Taglio al cuneo fiscale e bonus mamme: due agevolazioni in busta paga
Pubblicato il 24 ottobre 2024
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Via l’esonero dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e per i superstiti, sostituito da un bonus economico o da una detrazione fiscale calcolata in base al reddito del lavoratore dipendente.
Bonus mamme esteso alle lavoratrici precarie e autonome ma fino al tetto massimo di retribuzione o reddito pari 40.000 euro annui, con esonero previdenziale che, da totale, passa a parziale e con l'introduzione di uno sbarramento all'ingresso per le lavoratrici che hanno fruito della misura prevista dalla Legge di Bilancio 2024.
Sono in sintesi le novità del DDL Bilancio 2025.
Il testo bollinato, con i suoi 144 articoli, è stato depositato alla Camera dei deputati, dove prenderà il via l’iter parlamentare che condurrà all’approvazione e alla pubblicazione nella Gazzetta entro il 31 dicembre 2024.
Con il passaggio da un taglio al cuneo contributivo a un taglio al cuneo fiscale la lavoratrice madre potrebbe cumulare, dal 2025, in busta paga, il bonus mamme con la nuova misura (bonus/detrazione fiscale) prevista dalla legge di Bilancio 2025?
Vediamolo di seguito. Prima però occorre soffermarsi sulle misure in arrivo.
Taglio al cuneo contributivo per il 2024
Per i periodi di paga che vanno dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, la legge di Bilancio 2024 ha previsto il rinnovo dell’esonero dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e per i superstiti in favore dei lavoratori dipendenti (9,19% della retribuzione imponibile), con esclusione del lavoro domestico (circolare INPS 16 gennaio 2024, n. 11).
L’esonero è riconosciuto nella misura del 6%, se la retribuzione imponibile, calcolata su base mensile per 13 mensilità, non supera i 2.692 euro al mese e del 7%, se la retribuzione imponibile, calcolata su base mensile per 13 mensilità, non supera i 1.923 euro al mese.
L’esonero previdenziale, come ha avuto modo di evidenziare anche l’INPS (circolare 31 gennaio 2024, n. 27) è alternativo al bonus mamme previsto dalla stessa legge di Bilancio 2024 (articolo 1, commi da 180 a 182, della legge 30 dicembre 2023, n. 213).
Pertanto nel 2024 la lavoratrice dipendente che opta per il bonus mamme non può fruire del taglio del cuneo contributivo, operando entrambe le misure a riduzione o abbattimento della stessa quota contributiva a carico dipendente.
Taglio al cuneo fiscale dal 2025
Cosa cambia dal 2025?
L’articolo 2, commi 3-8, del DDL Bilancio 2025, introduce, in via strutturale, un nuovo meccanismo agevolativo di natura fiscale che opera secondo un doppio binario.
Più nel dettaglio, ai titolari di reddito di lavoro dipendente, con esclusione de percettori di pensioni, spettano le seguenti agevolazioni:
Requisiti reddituali |
Misura spettante |
Reddito complessivo non superiore a 20.000 euro |
Somma, esentasse, determinata applicando al reddito di lavoro dipendente la seguente percentuale:
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Reddito complessivo superiore a 20.000 euro |
Ulteriore detrazione dall’imposta lorda, rapportata al periodo di lavoro, di importo pari:
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Bonus o detrazione fiscale sono riconosciuti in via automatica ovvero applicati dal sostituto d’imposta all’atto dell’erogazione delle retribuzioni, salvo verifica in sede di conguaglio della loro spettanza e successivo recupero nei casi di non spettanza.
Bonus mamme previsto dalla legge di Bilancio 2024
La legge di Bilancio 2024 (articolo 1, commi da 180 a 182, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, circolare INPS 31 gennaio 2024, n. 27) ha previsto l’esonero totale della contribuzione previdenziale (9,19% della retribuzione) per le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato (anche agricolo, in somministrazione e in apprendistato) con contratto a tempo indeterminato (sono escluse pertanto le precarie e le lavoratrici domestiche):
- con almeno tre figli e fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026;
- con due figli e fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo, in via sperimentale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024.
L’abbattimento della contribuzione a carico della lavoratrice è ammesso fino a un massimo di 3.000 euro annui, da riparametrare su base mensile.
Come abbiamo già detto, per espressa previsione di legge, il bonus mamme non è cumulabile con l’esonero IVS
Le lavoratrici interessate all’agevolazione possono ottenere l’esonero su richiesta al datore di lavoro oppure utilizzando l’applicazione INPS denominata “Utility esonero lavoratrici madri”.
Bonus mamme previsto dalla legge di Bilancio 2025
La nuova decontribuzione lavoratrici madri o bonus mamme opera, in via strutturale, a decorrere dall’anno 2025 e presenta numerose novità.
Innanzitutto si passa da un abbattimento totale entro il tetto massimo agevolabile di 250 euro mensili (3.000 euro annui) ad un esonero parziale della quota IVS a carico della lavoratrice (la cui misura sarà definita con decreto interministeriale da adottarsi entro fine gennaio 2025) riconosciuto a condizione che la retribuzione (o il reddito) imponibile ai fini previdenziali non sia superiore a 40.000 euro su base annua.
L’agevolazione contributiva spetta:
- a tutte le lavoratrici dipendenti (incluse pertanto anche le precarie), fatta eccezione solo per le lavoratrici domestiche;
- alle lavoratrici autonome che percepiscono almeno uno tra redditi di lavoro autonomo, redditi d’impresa in contabilità ordinaria, redditi d’impresa in contabilità semplificata o redditi da partecipazione e che non hanno optato per il regime forfetario.
Tali lavoratrici devono essere madri di due o più figli e l’esonero contributivo spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Dall’anno 2027, se madri di tre o più figli, l’esonero contributivo spetta fino al mese del compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.
Per gli anni 2025 e 2026 l’esonero di cui alla legge di Bilancio 2025 non spetta alle lavoratrici beneficiarie del bonus mamme previsto dalla legge di Bilancio 2024.
Bonus mamme e taglio al cuneo fiscale
Stante la diversa natura delle agevolazioni, a decorrere dall’anno 2025, le lavoratrici che fruiscono o fruiranno del bonus mamme potranno cumulare decontribuzione e bonus/detrazione fiscale in busta paga.
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