CPB: nuovi chiarimenti per società tra professionisti e codici tributo per ravvedimento speciale

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CPB: nuovi chiarimenti per società tra professionisti e codici tributo per ravvedimento speciale

La questione del Concordato Preventivo Biennale (CPB) continua a occupare un ruolo centrale nell'agenda dell'Amministrazione finanziaria e dei professionisti del settore. Dopo le FAQ pubblicate nei giorni scorsi e le richieste al Ministero dell’Economia e delle Finanze di posticipare la scadenza del 31 ottobre 2024 avanzate da quattro associazioni sindacali di dottori commercialisti, l’interesse per l’argomento resta elevato.

Il 17 ottobre 2024, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta nuovamente con:

  • una nuova serie di FAQ, fornendo chiarimenti su acconti, imposta sostitutiva, condizioni di accesso e cause di decadenza legate al CPB;
  • la risoluzione n. 50/E, che ha introdotto i codici tributo per il versamento dell’imposta sostitutiva sui redditi, delle relative addizionali e dell’IRAP.

Sempre lo stesso giorno, è stato avanzato un nuovo appello al MEF per prorogare la scadenza al 30 novembre 2024. Questa volta, la richiesta è arrivata dal presidente dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca, che ha sottolineato nuovamente le difficoltà operative che i professionisti stanno affrontando per rispettare la scadenza attuale, considerata troppo ravvicinata.

Vediamo ora i dettagli.

Nuove FAQ sulle modalità di accesso e cause di decadenza del CPB

Nella recente tornata di FAQ pubblicata il 17 ottobre 2024 dall’Agenzia delle Entrate, sono stati forniti ulteriori chiarimenti sul Concordato Preventivo Biennale, con particolare attenzione agli acconti, alle condizioni di accesso per le Società tra Professionisti (STP) e alle cause di esclusione dal regime.

Per quanto riguarda gli acconti, è stato chiesto se l’eccedenza degli acconti versati rispetto al saldo dell’imposta principale possa essere compensata con l’imposta sostitutiva. L’Agenzia ha chiarito che chi aderisce al CPB può applicare l'imposta sostitutiva al reddito d'impresa o di lavoro autonomo eccedente rispetto al reddito dichiarato l'anno precedente. In caso di eccedenza di acconti rispetto al saldo dell'imposta principale, questa può essere compensata e utilizzata per pagare l'imposta sostitutiva tramite il modello F24.

In merito all’accesso delle STP al CPB, l’Agenzia ha specificato che le STP che determinano il reddito secondo le regole del reddito d’impresa possono accedere al CPB solo se soggette agli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA). Tuttavia, molte attività professionali, come studi legali, notarili, geometri, commercialisti e consulenti del lavoro, non rientrano negli ISA previsti per il reddito d’impresa. Pertanto, una STP che non può compilare il quadro F del modello ISA non può aderire al CPB.

Relativamente alle modifiche della compagine sociale come causa di esclusione dal CPB, l'Agenzia ha chiarito che la lettera b-quater dell'articolo 11 del decreto CPB si applica solo alle società o associazioni regolamentate dall'articolo 5 del TUIR. Questo significa che le società di capitali che optano per il regime di trasparenza fiscale, ai sensi degli articoli 115 e 116 del TUIR, non saranno escluse dal CPB in caso di modifiche della compagine sociale.

Per quanto riguarda le cause di decadenza, l’Agenzia ha precisato che per le società di persone o associazioni, qualsiasi modifica della compagine sociale, come il recesso o l'esclusione di un socio, comporta automaticamente l'esclusione dal CPB. Diversamente, il conferimento dell’azienda da un’impresa individuale a una società costituisce una causa di cessazione dal CPB, poiché comporta la cessazione dell'attività d'impresa.

Inoltre, la decadenza dal CPB può verificarsi in caso di mancato versamento delle imposte dovute a seguito di controlli automatizzati (art. 36-bis del DPR 600/73). Tuttavia, questa decadenza può essere evitata se il contribuente regolarizza la posizione tramite ravvedimento operoso, a condizione che la violazione non sia stata ancora formalmente constatata e non siano stati avviati controlli, ispezioni o verifiche.

Infine, per i contribuenti in regime forfetario ai sensi della L. 190/2014, la proposta di concordato si riferisce al reddito al lordo dei contributi previdenziali obbligatori. Nella dichiarazione dei redditi del 2024 (modello REDDITI 2025), tali contributi saranno dedotti dal reddito proposto, con un reddito minimo dichiarabile di 2.000 euro.

CPB, istituiti i codici tributo per il ravvedimento speciale

La risoluzione n. 50/E del 17 ottobre 2024 ha introdotto i codici tributo per consentire il pagamento dell’imposta sostitutiva legata al ravvedimento speciale previsto dall’articolo 2-quater del DL n. 113/2024, convertito dalla Legge n. 143/2024.

 Il ravvedimento speciale è un’opzione fiscale che consente ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, delle relative addizionali e dell'IRAP. Questo regime è specificamente rivolto ai contribuenti che hanno applicato gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) e che aderiscono al Concordato Preventivo Biennale entro il 31 ottobre 2024. Attraverso questo ravvedimento, i soggetti interessati possono sanare le proprie posizioni relative a una o più annualità dal 2018 al 2022, pagando l’imposta sostitutiva su tali periodi fiscali.

L'obiettivo del ravvedimento speciale è permettere ai contribuenti di regolarizzare eventuali irregolarità fiscali, accedendo al Concordato Preventivo Biennale (CPB), e di beneficiare di condizioni più favorevoli. Con la risoluzione, l'Agenzia delle Entrate ha istituito i seguenti codici tributo da utilizzare per il pagamento tramite modello F24:

- 4074: per i soggetti persone fisiche che devono versare l’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali.

- 4075: per i soggetti diversi dalle persone fisiche che devono versare l’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali.

- 4076: per il versamento dell’imposta sostitutiva relativa all’IRAP.

Nel modello F24, tali codici devono essere inseriti nella sezione “Erario” per le imposte sui redditi (4074 e 4075) e nella sezione “Regioni” per l’IRAP (4076).

Il pagamento può essere effettuato in un'unica soluzione entro il 31 marzo 2025, o in modalità rateale, fino a un massimo di 24 rate mensili di pari importo. In caso di versamento rateale, si dovrà indicare nel campo apposito il numero della rata in corso e il totale delle rate previste. La possibilità di rateizzare il pagamento consente una maggiore flessibilità per i contribuenti, che dovranno comunque completare il versamento entro i due anni previsti.

Un elemento importante è che il ravvedimento si perfeziona solo al pagamento dell'ultima rata, tuttavia, il contribuente beneficia di una protezione immediata contro gli accertamenti fiscali già al momento del pagamento della prima rata, a meno che non intervengano cause di decadenza come l’omissione di rate o l’insorgenza di procedimenti penali per specifici reati tributari.

NOTA BENE: L'Agenzia ha introdotto anche i codici per il versamento degli interessi sulle rate, utilizzando i codici già esistenti “1668” per le imposte sui redditi e “3805” per l’IRAP. Il ravvedimento speciale rappresenta quindi un'opportunità per i contribuenti di sanare la propria posizione fiscale, purché si aderisca tempestivamente e si rispettino i termini di pagamento.

Consulenti del Lavoro, richiesta la proroga del concordato preventivo biennale al 30 novembre 2024

La richiesta di proroga per l'adesione al Concordato Preventivo Biennale si estende ora anche ai consulenti del lavoro, aggiungendosi alle precedenti istanze già avanzate dai commercialisti e da altre categorie professionali. Il Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, attraverso una lettera inviata il 16 ottobre 2024 al Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e al viceministro Maurizio Leo, ha espresso preoccupazioni sulle difficoltà operative che i professionisti stanno affrontando a causa dei tempi ristretti per la scadenza fissata al 31 ottobre 2024.

Nella missiva, firmata dal Presidente Rosario De Luca, si sottolinea la complessità del processo di adesione, che richiede un’accurata analisi delle condizioni di accesso e delle informazioni da indicare, come i dati relativi agli ISA.

Le modifiche normative più recenti, introdotte il 9 agosto 2024 (Dl Omnibus convertito in legge) con l’introduzione del ravvedimento speciale per gli anni dal 2018 al 2022, hanno complicato ulteriormente l'attività dei professionisti. Tale ravvedimento, accessibile solo aderendo al Concordato Preventivo Biennale (CPB), impone ai professionisti di rivedere tutti i casi già esaminati per valutare la convenienza di questa opzione. Le nuove regole richiedono una verifica approfondita delle posizioni fiscali alla luce delle opportunità e delle condizioni previste dal ravvedimento speciale, rendendo il processo di adesione al CPB più complesso e impegnativo rispetto a quanto precedentemente previsto.

Anche le associazioni di tributaristi (Ancit, Ati, Confiti e Uniti) hanno rivolto una richiesta analoga al viceministro Leo e al direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ruffini. Esse sostengono che, senza una proroga, l’adesione al CPB potrebbe risultare limitata, soprattutto a causa delle difficoltà nel valutare la convenienza dell'adesione in un periodo già denso di scadenze fiscali.

In conclusione, sia i consulenti del lavoro che i tributaristi sollecitano un'estensione del termine per l’adesione al CPB fino al 30 novembre 2024, al fine di consentire una valutazione più approfondita e di gestire in maniera adeguata le scadenze in un contesto particolarmente impegnativo.
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