Rottamazione cartelle seconda rata al 2 ottobre
Pubblicato il 15 settembre 2017
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La seconda rata della definizione agevolata delle cartelle esattoriali scade il 2 ottobre 2017, poiché il termine fissato del 30 settembre cade di sabato.
L'Agenzia Entrate/riscossione – agenziaentrateriscossione.gov.it - ricorda, con un avviso sul proprio sito, che:
- il mancato adempimento nel termine comporta la decadenza dai benefici della rottamazione e l’Agenzia delle entrate-Riscossione dovrà riprendere le procedure di riscossione;
- per la rata in scadenza il 30 settembre dovrà essere utilizzato il bollettino Rav che riporta tale data.
AER riepiloga i canali di pagamento
Sempre con l'avviso in home, si riepilogano i canali per il versamento.
Sito Agenzia delle entrate-Riscossione e App Equiclick: si può pagare il bollettino RAV collegandosi alla sezione pagamenti del sito e inserendo il proprio codice fiscale, il codice RAV riportato nel bollettino e l’importo. Successivamente si potrà scegliere tra molteplici operatori (banche, Poste e altri istituti di pagamento) che mettono a disposizione diverse modalità - bonifico, carte di credito, debito, prepagate, bollettino, addebito in conto - sulla piattaforma PagoPA, sistema pubblico che garantisce a privati e aziende di effettuare pagamenti elettronici alla pubblica amministrazione in modo sicuro e affidabile, semplice e in totale trasparenza nei costi di commissione.
Sportelli bancari: si può presentare allo sportello il bollettino RAV e l’operatore procederà con il pagamento. Si può chiedere l’addebito sul conto corrente, se ci si rivolge alla propria filiale, oppure si può pagare con carta di credito o prepagata, bancomat e anche in contanti per importi sotto i 3 mila euro.
Internet banking: si può utilizzare il servizio home banking per il pagamento dei RAV. Basta inserire il numero del bollettino RAV e l’importo da pagare. Il numero di RAV è sufficiente per identificare il pagamento e il contribuente a cui è riferito il debito, quindi non è obbligatorio indicare la causale.
Domiciliazione bancaria: si può pagare con l’addebito diretto sul proprio conto corrente degli importi contenuti nei bollettini RAV. È sufficiente completare il modulo allegato alla comunicazione delle somme dovute, inviata dall’Agente della riscossione, e presentarlo in banca presso la propria filiale. Per aderire al servizio di addebito diretto su conto corrente è necessario che la richiesta di attivazione del mandato, nel rispetto delle procedure e degli adempimenti previsti dal Sistema Interbancario, sia presentata alla banca del titolare del conto almeno 20 giorni prima della scadenza della rata, pertanto per la seconda rata il termine di sottoscrizione e consegna in banca era previsto per il giorno 12 settembre.
Sportelli bancomat (ATM): è possibile pagare direttamente agli sportelli ATM abilitati, utilizzando la propria tessera bancomat e accedendo al servizio per il pagamento dei RAV.
Uffici postali: si può presentare il bollettino RAV ricevuto e l’operatore di sportello procederà con il pagamento. Si può chiedere l’addebito sul proprio conto se si è cliente Banco Posta. Si può pagare con le carte BancoPosta e anche in contanti per importi sotto i 3 mila euro. È possibile pagare i bollettini direttamente agli sportelli ATM di Poste Italiane ovvero ai chioschi abilitati utilizzando le carte BancoPosta.
Tabaccai convenzionati con Banca 5 SpA, punti vendita Sisal e Lottomatica: si può presentare il bollettino RAV ricevuto e il rivenditore provvederà a effettuare il pagamento. Si può pagare in contanti (fino a mille euro), con il bancomat o con la carta di credito (fino a 5 mila euro dai tabaccai e fino a 1.500 euro nei punti Sisal e Lottomatica).
Sportelli di Agenzia delle entrate-Riscossione: si può anche non presentare il bollettino RAV, ma può richiedere di pagare indicando anche solo il proprio codice fiscale. L’operatore di sportello provvederà ad effettuare il pagamento. Il contribuente può pagare con carte di credito o prepagate, carte bancomat (nelle casse abilitate) e con titoli di credito, quali assegni circolari, assegni postali vidimati, vaglia cambiari emessi dalla Banca d’Italia e assegni di conto corrente bancario e postale, nel limite di 20 mila euro, intestati all’ordine dell’Agenzia delle entrate-Riscossione. Si può pagare anche in contanti per importi sotto i 3 mila euro.
- eDotto.com - Edicola del 31 luglio 2017 - Alla cassa per rottamazione cartelle e persone fisiche - Pichirallo
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