Pensioni ordinarie e canali di accompagnamento alla pensione: la mappa

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Pensioni ordinarie e canali di accompagnamento alla pensione: la mappa

In Italia, nonostante l’età legale prevista per l’accesso alla pensione di vecchia sia di 67 anni, il livello più alto registrato nell’Unione europea, l’età effettiva di pensionamento resta bassa attestandosi sul valore medio di 64,2 anni a causa dell’esistenza di numerosi canali di uscita anticipata dal mercato del lavoro.

È una delle evidenze del XXIII Rapporto Annuale dell’INPS presentato il 24 settembre 2024.

Il citato rapporto è l’occasione per fare il punto su canali e strumenti del sistema pensionistico che, con ogni probabilità, non subirà grandi modifiche nella legge di Bilancio 2025.

Quali sono i canali di pensionamento ordinario e quali i canali di uscita anticipata dal mercato del lavoro? E inoltre su quali strumenti di accompagnamento alla pensione può contare il datore di lavoro coinvolto in processi di ristrutturazione, di situazioni di crisi, di riorganizzazione aziendale, di riduzione o trasformazione di attività di lavoro e di ricambio generazionale?

Vediamolo di seguito.

Canali di pensionamento ordinario

Per l’annualità 2024 i generali canali di pensionamento ordinario sono i seguenti:

Canali di pensionamento ordinari

Lavoratori in possesso di contribuzione al  31/12/1995

Lavoratori non in possesso di contribuzione al 31/12/1995

 

Sistema misto-retributivo

Sistema contributivo

Vecchiaia

67 anni di età + 20 anni di contributi

67 anni di età + 20 anni di contributi + importo ≥ Assegno sociale (534,41 euro nel 2024)

71 anni di età + 5 anni di contributi effettivi

Anticipata

42/41 anni e 10 mesi di contributi per uomini/donne

42/41 anni e 10 mesi di contributi per uomini/donne

Anticipata contributiva

-

64 anni di età + 20 anni di contributi + importo ≥ 3 volte Assegno sociale (1.603,23 euro nel 2024).

Per le donne con un figlio + importo ≥ 2,8 volte Assegno sociale (1.496,35 euro per il 2024)

Per le donne con due o più figli + importo ≥ 2,6 volte Assegno sociale (1.389,46 per il 2024)

Inoltre, sino all’età di 67 anni la prestazione non può essere maggiore di 5 volte la pensione minima INPS (2.993 euro lordi al mese)

Canali di anticipo pensionistico

Ai canali di pensionamento ordinario (pensione di vecchiaia e pensione anticipata) si aggiungono i cd. canali di anticipo pensionistico che consentono di anticipare l’uscita dal mercato del lavoro prevedendo requisiti anagrafici e contributivi meno stringenti.

Per l’annualità 2024 i canali di anticipo pensionistico sono i seguenti

Canali di anticipo pensionistico

Requisiti anagrafici e/o contributivi

Altri requisiti

Lavoratori precoci

41 anni di contributi

12 mesi di contribuzione per periodi di lavoro effettivo prima dei 19 anni; in possesso di contribuzione al 31/12/1995

appartenenza ad almeno una delle seguenti cinque categorie: disoccupati, caregiver, invalidi civili, lavoratori gravosi, addetti a mansioni particolarmente faticose e pesanti

Opzione Donna

58/59 anni di età per dipendenti/autonome + 35 anni di contributi entro il 31/12/2021

 

Opzione Donna

60 anni di età + 35 anni di contributi (59 anni con un figlio e 58 anni con due o più figli) entro il 31/12/2022

Lavoratrici che assistono da 6 mesi un familiare disabile;  invalide civili in misura non inferiore al 74%.

Opzione Donna

58 anni di età + 35 anni di contributi entro il 31/12/2022

Lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese in crisi

Opzione Donna

61 anni di età (60 anni con un figlio e 59 anni con due o più figli) + 35 anni di contributi entro il 31/12/2023

Lavoratrici che assistono da 6 mesi un familiare disabile; invalide civili in misura non inferiore al 74%.

Opzione Donna

59 anni di età + 35 anni di contributi entro il 31/12/2023

Lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese in crisi

Quota 100

62 anni di età + 38 anni  di contributi entro il 31/12/2021

 

Quota 102

64 anni di età + 38 anni di contributi tra il 1/1/2022 e il 31/12/2022

 

Quota 103

62 anni di età + 41 anni di contributi entro il 31/12/2023

62 anni di età + 41 anni di contributi entro il 31/12/2024

 

 

Strumenti di accompagnamento alla pensione

Infine, uno sguardo agli strumenti di accompagnamento alla pensione che consentono l’uscita dal mercato del lavoro a determinate condizioni, con costi a carico interamente dei datori di lavoro o con la compartecipazione della fiscalità generale.

Di seguito i canali di accompagnamento alla pensione attivi nel 2024:

 

Destinatari

Requisiti anagrafici e/o

contributivi

Misura

Isopensione

Dipendenti di aziende con un organico mediamente superiore a 15 unità

Perfezionamento entro i successivi 7 anni (fino al 2026) dell’età richiesta per la pensione di vecchiaia o della contribuzione richiesta per la pensione anticipata

Assegno mensile pari alla rata mensile della pensione maturata

APE Sociale

Disoccupati, caregiver, invalidi 74%

63 anni di età e 5 mesi + 30 anni di contributi (il requisito contributivo è ridotto di 12 mesi per ciascun figlio per un massimo di 24 mesi)

Assegno mensile pari alla rata mensile della pensione di vecchiaia maturata (max 1.500 euro) su 12 mensilità

APE Sociale

Lavori gravosi

63 anni di età e 5 mesi + 36 anni di contributi (il requisito contributivo è ridotto di 12 mesi per ciascun figlio per un massimo di 24 mesi)

Assegno mensile pari alla rata mensile della pensione di vecchiaia maturata (max 1.500 euro) su 12 mensilità

APE Sociale

Edili

63 anni di età e 5 mesi + 32 anni di contributi (il requisito contributivo è ridotto di 12 mesi per ciascun figlio per un massimo di 24 mesi)

Assegno mensile pari alla rata mensile della pensione di vecchiaia maturata (max 1.500 euro) su 12 mensilità

A questi canali di accompagnamento si aggiungono i vari Fondi di Solidarietà bilaterali.

E il contratto di espansione?

Il contratto di espansione, introdotto originariamente in via sperimentale per il biennio 2019-2020 (D.L. n. 34 del 2019) e prorogato per il 2021 (L. n. 178 del 2020) e poi sino al 31 dicembre 2023 (L. n. 234 del 2021), non è stato esteso al 2024.

L’INPS ne ha sottolineato tuttavia le grandi potenzialità.

Si legge infatti, nel XXIII Rapporto Annuale. che “la possibilità di ricorrere al prepensionamento mediante il contratto di espansione ha consentito sensibili margini di risparmio alle imprese durante i processi di riorganizzazione in presenza di risoluzioni anticipate di rapporti di lavoro con dipendenti cosiddetti pensionabili”

Aggiunge poi l’INPS “Il venir meno di tale istituto nel 2024 induce le imprese a ricorrere a forme di scivolo pensionistico nate in risposta ad obiettivi diversi rispetto al contratto di espansione, più onerose per le imprese, quali la cosiddetta isopensione e, eventualmente, l’assegno straordinario dei Fondi di Solidarietà bilaterali”.

Si ricorda infatti che, negli accordi di esodo di isopensione, tutti gli oneri sono carico dell’azienda, senza alcun finanziamento da parte dello Stato.

Inoltre anche l’assegno straordinario erogato dai Fondi di Solidarietà bilaterali è finanziato dai datori di lavoro aderenti al fondo mediante pagamento di una contribuzione straordinaria di ammontare pari agli assegni straordinari erogabili e contribuzione correlata, anche in questo caso senza alcun finanziamento da parte dello Stato.

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