Terzo Settore: domande per progetti di rilevanza nazionale
Pubblicato il 24 settembre 2025
In questo articolo:
- Finanziamenti per Enti del Terzo Settore
- Il quadro normativo di riferimento
- Aree prioritarie di intervento
- Tipologie di attività finanziabili
- Dotazione finanziaria
- Caratteristiche per la partecipazione al bando
- Novità 2025: la Valutazione di Impatto Sociale (VIS)
- Criteri di valutazione
- Modalità e termini di presentazione delle domande
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A partire dalle ore 10:00 del 25 settembre 2025 è possibile presentare le domande per accedere ai finanziamenti previsti dall’Avviso n. 2/2025, adottato con Decreto n. 201 del 16 settembre 2025 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
L’Avviso 2/2025, che resterà aperto fino alle ore 15:00 del 28 ottobre 2025, rappresenta uno dei principali strumenti di sostegno economico destinati agli enti del Terzo Settore per l’anno in corso, in attuazione dell’articolo 72 del D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del Terzo Settore).
Si tratta di un canale di finanziamento di particolare rilevanza, volto a sostenere progetti e iniziative di impatto nazionale, con l’obiettivo di rafforzare la capacità degli enti di incidere sul tessuto sociale, promuovere la coesione e favorire processi di inclusione attraverso interventi innovativi e di medio-lungo periodo.
Finanziamenti per Enti del Terzo Settore
Con Decreto n. 201 del 16 settembre 2025, emanato dal Ministero del lavoro, Dipartimento per le Politiche Sociali, del Terzo Settore e Migratorie, è stato adottato l’Avviso n. 2/2025 relativo al finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’articolo 72 del D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del Terzo Settore) – anno 2025.
L’Avviso n. 2/2025 si configura come uno strumento di grande rilievo per il Terzo Settore: infatti rappresenta uno dei principali canali di finanziamento annuale messi a disposizione dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per sostenere progettualità di rilevanza nazionale e di forte impatto sociale. Attraverso questo Fondo, lo Stato non solo riconosce il ruolo degli enti del Terzo Settore come attori fondamentali per la coesione e l’inclusione, ma ne rafforza la capacità di incidere concretamente sul tessuto sociale, sostenendo interventi innovativi e di lungo periodo.
Vediamo nel dettaglio chi può partecipare e quali sono le regole per accedere ai fondi.
Il quadro normativo di riferimento
L’articolo 72 del D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del Terzo Settore) ha istituito il Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale, destinato a sostenere la realizzazione delle iniziative individuate all’articolo 5 dello stesso Codice.
Il Fondo è gestito direttamente dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e rappresenta il principale strumento pubblico di sostegno alle attività degli enti del Terzo Settore. La sua finalità è quella di promuovere e consolidare le iniziative di rilevanza nazionale e locale realizzate dagli enti iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), garantendo continuità e sviluppo al ruolo sociale che essi svolgono nelle comunità.
Il Fondo viene reso operativo attraverso atti di indirizzo ministeriali annuali e la pubblicazione di bandi specifici, che definiscono obiettivi prioritari, linee di intervento e criteri di valutazione.
Possono accedere ai finanziamenti:
- le Organizzazioni di Volontariato (ODV);
- le Associazioni di Promozione Sociale (APS);
- le Fondazioni del Terzo Settore, a condizione che risultino regolarmente iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS).
Sono inoltre espressamente ammesse le reti associative, previste dall’art. 41 del Codice, le quali possono concorrere sia come soggetti proponenti sia come capofila di partenariati.
In via transitoria, fino al completamento della riforma fiscale del settore, sono ammessi anche gli enti iscritti all’Anagrafe delle Onlus. Tali enti possono partecipare al bando a patto che entro il 31 marzo 2026 presentino la domanda di iscrizione al RUNTS. In aggiunta, le Fondazioni Onlus che non abbiano ancora completato il passaggio al nuovo regime hanno l’onere di allegare, unitamente alla domanda, la copia dello statuto aggiornato e dell’ultimo bilancio approvato, oppure – in alternativa – di fornire l’indicazione del sito istituzionale dove tali documenti sono resi pubblici.
Questa disciplina transitoria mira a garantire la continuità nell’accesso ai finanziamenti per gli enti che si trovano ancora nella fase di adeguamento alla riforma del Terzo Settore, tenendo conto delle tempistiche connesse all’abolizione del regime Onlus e all’adozione del nuovo quadro normativo e fiscale.
Oltre a finanziare progetti e attività di interesse generale, il Fondo mira anche a rafforzare la capacità organizzativa e gestionale degli enti beneficiari, sostenendone la crescita e l’innovazione, in coerenza con i principi di trasparenza e rendicontazione sociale.
Aree prioritarie di intervento
L’Avviso n. 2/2025 individua alcune linee strategiche di intervento sulla base dell’Atto di indirizzo del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali (D.M. n. 124 dell’8 agosto 2025), che definisce annualmente le priorità di utilizzo del Fondo ex art. 72, in coerenza sia con le politiche sociali nazionali sia con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Tra le priorità di azione figurano:
- lo sviluppo del volontariato, inteso come rafforzamento delle reti associative, promozione della partecipazione civica e valorizzazione delle competenze messe a disposizione dalla cittadinanza;
- la cittadinanza attiva, con iniziative volte a stimolare il protagonismo delle persone e delle comunità nei processi democratici e sociali;
- la promozione della legalità, attraverso progetti di educazione, sensibilizzazione e prevenzione, volti a diffondere una cultura del rispetto delle regole, della giustizia e della trasparenza;
- l’inclusione sociale, finalizzata a contrastare emarginazione, povertà e disuguaglianze, con particolare attenzione ai soggetti fragili e vulnerabili.
Queste aree non rappresentano soltanto criteri di orientamento per i progetti finanziabili, ma riflettono la volontà del Ministero di indirizzare le risorse pubbliche verso iniziative capaci di generare un impatto duraturo sul tessuto sociale e di rafforzare la coesione comunitaria.
Tipologie di attività finanziabili
Le iniziative presentate a valere sull’Avviso n. 2/2025 possono assumere due diverse configurazioni operative:
- progetti specifici, ossia interventi mirati, con obiettivi circoscritti e tempi di realizzazione definiti, pensati per rispondere a bisogni puntuali o per sperimentare soluzioni innovative su scala nazionale;
- programmi ordinari, ovvero attività già previste dagli statuti degli enti proponenti, che trovano nel bando l’opportunità di consolidare o ampliare il loro impatto, rafforzando così la continuità delle azioni nel tempo.
Dotazione finanziaria
Per il bando relativo all’anno 2025 è stata stanziata una dotazione complessiva di € 13.537.043,39, suddivisa su due annualità:
- € 10.829.634,71 per l’annualità 2025, da erogare a titolo di anticipo pari all’80% dell’importo riconosciuto ai progetti ammessi;
- € 2.707.408,68 per l’annualità 2027, destinata al saldo del restante 20%.
Le risorse saranno distribuite tra tutti i progetti che risulteranno utilmente collocati in graduatoria, fino ad esaurimento del fondo disponibile. Qualora si rendessero disponibili ulteriori risorse in futuro, queste potranno essere utilizzate per finanziare anche i progetti che, pur avendo superato positivamente la valutazione, non sono stati inizialmente coperti per insufficienza della dotazione finanziaria.
Caratteristiche per la partecipazione al bando
Le iniziative e i progetti presentati a valere sull’Avviso n. 2/2025 devono rispettare precisi requisiti, la cui mancanza comporta l’inammissibilità della domanda.
Innanzitutto, è richiesto lo svolgimento di attività di interesse generale in almeno 10 Regioni italiane. Per attività di interesse generale si intende l’attuazione di interventi concreti sul territorio, che possono assumere la forma di attività progettuali specifiche o di programmi rientranti nell’ordinaria attività statutaria degli enti. Non sono invece considerati interventi effettivi la sola diffusione di informazioni o documentazione, ad esempio tramite campagne radio-televisive o portali digitali.
Ogni progetto deve avere una durata minima di 12 mesi e massima di 18 mesi, e il finanziamento richiesto al Ministero deve essere compreso tra € 250.000,00 e € 500.000,00.
È inoltre previsto un limite alla quota finanziabile dal Ministero, che varia in base alla tipologia di ente:
- ODV e APS: contributo fino all’80% del costo totale, con obbligo di cofinanziamento minimo del 20% a carico dell’ente;
- Fondazioni del Terzo Settore: contributo fino al 50%, con cofinanziamento minimo del 50%.
Nel caso di partenariati misti, il cofinanziamento è determinato secondo il principio di prevalenza:
- se le fondazioni sono meno numerose delle ODV/APS, si applica il cofinanziamento minimo del 20%;
- se le fondazioni sono più numerose, la quota minima è del 50%;
- in caso di composizione paritaria, rileva la natura giuridica del capofila: se è una fondazione, il cofinanziamento minimo sarà del 50%, mentre se è una ODV o APS sarà del 20%.
Un ulteriore vincolo riguarda la sostenibilità finanziaria: il costo complessivo del progetto non può superare le entrate dell’ultimo bilancio consuntivo approvato (o, in caso di partenariato, la somma dei bilanci degli enti partecipanti).
Infine, costituisce onere degli enti proponenti verificare che i propri dati e quelli dei partner risultino correttamente aggiornati nel RUNTS, in particolare con riferimento a bilanci, statuto e atto costitutivo. Per le Fondazioni iscritte all’anagrafe delle Onlus si applicano disposizioni specifiche richiamate dall’Avviso.
Novità 2025: la Valutazione di Impatto Sociale (VIS)
La più rilevante innovazione introdotta dall’Avviso n. 2/2025 riguarda la Valutazione di Impatto Sociale (VIS), che diventa requisito obbligatorio per tutti i progetti, indipendentemente dalla loro durata e dal valore economico. Si tratta di un cambiamento significativo, poiché fino al 2024 – in base al D.M. 23 luglio 2019 – la VIS era richiesta esclusivamente per le iniziative di durata superiore a 18 mesi e con un budget almeno pari a 1 milione di euro.
Con le nuove regole, tutti gli Enti del Terzo Settore che intendono partecipare al bando devono essere in grado di dimostrare:
- come verranno impiegate le risorse finanziarie ricevute, attraverso una pianificazione chiara e verificabile;
- quali effetti concreti e misurabili i progetti produrranno in termini di cambiamento sociale, coesione comunitaria, inclusione o innovazione.
La valutazione delle proposte sarà affidata a una commissione ministeriale, che analizzerà non solo la qualità progettuale ma anche la capacità degli enti di generare impatti tangibili e duraturi. Questa impostazione rafforza l’idea che il finanziamento pubblico non debba limitarsi a sostenere attività meritevoli, ma debba privilegiare quelle capaci di lasciare un segno reale e documentabile sul territorio e sulle comunità coinvolte.
Criteri di valutazione
La selezione dei progetti presentati a valere sull’Avviso n. 2/2025 avverrà sulla base di una serie di criteri qualitativi e quantitativi, che integrano gli aspetti strettamente finanziari. In primo luogo, sarà valutata la coerenza delle proposte con gli obiettivi e le priorità individuate dall’Atto di indirizzo ministeriale, in particolare rispetto allo sviluppo del volontariato, alla cittadinanza attiva, alla promozione della legalità e all’inclusione sociale.
Grande attenzione sarà riservata alla metodologia di monitoraggio e valutazione prevista dagli enti, elemento essenziale per garantire la trasparenza e la misurabilità dei risultati. Un ulteriore criterio riguarda il grado di innovazione e sostenibilità dei progetti, ossia la capacità di proporre soluzioni originali e replicabili nel tempo, con un impatto duraturo sul tessuto sociale.
Va segnalato che, rispetto alle passate edizioni, è stato ridimensionato il peso attribuito alla qualifica delle risorse umane coinvolte: se in precedenza questo elemento era considerato centrale, ora l’attenzione si concentra maggiormente sulla capacità progettuale e sulla concreta ricaduta sociale delle iniziative.
Modalità e termini di presentazione delle domande
La domanda di finanziamento deve essere presentata esclusivamente in formato digitale, utilizzando la modulistica predisposta dall’Amministrazione e disponibile sulla Piattaforma telematica del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (accessibile tramite SPID previa registrazione, al link: servizi.lavoro.gov.it).
Modulistica obbligatoria
L’Avviso prevede un set di modelli da compilare e allegare, tra cui:
- Modello A – Domanda di ammissione al finanziamento;
- Modello A1 – Dichiarazione di partecipazione al partenariato;
- Modello A2 – Dichiarazione della Rete sugli associati/affiliati;
- Modello A3 – Dichiarazione di collaborazione;
- Modello B – Dichiarazioni sostitutive ex artt. 46 e 47 del D.P.R. 445/2000;
- Modello C – Scheda anagrafica del proponente e degli eventuali partner;
- Modello D – Scheda descrittiva della proposta;
- Modello E – Piano finanziario;
- Modello F – Piano di monitoraggio e valutazione d’impatto sociale (VIS), da compilare tramite l’applicativo Impact Call (mlps.openimpact.it).
Gli enti iscritti all’anagrafe delle Onlus ma non ancora al RUNTS devono inoltre allegare lo statuto aggiornato e l’ultimo bilancio approvato, oppure fornire l’URL del sito istituzionale dove i documenti sono pubblicati. Tutti i file devono essere caricati in formato digitale aperto (.xls e .pdf non scannerizzato).
Limiti di partecipazione
- Ogni ente può presentare una sola proposta come proponente o capofila.
- Un ente già proponente o capofila può aderire a un solo altro progetto come partner.
- Un ente partner può partecipare al massimo a due progetti.
La violazione di questi limiti comporta l’inammissibilità di tutte le proposte cui l’ente risulta collegato.
Termini per la presentazione
La piattaforma sarà attiva dalle ore 10:00 del 25 settembre 2025 alle ore 15:00 del 28 ottobre 2025.
Il termine è perentorio: dopo la scadenza, il sistema respingerà automaticamente le domande. Eventuali proroghe saranno comunicate solo in caso di necessità tecniche legate al funzionamento delle piattaforme. Al termine dell’invio, il sistema rilascerà una ricevuta con numero di protocollo, data e ora della presentazione.
Il rischio del mancato invio entro i termini è a carico esclusivo del richiedente, che in caso di problemi tecnici dovrà rivolgersi tempestivamente all’assistenza.
NOTA BENE: Tutte le dichiarazioni rese hanno valore di dichiarazioni sostitutive ai sensi del D.P.R. 445/2000. In caso di dichiarazioni mendaci o false, si applicano le sanzioni penali (art. 76) e la decadenza dai benefici (art. 75). Ogni ente è inoltre tenuto a comunicare tempestivamente eventuali variazioni dei dati dichiarati.
A seguire una Tabella riepilogativa dei punti salienti dell’Avviso n. 2/2025 per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale del Terzo Settore.
| Voce | Dettagli principali |
|---|---|
| Normativa di riferimento | Art. 72 del D.Lgs. 117/2017 (Codice del Terzo Settore) |
| Decreto di adozione | Decreto n. 201 del 16 settembre 2025 |
| Soggetti ammessi | ODV, APS, Fondazioni ETS iscritte al RUNTS; Reti associative (art. 41 CTS); In via transitoria Onlus (entro 31/03/2026 obbligo iscrizione RUNTS) |
| Aree prioritarie | Volontariato, cittadinanza attiva, promozione della legalità, inclusione sociale |
| Tipologie di attività | • Progetti specifici (mirati e temporalmente definiti) • Programmi ordinari previsti dagli statuti |
| Dotazione finanziaria | Totale € 13.537.043,39: - Annualità 2025: € 10.829.634,71 (anticipo 80%) - Annualità 2027: € 2.707.408,68 (saldo 20%) |
| Durata progetti | Minimo 12 mesi – Massimo 18 mesi |
| Importo finanziabile | Da € 250.000 a € 500.000 |
| Quota di cofinanziamento | • ODV/APS: max 80% finanziamento – 20% cofinanziamento • Fondazioni ETS: max 50% finanziamento – 50% cofinanziamento • Partenariati: principio di prevalenza in base ai membri/capofila |
| Novità 2025 | Valutazione di Impatto Sociale (VIS) obbligatoria per tutti i progetti |
| Criteri di valutazione | Coerenza con obiettivi e priorità; monitoraggio e valutazione; innovazione e sostenibilità; performance finanziaria; impatto sociale dimostrato |
| Modalità di presentazione | Domanda solo online su servizi.lavoro.gov.it tramite SPID e modulistica (Modelli A–F) |
| Scadenze | Apertura: 25 settembre 2025, ore 10:00 Chiusura: 28 ottobre 2025, ore 15:00 (termine perentorio) |
| Documentazione aggiuntiva | Fondazioni Onlus: statuto aggiornato + ultimo bilancio o URL sito istituzionale |
| Limiti di partecipazione | • Ogni ente: una sola proposta come proponente/capofila • Capofila/proponente: +1 progetto come partner • Partner: max 2 progetti |
| Assistenza tecnica | Quesiti su urponline.lavoro.gov.it Supporto VIS: supporto@openimpact.it |
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