18/09/2007
La Cassazione, con la sentenza n. 19232 del 14 settembre scorso, chiarisce che è legittimo il licenziamento nel caso in cui siano contestati al dipendente diversi episodi di denigrazione dell’immagine dell’azienda. La considerazione dei giudici è che non deve essere minata la fiducia che il datore di lavoro deve poter riporre nel dipendente. Viene precisato, inoltre, che l’intensità del provvedimento varierà a seconda del tipo di lavoro, del settore di attività, dell’oggetto delle mansioni e del...
18/09/2007
Il ministero del Lavoro, con la risposta all’interpello n. 26 del 17 settembre 2007, precisa che la semplice dichiarazione dell’impresa utilizzatrice sull’avvenuta esecuzione della valutazione del rischio, non esclude la responsabilità sanzionata del somministratore, nel caso in cui la stessa non risponda al vero. L’articolo 20, comma 5, del Dlgs 276/03 vieta il contratto di somministrazione da parte delle imprese che non abbiano effettuato la valutazione, quindi il somministratore per essere...
18/09/2007
Il messaggio n. 22470 del 2007 dell’Inps chiarisce che, in attesa del previsto decreto ministeriale, i datori del settore agricolo continueranno ad inviare all’Istituto la comunicazione di assunzione con le consuete modalità, ovvero utilizzeranno il modello “RI” (Registro d’impresa).
17/09/2007
Con le nuove regole sul Trattamento di fine rapporto l’accantonamento che il datore deve versare all’Inps assume la natura di contribuzione previdenziale equiparata a quella obbligatoria dovuta a carico del datore di lavoro, sia ai fini dell’accertamento che della riscossione. Nell’articolo si esamina il sistema sanzionatorio e si cerca di sciogliere i dubbi analizzando la struttura legale del Tfr. Tra i punti critici trattati si evidenziano quello sulla natura del contributo datoriale alle...
14/09/2007
Sulla base dell’indice Istat del mese di agosto 2007 - pari a 130,4 – il coefficiente per rivalutare le quote di Tfr accantonate al 31 dicembre 2006 è calcolato nella misura di 2,168224.
11/09/2007
La Cassazione, con la sentenza n. 18580 del 4 settembre 2007, nel respingere il ricorso di un biologo chiarisce che non è da considerare mobbing il trasferimento d’ufficio di un lavoratore ad un nuovo reparto con assegnazione di altre funzioni. Salvo il caso in cui il dipendente non riesca a provare che la nuova attività abbia comportato una dequalificazione professionale dovuta ad un atteggiamento persecutorio del datore di lavoro.
10/09/2007
La Finanziaria 2007 ha attuato solo una parte delle novità della riforma del collocamento contenuta nel Dlgs 181/2000, modificato dal Dlgs 297/2002. Nello specifico, è stata resa operativa solo la comunicazione preventiva, mentre l’entrata a regime delle nuove regole aspetta ancora un Dm (previsto dal Dlgs 181/2000) con il nuovo modulo di comunicazione unificata da trasmettere telematicamente che servirà a semplificare gli adempimenti. Tuttavia, la bozza del nuovo modello, che circola da qualche...
10/09/2007
Il tema della settimana è incentrato sul problema del mobbing che la legge italiana non ha ancora identificato come reato. La mancanza di un’espressa definizione normativa del fenomeno costringe i giudici del lavoro ad entrare nel merito delle molteplicità di episodi e fatti sottoposti alla loro attenzione, anche se un punto fermo è stato fissato dalla giurisprudenza in materia, ovvero: gli atti ed i comportamenti attuati devono complessivamente costituire un’“aggressione psicologica”...
07/09/2007
Nell’articolo si esamina l’orientamento della giurisprudenza in tema di abusi del dipendente che possono legittimare il licenziamento. Ad esempio, nella sentenza della Cassazione civile n. 15334 del 9 luglio scorso, intervenuta in un ricorso di un dipendente licenziato per aver usato il telefonino aziendale per scopi personali, si stabilisce che l’indebita utilizzazione ai fini personali del cellulare aziendale configura giusta causa di recesso. Nel caso a nulla è valsa la difesa del dipendente,...
04/09/2007
In risposta ad un interpello formulato dall’Ordine dei consulenti del lavoro, il ministero del Lavoro ha precisato che, in caso di parti plurimi, l’articolo 41 del Testo unico stabilisce che anche il padre lavoratore dipendente ha diritto ai riposi giornalieri aggiuntivi, non goduti dalla madre in quanto lavoratrice autonoma o parasubordinata.