Milleproroghe, fiducia alla Camera su tetto al contante, stop all’Irap e cartelle esattoriali
Pubblicato il 22 febbraio 2022
In questo articolo:
Condividi l'articolo:
Molte le novità previste dal Decreto legge n. 228/2021, cosiddetto Milleproroghe, su cui ieri, 21 febbraio 2022, la Camera ha votato la fiducia al Governo con 369 voti a favore e 41 contrari.
Oggi è previsto il voto finale dell’Aula sul decreto, che poi passarà di nuovo in Senato, prima di essere convertito in legge entro il prossimo 28 febbraio.
Molte le modifiche apportate dalle due Commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera.
Limite ai contanti, si torna al tetto del 2021
Tra le novità da segnalare è che resta ferma, fino al 31 dicembre 2022, a 2mila euro la soglia a partire dalla quale si vieta ogni transazione con banconote, rinviando all’anno prossimo il passaggio definitivo alla soglia dei mille euro.
Dal 1º gennaio 2022, infatti, il limite ai contanti era stato portato a 1.000, così come stabilito e programmato dal decreto Fiscale 2020 del Governo Conte bis. Ora, si torna indietro: un emendamento al decreto Milleproroghe ha congelato questa misura tornando, di fatto, al tetto previsto fino al 31 dicembre 2021.
Saldo Irap 2019, regolarizzazione entro giugno
Slitta dal 31 gennaio 2022 al 30 giugno 2022 il termine per restituire, senza sanzioni e interessi, il saldo Irap 2019 e il primo acconto Irap 2020 non versati e sospesi dal Decreto legge Rilancio, in caso di errata applicazione dei limiti e delle condizioni fissati dal “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato”.
Nello specifico, l’emendamento modifica nuovamente il termine previsto dall’art. 42-bis, comma 5, D.L. 104/2020 che contiene una sorta di sanatoria per coloro che, avendo fruito dell’apposito esonero previsto durante il periodo emergenziale, non hanno versato le suddette rate Irap e, a causa del superamento della soglia prevista dal Temporary framework, devono ora procedere al pagamento regolarizzando la propria posizione.
Milleproroghe 2022, riammissione alla rottamazione con richieste entro aprile
Durante il passaggio in Commissione alla Camera del decreto Milleproroghe è stato approvato anche un emendamento che consente di presentare una nuova richiesta di rottamazione entro fine aprile.
La possibilità di una nuova rateizzazione delle cartelle esattoriali viene riconosciuta a tutti coloro che già prima del Covid non avevano versato le rate concordate con il Fisco.
Tuttavia, la riapertura dei termini per la dilazione dei pagamenti non si rivolge indistintamente a tutti i contribuenti: sono interessati i carichi contenuti nei piani di dilazione, per i quali, prima dell'8 marzo 2020 o del 21 febbraio 2020 (data di inizio della sospensione dei termini di versamento delle cartelle), è intervenuta la decadenza dal beneficio.
La misura si applicherà alle domande inviate dal 1° gennaio; sarà possibile presentare nuove richieste di rateizzazione entro il 30 aprile 2022, fino un massimo di 72 rate mensili.
Pertanto, dal 1° gennaio al 30 aprile 2022 si riapre la possibilità di richiedere la dilazione delle somme dovute senza saldare le rate pregresse, facendo così venir meno l’obbligo previsto in via ordinaria di saldare le rate scadute ai fini dell’accesso ad una nuova rateizzazione delle cartelle.
Bonus edilizi, sciolto il dubbio sulle spese per visto di conformità
Un correttivo al Dl n. 228/2021 risolve il dubbio sulle spese sostenute tra il 12 novembre e il 31 dicembre 2021 per l’acquisizione del visto di conformità e dell’asseverazione della congruità: tali spese sono detraibili, anche se sostenute nel 2021.
Dopo gli interventi arrivati con il Decreto legge Antifrode che, a partire dal 12 novembre scorso, ha introdotto l’obbligo di asseverazione e del visto di conformità anche per i bonus ordinari diversi dal 110%, in caso di cessione e sconto in fattura, e con la legge di Bilancio 2022 che è intervenuta sul punto e, modificando gli articoli 119 e 121 del decreto Rilancio, ha stabilito che sono sempre detraibili, anche per i bonus diversi dal 110%, le spese per attestazioni, asseverazioni e visti di conformità, molti dubbi erano stati sollevati dagli addetti ai lavori che hanno fatto richiesta di numerose specificazioni all’Agenzia delle Entrate.
L’emendamento al Milleproroghe fa propria l’indicazione resa dal Fisco secondo cui la detrazione spetta comunque per le spese sostenute per il rilascio del visto di conformità, delle attestazioni e delle asseverazioni relative a tutti i bonus casa, indipendentemente dal momento del relativo sostenimento.
Pertanto, ora, il provvedimento spiega che le norme sulla detraibilità di visti, attestazioni e asseverazioni «si applicano anche per le spese sostenute dal 12 novembre 2021 al 31 dicembre 2021».
Milleproroghe 2022, altri termini differiti e novità
Transizione 4.0 - slitta dal 30 giugno 2022 al prossimo 31 dicembre il termine per la consegna dei beni agevolati con il credito d’imposta Transizione 4.0., a condizione che entro il 31 dicembre scorso l’ordine risulti accettato e sia stato versato l’acconto almeno del 20%.
Riacquisto prima casa – sono prorogati al 31 marzo i termini che vincolano l’applicazione dell’imposta di registro del 2% agli atti di acquisto delle case di abitazione non di lusso, nonché il termine per il credito d’imposta in caso di riacquisto della prima casa.
Tirocinio ridotto avvocati - si riduce da 18 a 16 mesi la durata del tirocinio per l’accesso alla professione di avvocato per coloro che hanno conseguito la laurea in giurisprudenza nell’ultima sessione dell’anno accademico 2019/20, entro giugno 2021.
Domande dei risparmiatori al Fir - i risparmiatori che hanno già presentato un’istanza incompleta o non hanno finalizzato la procedura telematica avranno tempo fino al 1° maggio per completare la domanda al Fir.
Bonus psicologico Covid-19 - per potenziare l’assistenza psicologica e mentale legata ai disturbi dettati dal Covid e dalle restrizioni viene istituito un contributo di 600 euro per tutti i cittadini con Isee fino a 50mila euro, cosiddetto “Bonus psicologico”.
PMI e operatività del Fondo di garanzia – più agevole il ricorso alla garanzia del Fondo di garanzia Pmi per le imprese con minore qualità e agevolato anche il ricorso a finanziamenti per ragioni diverse dagli investimenti. Infatti, l’importo massimo garantito da parte del Fondo per singola impresa è pari a 5 milioni di euro, e tale garanzia è possibile anche per imprese in fascia 5 del modello di valutazione, cioè quelle che presentano un livello di rischiosità (probabilità di default) superiore a quello fissato dalle disposizioni operative del Fondo.
Ricevi GRATIS la nostra newsletter
Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.
Richiedila subitoCondividi l'articolo: