Milleproroghe 2025, via libera del Cdm

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Milleproroghe 2025, via libera del Cdm

Il Cdm del 9 dicembre 2024 ha approvato il Decreto Milleproroghe 2025, il tradizionale appuntamento di fine anno per spostare i termini di norme e versamenti.

Il decreto spazia dalla pubblica amministrazione alla salute, dal turismo al lavoro, alla giustizia.

Un provvedimento, rivendicano dal governo, molto più snello del passato e approvato con un anticipo mai registrato prima rispetto alla fine dell'anno.

Come specificato dal Comunicato stampa n. 107 del 9 dicembre 2024, reso noto dallo stesso esecutivo sul proprio sito istituzionale, le principali proroghe sono divise per settore: vediamo alcune.

Pubblica amministrazione

Assunzioni

In un’ottica di razionalizzazione ed efficientamento del sistema delle assunzioni nella pubblica amministrazione, il decreto stabilisce un termine massimo di tre anni entro cui le procedure di assunzione di personale devono essere concluse dalla pubblica amministrazione, senza possibilità di proroga, pena la perdita della facoltà di assumere assegnata e dei relativi stanziamenti.

La nuova norma si applicherà dal 2025 ed è previsto anche un ultimo anno di proroga per finalizzare le procedure ad oggi non concluse.

Mentre fino a oggi il problema dei tempi necessari per bandire i concorsi e concludere le procedure di assunzione era gestito tramite proroghe annuali, che si sono protratte addirittura fino a undici anni, con il decreto si introduce dunque una norma strutturale nel testo unico del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni (decreto legislativo n. 165 del 30 marzo 2001).

Previdenza e assistenza

Prorogata al 31 dicembre 2025 la sospensione dei termini di prescrizione delle contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria a carico delle amministrazioni in favore dei propri dipendenti e, per i contributi della gestione separata, per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa.

Si proroga dunque di un anno il termine entro il quale le pubbliche amministrazioni possono regolarizzare le posizioni assicurative dei dipendenti pubblici per i periodi retributivi sino al 31 dicembre 2020, per evitare che ricada in capo ai datori di lavoro pubblici e all’Inps l’onere del trattamento di quiescenza per i periodi di servizio non coperti da versamento contributivo.

Sempre al 31 dicembre 2025 è spostato il termine entro cui non si applicano le sanzioni civili in caso di mancato o tardivo pagamento contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria da parte delle pubbliche amministrazioni in favore dei lavoratori pubblici (dipendenti e collaboratori).

Sicurezza

Nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 9 dicembre 2024 si prevede la possibilità di rinnovare fino al 4 marzo 2026 i permessi di soggiorno rilasciati ai cittadini ucraini, beneficiari di protezione temporanea, già prorogati ex lege fino al 31 dicembre 2024.

Per tali categorie di persone viene prevista la possibilità di convertire il proprio permesso di soggiorno in permesso di soggiorno per motivi di lavoro.

Sanità

Inoltre, si proroga al 31 dicembre 2025 il termine che consente l’esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e di operatore sociosanitario ai cittadini ucraini residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022, in base a una qualifica professionale conseguita all’estero regolata da specifiche direttive dell’Unione Europea.

Sempre al 31 dicembre 2025 è fissata la possibilità per le aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale di:

  • procedere al reclutamento di medici specializzandi, dal secondo anno, conferendo incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, di durata non superiore a sei mesi prorogabili, anche in deroga alle normative vigenti;
  • conferire incarichi individuali a tempo determinato, previo avviso pubblico, al personale delle professioni sanitarie e agli operatori socio-sanitari con procedure semplificate, qualora risulti impossibile utilizzare il personale già in servizio o ricorrere agli idonei collocati nelle graduatorie concorsuali in vigore;
  • conferire incarichi a tempo determinato, con le medesime procedure semplificate, per la durata di sei mesi, anche ai medici specializzandi iscritti regolarmente all’ultimo e al penultimo anno di corso della scuola di specializzazione;
  • procedere al reclutamento di laureati in medicina e chirurgia, abilitati e iscritti agli ordini professionali, anche se privi della specializzazione.

Si portano dunque a regime le disposizioni che permettono agli specializzandi in medicina generale e in pediatria di assumere incarichi provvisori o di sostituzione di medici di medicina generale, durante il percorso formativo, di assumere incarichi provvisori o di sostituzione di pediatri di libera scelta convenzionati con il Servizio sanitario nazionale, consentendo di valorizzare l’attività svolta quale attività pratica ai fini della formazione.

Istruzione

Slitta al 31 dicembre 2025 il termine per accedere al concorso per i posti di insegnante tecnico-pratico con il titolo di studio previsto dall’ordinamento previgente e la durata dei contratti a tempo determinato conferiti ai dirigenti tecnici del Ministero dell’istruzione e del merito, nelle more dell’espletamento del concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di dirigenti tecnici.

Si proroga invece all’anno scolastico 2025/2026 la misura relativa alle équipe formative territoriali, quale supporto alle azioni delle istituzioni scolastiche sulla digitalizzazione.

Sport

Si proroga al 31 dicembre 2025 la disposizione che prevede che negli atti costitutivi delle società sportive professionistiche sia costituito un organo consultivo che provvede, con pareri obbligatori ma non vincolanti, alla tutela degli interessi specifici dei tifosi.

Spostata invece al 31 dicembre 2027 la facoltà per l’Agenzia del demanio di ricorrere alla procedura negoziata senza pubblicazione di un bando di gara per l’affidamento della progettazione ed esecuzione dei lavori necessari alla realizzazione di interventi di riqualificazione dell’aerea destinata alla «Città dello sport»

Contratti a tempo con causali meno rigide anche in 2025

C’è anche una misura che riguarda i contratti di lavoro a tempo determinato: anche il prossimo anno le imprese potranno prolungarli fino a 24 mesi con un numero più ampio di causali.

In pratica per tutto il 2025, in mancanza di previsioni nella contrattazione collettiva o aziendale, le imprese potranno prolungare un contratto a termine oltre i 12 mesi, e fino a 24 mesi, in presenza di esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva.

Il periodo previsto dunque dal decreto Lavoro, durante il quale è stata concessa alle parti del contratto di lavoro a termine la facoltà di stabilire le causali che legittimano il ricorso al contratto, in assenza di specifica regolamentazione della contrattazione collettiva, scadrà il 31 dicembre 2025.

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