Riforma Accise 2024: decreto che trasforma gas, elettricità e alcol

Pubblicato il



Riforma Accise 2024: decreto che trasforma gas, elettricità e alcol

Il 15 ottobre 2024, il Consiglio dei Ministri, oltre ad approvare il DDL di Bilancio 2025, ha esaminato in via preliminare un nuovo decreto legislativo volto alla revisione delle disposizioni in materia di accise, presentato su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.

Il provvedimento di revisione delle accise, che segue la riforma del gioco online e quella delle Dogane, si prefigge di modernizzare il sistema delle accise in Italia attraverso una serie di obiettivi chiave:

  • semplificazione e razionalizzazione delle procedure burocratiche per rendere il sistema più efficiente,
  • miglioramento della gestione e del controllo mediante l’implementazione di sistemi di monitoraggio avanzati per prevenire frodi e garantire una corretta riscossione delle imposte,
  • benefici concreti per gli operatori economici, come la riduzione degli oneri amministrativi e una maggiore trasparenza grazie all’introduzione della qualifica SOAC (Soggetti Obbligati Accreditati).

Questo decreto legislativo mira a creare un ambiente più favorevole per gli operatori del settore, incrementando l’efficienza nella gestione delle accise e promuovendo una collaborazione basata sulla fiducia tra le imprese e l’Amministrazione finanziaria.

NOTA BENE: Il decreto legislativo non prevede misure relative alla benzina e al diesel, ma include norme riguardanti il gas naturale, l’energia elettrica, gli oli lubrificanti e i prodotti da fumo.

Si tratta di un decreto legislativo che introduce principalmente misure di carattere amministrativo. Analogamente, nel decreto delegato previsto dalla riforma fiscale non trova posto il tanto discusso riallineamento delle aliquote applicate a benzina e gasolio. Tale tematica verrà rinviata al confronto parlamentare, con un possibile intervento in fase di parere delle commissioni Finanze che dovranno esprimersi sul nuovo Dlgs, oppure, in alternativa, attraverso un emendamento alla Legge di Bilancio 2025.

Introduzione del Sistema di qualificazione dei soggetti obbligati accreditati (SOAC)

Nel decreto legislativo esaminato, viene introdotto il Sistema di Qualificazione dei Soggetti Obbligati Accreditati (SOAC), con l’obiettivo di creare un rapporto di fiducia tra i soggetti obbligati e l’Amministrazione finanziaria. I SOAC accreditati beneficiano di importanti vantaggi, tra cui l’esonero dall’obbligo di prestare cauzione per il pagamento dell’imposta e la riduzione di specifici oneri amministrativi. La qualifica SOAC ha una validità di quattro anni, rinnovabile, e si suddivide in tre livelli di qualificazione – base, medio e avanzato – ciascuno dei quali offre differenti benefici. Questo sistema innovativo sostituisce le procedure esistenti per ottenere l’esonero cauzionale, semplificando e snellendo le pratiche amministrative per gli operatori del settore. Inoltre, la classificazione in diversi livelli permette una maggiore flessibilità e riconoscimento delle diverse esigenze e capacità degli operatori, favorendo una gestione più efficiente e trasparente delle accise.

Rilascio delle autorizzazioni

Il provvedimento riorganizza il meccanismo di rilascio delle autorizzazioni, introducendo una procedura di esame preliminare da superare prima dell'ottenimento dell'autorizzazione. Gli operatori vengono riclassificati come Soggetti Obbligati Accreditati (SOAC) e suddivisi in quattro categorie specifiche:

  • SOAC-PE (Prodotti Energetici): Include il settore dei prodotti energetici come carbone, lignite e coke.
  • SOAC-BA (Bevande Alcoliche e Alcole): Riguarda il settore dei prodotti alcolici e dei relativi contrassegni.
  • SOAC-T (Tabacchi): Destinato al settore dei tabacchi.
  • SOAC-GE (Gas-Energia Elettrica): Comprende il settore del gas naturale e dell'energia elettrica.

La procedura di autorizzazione prevede che l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli effettui un'analisi approfondita delle attività svolte nei cinque anni precedenti la richiesta. I requisiti fondamentali includono l'assenza di azioni penali, l'attività continuativa nel quinquennio antecedente, l'assenza di condanne, e la mancanza di procedure di regolazione della crisi d'impresa o di insolvenza in corso. L'istanza per la qualifica di SOAC deve essere presentata all'Agenzia, che verifica preliminarmente il possesso dei requisiti di ammissione, valutando la professionalità, l'organizzazione aziendale, la solvibilità finanziaria, la filiera di approvvigionamento e la conformità fiscale.

NOTA BENE: Per determinare l'affidabilità del soggetto richiedente, l'Agenzia assegna un punteggio numerico compreso tra 0 e 100, basato su criteri definiti da un decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze. La qualifica di SOAC viene riconosciuta solo se il punteggio ottenuto è almeno pari a 60. L'istruttoria si conclude entro 120 giorni dalla ricezione dell'istanza, culminando con un provvedimento motivato di rigetto o di accoglimento, previo contraddittorio con l'interessato. In caso di accoglimento, l'Agenzia attribuisce al soggetto la qualifica di SOAC e il relativo livello di affidabilità.

Patente a punti per le accise, caratteristiche

Strettamente integrata con il Sistema di Qualificazione dei Soggetti Obbligati Accreditati (SOAC) è la "patente a punti", uno strumento pensato per rafforzare il meccanismo di fiducia tra gli operatori e l'amministrazione finanziaria.

NOTA BENE: Si tratta di un nuovo strumento amministrativo introdotto nel quadro della revisione delle disposizioni in materia di accise, mirato a migliorare la conformità e la trasparenza degli operatori soggetti a tali imposte. Questo sistema funziona in modo simile alla patente a punti utilizzata nel settore della circolazione stradale, dove i punti vengono assegnati o detratti in base al comportamento dell'operatore rispetto agli obblighi fiscali.

L’assegnazione dei punti prevede punti sia positivi che negativi.

  • Punti Positivi: Gli operatori che rispettano pienamente le normative sulle accise possono accumulare punti positivi, riconoscendo la loro conformità e incentivando buone pratiche.
  • Punti Negativi: In caso di violazioni o inadempienze, vengono detratti punti negativi. Le infrazioni possono riguardare, ad esempio, ritardi nei versamenti delle accise, errori nelle dichiarazioni o tentativi di frode.

Il sistema prevede un monitoraggio continuo delle attività degli operatori attraverso l'amministrazione finanziaria.

Gli operatori sono tenuti a mantenere un saldo punti positivo per mantenere i benefici associati, come la qualifica SOAC (Soggetti Obbligati Accreditati).

Ci sono poi delle conseguenze legate al “saldo punti” che spaziano da una “soglia critica” al “recupero dei punti”.

Se un operatore raggiunge una soglia minima di punti (soglia critica), può essere soggetto a sanzioni, che variano dalla perdita di alcuni benefici amministrativi fino alla revoca della qualifica SOAC.

Gli operatori hanno la possibilità di recuperare punti positivi attraverso comportamenti virtuosi e il rispetto continuativo delle normative.

Gli obiettivi della patente a punti per le accise sono i seguenti:

  • incentivare gli operatori a rispettare le normative fiscali attraverso un sistema di incentivi e sanzioni chiaro e trasparente;
  • ridurre le possibilità di evasione e frode fiscale monitorando costantemente il comportamento degli operatori;
  • snellire le procedure di controllo e gestione delle accise, riducendo il carico burocratico attraverso un sistema automatizzato di monitoraggio;
  • rafforzare il rapporto di fiducia tra gli operatori e l'amministrazione finanziaria, promuovendo un ambiente fiscale più trasparente e collaborativo.

Riforma dell’accisa sul gas naturale

La riforma dell’accisa sul gas naturale introdotta nel nuovo decreto legislativo rappresenta una significativa revisione delle modalità di accertamento, liquidazione e versamento dell’imposta su questo combustibile. Tradizionalmente, il sistema si basava su acconti storici, che spesso comportavano esposizioni economiche ingiustificate per gli operatori del settore e facilitavano le frodi fiscali. Con la riforma, si passa a un sistema di acconti mensili, calcolati in base al fatturato effettivo ai consumatori finali mese per mese. Questo approccio consente una maggiore aderenza tra le imposte versate e il reale consumo di gas, riducendo il rischio di sovraesposizione finanziaria per le imprese e rendendo più difficile l’evasione fiscale.

Inoltre, la riforma semplifica ulteriormente il regime fiscale del gas naturale eliminando la precedente distinzione tra usi “civili” e “industriali”. Tale distinzione viene sostituita da una classificazione più chiara e funzionale tra “usi domestici” e “usi non domestici”, razionalizzando il sistema di tassazione e diminuendo il contenzioso tra operatori e amministrazione finanziaria. Questo cambiamento mira a rendere il sistema delle accise più trasparente e facile da gestire, facilitando sia il controllo da parte dell’amministrazione che la conformità da parte degli operatori. Complessivamente, la riforma dell’accisa sul gas naturale contribuisce a un sistema fiscale più equo ed efficiente, supportando la stabilità finanziaria degli operatori e migliorando la riscossione delle imposte da parte dello Stato.

Riforma dell’accisa sull’energia elettrica

La riforma dell’accisa sull’energia elettrica introdotta nel nuovo decreto legislativo estende le modalità di applicazione dell’accisa precedentemente riformate per il gas naturale. In particolare, l’accisa sull’elettricità sarà gestita secondo le stesse modalità adottate per il gas naturale, con l’obiettivo di garantire un monitoraggio continuo e accurato dei volumi di elettricità ceduti dai venditori. Questo approccio uniforme permette una migliore sincronizzazione tra i diversi settori energetici, facilitando la gestione fiscale e riducendo le possibilità di evasione.

Il passaggio a un sistema di acconti mensili, basato sul fatturato effettivo, assicura che le imposte versate siano strettamente correlate al consumo reale di elettricità. Ciò non solo riduce il rischio di sovraesposizioni finanziarie per gli operatori, ma migliora anche la precisione nella riscossione delle imposte, rendendo il sistema più equo e trasparente. Inoltre, l’adozione di questo modello semplificato facilita il controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria, riducendo il carico burocratico e migliorando l’efficienza operativa.

Prodotti alcolici, semplificazione per la vendita

Infine, la riforma delle accise prevede significative semplificazioni per gli esercizi di vendita al minuto di prodotti alcolici, come i bar e i piccoli negozi. In particolare, la procedura di denuncia all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) viene semplificata integrandosi con la già prevista comunicazione di avvio delle attività di vendita di prodotti alcolici assoggettati. Tale comunicazione dovrà essere presentata allo Sportello Unico per le Attività Produttive, riducendo così gli adempimenti burocratici per gli operatori.

Inoltre, il rilascio della licenza per la vendita di alcolici sarà richiesto solo per specifiche tipologie di deposito di prodotti alcolici e solo quando i volumi di vendita superano determinati limiti minimi stabiliti dalla normativa. Questa misura mira a snellire ulteriormente il processo di autorizzazione, concentrando gli sforzi regolamentari sui punti critici e riducendo gli oneri per gli esercizi che operano su scala ridotta.

Allegati

Ricevi GRATIS la nostra newsletter

Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.

Richiedila subito