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I troppi ritardi non si tollerano

11/06/2007 Cassazione, sezione Lavoro, sentenza 13098/2007: è legittimo il licenziamento per il ripetersi continuo di ritardi. Tanto più se, come dimostrato dalla Corte, prima d’essere licenziata, la lavoratrice attore nel giudizio era stata sanzionata con multe e provvedimenti di sospensione e, nonostante i richiami, non aveva provveduto a modificare il proprio comportamento scorretto.
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La mobilità non si ferma in reparto

28/05/2007 Con sentenza numero 11034 del 2007, depositata il 14 maggio, la Cassazione, Sezione Lavoro, decide che la chiusura di un reparto o di un’unità produttiva non legittimi automaticamente il licenziamento degli addetti che vi lavorano. In capo all’imprenditore pesa, cioè, l’obbligo di scegliere i dipendenti da porre in mobilità non solo nel reparto interessato alla ristrutturazione ma anche tra tutti i dipendenti aziendali che ricoprono pari qualifica e mansione.
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Al medico è vietata la “fuga”

28/05/2007 Non può sospendere – in tutto o in parte – la propria attività il lavoratore assegnato a mansioni inferiori; se il datore adempie alle condizioni di contratto quali il pagamento dello stipendio, la copertura previdenziale ed assicurativa e la garanzia del posto, l’avvenuta dequalificazione non giustifica l’inadempimento dei compiti stabiliti. Ciò vale ancor più se quel lavoratore è un medico, nel qual caso la ritorsione verso l’azienda che lo ha demansionato non può arrecare pregiudizio agli...
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Filiali estere con “reintegro”

25/05/2007 Il licenziamento di un lavoratore dipendente assunto da una succursale all’estero di un’azienda italiana, è legittimo, nei limiti previsti dalla legge italiana per la tutela del posto di lavoro, solo se la legge che regolamenta il contratto di lavoro dell’altro paese, contempla il principio della libera recedibilità delle parti. Questa legge è totalmente avversa all’ordine pubblico italiano che estromette la libertà di recesso da un rapporto lavorativo a proprio arbitrio.   La pronuncia arriva...
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Il patto di non concorrenza sempre pagato al lavoratore

18/05/2007 La Corte di Cassazione - sentenza n. 11104 del 15 maggio – ha spiegato che, in caso di recesso volontario, il dipendente ha diritto a percepire l’intera somma del patto di non concorrenza, senza che l’impresa possa far valere la clausola di esclusione, applicabile solo in caso di risoluzione del rapporto da parte della società. La Corte è intervenuta sul caso di un dipendente di una società di software che aveva sottoscritto un contratto con l’azienda recante la clausola secondo cui “la società...
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Mansioni inferiori? Sì con la crisi

16/05/2007 La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8595/2007, fa un passo ulteriore nell’interpretazione dell’articolo 2103 del Codice civile, affrontando il caso dell’esternalizzazione di un servizio non più considerato economicamente sostenibile e del passaggio del lavoratore, con medesimo stipendio, a compiti diversi da quelli precedentemente svolti. Più nello specifico, il lavoratore era stato trasferito da una mansione all’altra senza che fosse possibile un utilizzo anche residuo della sua...
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Recidiva con contestazione unica

13/05/2007 Varie pronunce di Cassazione – nn. 3091, 11817 (7 settembre 2006) e 1579 di quest’anno – si sono soffermate sulla contestazione disciplinare del datore verso il dipendente. Delle tre, la prima non ha ammesso l’articolazione di quella che costituisce un’unica condotta illecita in vari singoli fatti, sanzionati applicando una (in questo caso illegittima) recidiva. E’ in contrasto con il principio di immediatezza della contestazione cioè, il comportamento del datore che “in una condotta...
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Subordinazione da accertare

10/05/2007 La sezione lavoro del Tribunale di Torino, con la sentenza del 23 marzo, ha stabilito che un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa può essere convertito in rapporto di lavoro subordinato solo se viene concretamente accertata la sussistenza di indici di subordinazione. La sentenza ha dato ragione ad una cooperativa che aveva presentato ricorso nei confronti dell’Inps di Torino, che aveva convertito tutti i rapporti atipici in rapporti di lavoro subordinato con l’addebito alla coop,...
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La festività “simulata” non provoca il recesso

07/05/2007 Non é automaticamente licenziabile il dipendente che dichiari, mentendo, di aver lavorato in un giorno festivo: Cassazione, n. 9414 del 2007. Viene respinto il ricorso presentato da una società che, inflitta la massima sanzione disciplinare a un proprio impiegato che, falsamente, s’era segnato presente nel giorno di Pasqua, lo ha dovuto reintegrare per ordine dei giudici d’Appello che, sebbene avessero accertato che la violazione contestata dall’azienda sussisteva, non hanno ritenuto...
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Il permesso sindacale spetta senza formalismi

07/05/2007 Respingendo il ricorso di un datore verso un dipendente aderente ai Cobas, la sentenza di Cassazione n. 9250 del 18 aprile 2007 ha stabilito non essere lecito licenziare per assenza ingiustificata il lavoratore che chieda un permesso sindacale seguendo modalità differenti da quelle imposte dall’azienda. Il comportamento tenuto dal datore in queste occasioni dev’essere, cioè, considerato antisindacale in quanto, pur attuato involontariamente, è da ritenersi eccessivamente fiscale e diretto. E,...
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