisti che si trovano in difficoltà economica, presentando documentazione che dimostri l’impossibilità di saldare il debito in un’unica soluzione.
7. Come si presenta la domanda di rateazione? La domanda deve essere inviata tramite l’area riservata del portale INPS, allegando la documentazione necessaria, come la dichiarazione di difficoltà economica e il piano di rientro proposto.
8. Come vengono calcolate le rate? Il sistema INPS calcola automaticamente il piano di rateazione, includendo l’importo di ciascuna rata, gli interessi applicati e le relative scadenze.
9. È possibile monitorare lo stato delle rate? Sì, l’area riservata del portale INPS consente di verificare lo stato dei pagamenti, mostrando le rate già saldate e quelle ancora da versare.
10. Cosa succede se non viene rispettata una scadenza di pagamento? Il mancato pagamento di una rata può comportare la decadenza del piano di rateazione e l’applicazione di sanzioni aggiuntive. È importante rispettare le scadenze per evitare complicazioni.
11. Posso utilizzare lo stesso SPID per accedere a diverse funzionalità INPS? Sì, con le credenziali SPID è possibile accedere a tutte le funzionalità disponibili sul portale INPS, incluse la richiesta di certificati, la presentazione di modelli e la gestione dei piani di rateazione.
12. Quali documenti sono richiesti per regolarizzare una posizione contributiva? La documentazione necessaria dipende dal tipo di irregolarità. Solitamente include il DURC aggiornato, le ricevute di versamento contributivo e, in alcuni casi, una dichiarazione integrativa.
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