Equitalia, proposta di aggio ridotto al 7% dalla Commissione Finanze

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Equitalia, proposta di aggio ridotto al 7% dalla Commissione Finanze

E' stato licenziato, nella seduta del 4 agosto 2015, dalla VI Commissione Finanze del Senato il parere sull'atto di Governo n. 185, ossia sullo schema di decreto legislativo recante misure per la semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione.

La Commissione, dopo aver esaminato lo schema di decreto legislativo attuativo della legge di delega fiscale (L. n. 23/2014), esprime parere favorevole, rilasciando al contempo alcune osservazioni.

In primo luogo, viene chiesto al Senato di consentire ad Equitalia di poter entrare in banca; infatti, viene proposto di riconoscere all'agente della riscossione “libero accesso a tutte le informazioni finanziarie che riguardano i contribuenti, come per esempio i conti bancari italiani e quelli all’estero, la compravendita di auto o di imbarcazioni, i conti titoli, ecc. ecc. come avviene nei Paesi oltreconfine”.

La motivazione di tale richiesta è da ritrovare nell'eccessiva riduzione dei poteri riconosciuti ai concessionari della riscossione, con conseguente diminuzione degli importi incassati. Per far fronte a questa disparità di trattamento rispetto ad altri soggetti – basti pensare che la pignorabilità dell'unica casa è preclusa ad Equitalia, ma non alle banche - la richiesta del Senato è proprio orientata a ridare efficienza al potere di recupero del concessionario pubblico.

Con il parere, la Commissione chiede anche al Governo di inserire una norma transitoria che:

- consenta di mantenere fermo il precedente regime, limitatamente ai ruoli affidati agli agenti stessi prima del 1° gennaio 2016;

- consenta forme di integrazione dei ricavi degli agenti della riscossione nel caso in cui non sia possibile garantirne l'equilibrio economico e finanziario nella fase di passaggio dal vecchio al nuovo sistema di remunerazione, fermo restando, per gli agenti stessi, l'obbligo di proseguire e intensificare i percorsi di efficientamento intrapresi;

- confermi la regola vigente per la quale, in caso di annullamento del ruolo, per effetto di provvedimento di sgravio o in caso di inesigibilità le spese per le procedure esecutive e per i diritti di notifica sono poste a carico degli enti, oltre a quella che stabilisce l'anticipazione di tali spese nell'anno successivo a quello di maturazione delle stesse.

Infine, con effetti non proprio positivi per i contribuenti, la Commissione Finanze chiede all'Esecutivo la possibilità di prevedere un'eventuale riduzione dell'aggio della riscossione, ma più contenuta rispetto al taglio ipotizzato dal Premier Renzi dall'8% al 6%. La misura proposta per i compensi per l'attività di esattore è ipotizzata al 7% (un punto percentuale solo in meno rispetto alla misura attuale), ma non da subito. Si prevede un regime transitorio per il taglio dell’aggio, con applicazione del taglio solo ai ruoli affidati agli agenti dal 1° gennaio 2016 in poi.

Atto di Governo n. 182

Nella stessa seduta la Commissione Finanze ha approvato anche il parere sull'atto di Governo n. 182, ossia sullo schema di decreto legislativo recante norme in materia di stima e monitoraggio dell'evasione fiscale e in materia di monitoraggio e riordino delle disposizioni in materia di erosione fiscale.

Anche in
  • Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 33 - Equitalia potrà «entrare» in banca - Mobili, Parente
  • ItaliaOggi, p. 31 - Riscossione, rimborsi più alti per le spese di esecuzione

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