Modelli CU e 730 2016 in bozza
Pubblicato il 07 dicembre 2015
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I primi due modelli per la dichiarazione dei redditi 2016 (anno d'imposta 2015) sono già pronti e disponibili in bozza, sul sito internet dell'Agenzia delle Entrate.
Si tratta del modello 730/2016 e del modello Certificazione unica (ordinario e sintetico), di quest'ultimo ci sono anche le istruzioni. I nuovi modelli si aprono a nuovi dati e notizie e sono pronti ad accogliere un flusso informativo molto più esauriente.
Certificazione unica 2016
Come si legge nel comunicato stampa dell'Agenzia, che accompagna la pubblicazione online dei modelli in bozza, il nuovo modello di Certificazione unica si presenta ora in dodici pagine, rispetto alle sette dello scorso anno (escluse le scelte sull'Irpef), e tende a sostituire sempre di più il modello 730.
Per il Fisco si tratta di una vera e propria semplificazione perché il fatto che il modello contenga più informazioni si tradurrà in una minore richiesta di dati ai sostituti d'imposta da inserire nel modello 770.
Tra le novità, il trattamento di fine rapporto lavoro (Quir) e i dati di enti diversi dall'Inps (casse professionali). A tal proposito, infatti, è da evidenziare la possibilità per i sostituti d'imposta di rilasciare la Certificazione unica 2016 comprensiva dei dati fiscali e previdenziali oltre che di diretta proveineiza Inps, anche relativi a contribuzioni di diversa provenienza (come avviene, ad esempio, per medici e veterinari), che invece nel 2015 sono stati rilasciati separatamente e in aggiunta alla CU/2015. Ciò vuol dire, che in presenza di più certificazioni per lo stesso assistito, il sostituto può far confluire nell’ultima CU tutti i redditi 2015 riferiti ai precedenti rapporti di lavoro.
Modello 730/2016
Anche nel 730/2016 alcune specifiche semplificazioni. Una di esse riguarda la comunicazione dell'amministratore di condominio, che può essere inviata, insieme al 730, compilando il nuovo “quadro K”, senza dover procedere con la presentazione del quadro Ac del modello Unico Pf.
Relativamente allo school bonus (legge 107/2015), nel "quadro G" vi è spazio per il credito d'imposta, pari al 65% della somma versata, previsto per le erogazioni liberali in denaro a favore delle scuole, con lo scopo di promuovere investimenti, realizzare nuove strutture scolastiche, procedere con la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti e a sostegno di interventi che migliorino l’occupabilità degli studenti.
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