Dati dei figli a carico in CU: l’Agenzia precisa
Pubblicato il 31 ottobre 2023
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E’ del 24 ottobre 2023 la lettera inviata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro che chiedeva dei chiarimenti in ordine a quanto contenuto nella risoluzione n. 55/E del 3 ottobre 2023.
In detto documento l’Agenzia delle Entrate ha disposto che nella Certificazione Unica 2024 devono essere indicati da parte dei sostituti d’imposta i dati relativi ai familiari che nel periodo d’imposta di riferimento sono stati fiscalmente a carico – i codici fiscali - e, per i quali non ci siano state le condizioni per usufruire delle detrazioni per familiari a carico, indipendentemente se gli oneri siano stati riconosciuti dal sostituto nella CU.
Ciò al fine:
- di riconoscere le deduzioni e gli oneri sostenuti per i figli a carico (fino al 21° anno di età),
- di consentire l'elaborazione della dichiarazione precompilata,
- di determinare le addizionali regionali Irpef e per l'applicazione delle specifiche disposizioni relative alle misure di welfare aziendale previste per l'anno in corso.
Con riferimento a tale obbligo è insorto il Consiglio Nazionale CDL per il quale l’adempimento è del tutto sproporzionato e va a caricare ulteriormente sostituti d’imposta e Consulenti del Lavoro che assistono i propri clienti.
L’Agenzia delle Entrate è prontamente intervenuta con nota prot. 386245 del 27 ottobre 2023, in cui viene specificato che l’obbligo è limitato ai casi in cui il datore di lavoro sia già in possesso dei dati.
Precisano le Entrate che, da quando è stata pubblicata la risoluzione n. 55/2023, è stata avviata un’interlocuzione con l’INPS per acquisire, già a partire dalla dichiarazione precompilata 2024, riferita al periodo d’imposta 2023, i dati dei figli a carico per i quali è erogato l’Assegno Unico e Universale.
CU 2024: quando vanno inseriti i dati dei figli
Il CNO dei Cdl, quindi, afferma che l’obbligo sorge nei seguenti casi:
- il dipendente, in sede di conguaglio, richiede al sostituto il riconoscimento di una detrazione per le spese sostenute per conto del figlio (es. fattura di una spesa medica intestata al figlio);
- per agevolazioni ai fini del calcolo dell'addizionale regionale Irpef in presenza di figli a carico;
- non concorrenza alla formazione del reddito, entro il limite di 3.000 euro, del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico per il 2023.
I consulenti si dicono contenti della disponibilità dell’Amministrazione finanziaria nel dialogare con altre istituzioni per arrivare ad attivare queste forme di cooperazione istituzionale essenziali per snellire i processi.
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