Precompilata, guida alla comunicazione dati assegno unico universale

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Precompilata, guida alla comunicazione dati assegno unico universale

Il direttore generale dell'Inps, Vincenzo Caridi, e quello dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, hanno firmato, in data 13 marzo 2024, un atto congiunto con il quale sono state definite le modalità con cui l'Inps comunicherà alle Entrate, ai fini della predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata, i dati relativi ai figli a carico per i quali è stato riconosciuto l’Assegno Unico e Universale (AUU).

Infatti, proprio a partire dai dati relativi all’anno 2023, in via sperimentale, l’Inps deve trasmettere in via telematica all’Agenzia i dati relativi ai familiari per i quali è stato riconosciuto l’AUU e l’invio va fatto entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello di erogazione dell’assegno.

Il provvedimento congiunto n. 119578/2024 ha diffuso anche le specifiche tecniche per la trasmissione dei suddetti dati.

Vediamo, in breve, l’evoluzione normativa che ha portato all’introduzione nel nostro ordinamento del cosiddetto AUU e quali sono le necessità dell’Amministrazione finanziaria, ai fini della valorizzazione del prospetto dei familiari a carico nel Modello 730, per la predisposizione della dichiarazione precompilata.

Introduzione dell’Assegno Unico Universale

È stato il Decreto legislativo n. 230 del 29 dicembre 2021 ad introdurre a decorrere dal 1° marzo 2022 l’Assegno Unico e Universale per i figli a carico, quale prestazione economica erogata mensilmente dall’Inps ai nuclei familiari sulla base della loro condizione economica, misurata dall’ISEE.

Il citato decreto legislativo, modificando l’articolo 12 del Tuir rubricato (Detrazioni per carichi di famiglia) ha previsto che, dal 1° marzo 2022, la detrazione Irpef per figli a carico è riconosciuta limitatamente ai figli di età pari o superiore a 21 anni e che cessano di avere efficacia le maggiorazioni della detrazione previste per quelli minori di tre anni, con disabilità e per le famiglie numerose.

Inoltre, visto che a partire dalla stessa data per ciascun figlio a carico di età inferiore a 21 anni il riconoscimento della detrazione per carichi di famiglia è stato sostituito dall’erogazione da parte dell’Inps dell’AUU e che, a partire dall’anno 2023, i sostituti d’imposta non sono più tenuti ad indicare nel prospetto dei familiari a carico delle Certificazioni Uniche, salvo casistiche particolari, i figli a carico del lavoratore dipendente minori di 21 anni, l’Agenzia delle entrate ha ravvisato la necessità di acquisire da altre fonti le suddette informazioni.

Ciò al fine di valorizzare il prospetto dei familiari a carico della dichiarazione dei redditi precompilata e attribuire in modo corretto al contribuente le deduzioni e le detrazioni per gli oneri sostenuti per i figli nonché, in alcuni casi, per la corretta determinazione delle agevolazioni riconosciute ai fini delle addizionali regionali all’Irpef.

Di qui l’esigenza di mettere a punto una nuova modalità per attingere le stesse informazioni che ha portato l’Inps e le Entrate a firmare l’atto congiunto.

Precompilata, quali dati comunica l’Inps

Nel provvedimento n. 119578/2024, dunque, è previsto che a partire dai dati relativi all’anno 2023, in via sperimentale, l’Istituto previdenziale trasmette in via telematica all’Agenzia delle entrate i dati relativi ai familiari per i quali è stato riconosciuto dallo stesso l’AUU, al fine di consentire all’Agenzia di utilizzare tali informazioni per l’elaborazione della dichiarazione precompilata.

I suddetti dati devono essere trasmessi entro il 16 marzo dell’anno successivo all’anno d’imposta di riferimento; per il 2024 la scadenza passa al 18 marzo perché il 16 cade di sabato.

ATTENZIONE: Solo per i dati relativi all’anno d’imposta 2023, visti i tempi ristretti e le cautele da adottare con riferimento a specifiche fattispecie, è previsto che le informazioni relative ai familiari per cui è erogato l’AUU siano trasmesse con le modalità stabilite dal provvedimento in oggetto, secondo le specifiche tecniche contenute nell’Allegato 1, anziché per il tramite della Certificazione Unica.

Relativamente ai dati che devono essere comunicati, l’Inps per ciascun percettore dell’AUU, al quale è stata corrisposta almeno una mensilità della prestazione nel corso dell’anno solare di riferimento, analogamente alle informazioni indicate nel prospetto dei familiari a carico presente nella Certificazione unica, comunica:

  • il codice fiscale del percettore dell’Assegno Unico;
  • il codice fiscale dei figli a carico minori di 21 anni per i quali è stato riconosciuto il contributo;
  • se disponibile il codice fiscale dell’altro genitore;
  • il numero di mesi dell’anno per cui è stato versato l’assegno e la ripartizione percentuale tra i genitori in tali mesi.

NOTA BENE: Non sono, invece, comunicati per l’anno 2023 i dati relativi ai soggetti per i quali la domanda di riconoscimento dell’Assegno Unico è presentata dallo stesso minore di 21 anni, oppure dal tutore o dal genitore adottivo o affidatario.

Le comunicazioni riguarderanno solo i dati relativi ai soggetti per i quali l’Inps ha verificato la genitorialità nell’ANPR oppure nel nucleo familiare indicato nella DSU.

AUU, come comunica i dati l’Inps

Secondo l’accordo congiunto, la comunicazione dei dati da parte dell’Inps avviene, in analogia con quanto previsto per gli altri flussi informativi, secondo le modalità in essere per lo scambio dei dati tra Fisco ed Ente previdenziale, mediante un sistema di trasmissione dati tra terminali remoti che utilizza protocollo FTP su rete VPN IPsec in modalità site-to-site, secondo quanto previsto dal Sistema di Interscambio Dati (SID) basato sul colloquio application-to-application tra sistemi informativi.

I dati scambiati sono firmati e cifrati con appositi certificati rilasciati dall’Agenzia delle entrate e intestati al Responsabile dello scambio.

Sono previsti tre tipi di invio:

  • invio ordinario: è la comunicazione con cui si inviano i dati richiesti (codice fiscale del minore, eccetera). Ad ogni posizione è assegnato un codice univoco e possono essere effettuati più invii ordinari: i dati trasmessi con le comunicazioni successive sono aggiunti a quelli precedentemente inviati e accolti;
  • invio correttivo: è la comunicazione con la quale si opera la sostituzione dei dati relativi a posizioni già inviate precedentemente e acquisite con esito positivo dal sistema telematico;
  • cancellazione: è la comunicazione contenente l’elenco degli identificativi delle posizioni già inviate ed acquisite con esito positivo, di cui si richiede la cancellazione.

SCADENZA: Come visto, il termine ultimo per la trasmissione delle comunicazioni è il 16 marzo dell’anno successivo all’anno d’imposta di riferimento. Tale termine coincide con quello previsto per la trasmissione delle altre comunicazioni inviate dai soggetti obbligati per l’elaborazione della dichiarazione precompilata.

La trasmissione si considera effettuata nel momento in cui, completata la ricezione del file e a seguito della elaborazione del file stesso, l’Agenzia delle Entrate comunica all’INPS l’accoglimento, anche parziale, dei dati presenti nella comunicazione.

L’Agenzia delle Entrate acquisite le informazioni inoltrate dall’Inps, le utilizza per mettere a disposizione dei contribuenti la dichiarazione precompilata, che contiene già il calcolo corretto delle deduzioni e detrazioni collegate ai figli a carico: in questo modo il contribuente non sarà costretto a modificare il relativo prospetto.

Grazie a questa assistenza offerta ai contribuenti ai fini della precompilata, coloro che hanno figli a carico per i quali spetta l’Assegno Unico, potranno accettare il modello 730 precompilato senza dover fare modifiche, godendo dei relativi vantaggi sulle attività di controllo.

Conservazione dei dati trasmessi dall’Inps

L’Agenzia delle Entrate conserva i dati acquisiti entro i termini massimi di decadenza previsti in materia di accertamento delle imposte sui redditi, quindi fino al 31 dicembre del quinto anno successivo in cui è stata presentata la dichiarazione o nei casi di omessa presentazione della dichiarazione o di presentazione di dichiarazione nulla fino al 31 dicembre del settimo anno successivo a quello in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata.

Scaduto tale periodo, i dati saranno sottoposti a cancellazione salvo non sussistano ulteriori esigenze di conservazione connesse ad eventuali contenziosi in atto e nei casi previsti in materia di accertamento delle imposte sui redditi.

Vale il principio di integrità e riservatezza previsto dal Regolamento UE; pertanto, l’Agenzia delle Entrate adotta tutte le misure tecniche ed organizzative necessarie a garantire la sicurezza del trattamento dei dati personali, nonché la conformità di esso agli obblighi di legge e della normativa europea.

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