MEF, consultazione pubblica sui crediti d'imposta per beni materiali 4.0 e R&S

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MEF, consultazione pubblica sui crediti d'imposta per beni materiali 4.0 e R&S

Il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) ha avviato una consultazione pubblica riguardante la disciplina del credito d'imposta per beni materiali 4.0 e per investimenti in ricerca e sviluppo, transizione ecologica, innovazione tecnologica 4.0 e design. L'obiettivo è coinvolgere i soggetti interessati, come associazioni di categoria e imprese, per raccogliere commenti e proposte in merito alle possibili revisioni delle attuali normative.

La consultazione si concentra su due aree principali:

  1. i beni materiali 4.0
  2. gli investimenti in ricerca e sviluppo e innovazione tecnologica.

NOTA BENE: Il punto di partenza per il confronto sarà la definizione dell'operatività della misura riguardante i beni 4.0 per il periodo 2024-2025 e quella relativa a ricerca e sviluppo, transizione ecologica, innovazione tecnologica 4.0 e design per il periodo 2024-2031.

Crediti d'imposta beni materiali 4.0

Per i beni 4.0, la normativa vigente (art. 1, commi 1051-1063 della legge 178/2020) stabilisce un credito d'imposta per il periodo 2023-2025, con percentuali di agevolazione decrescenti in base all'ammontare dell'investimento.

La misura, parte integrante del programma "Transizione 4.0", offre incentivi fiscali alle imprese che investono in beni strumentali innovativi, definiti nell'Allegato A della Legge 232/2016.

Per il periodo 2023-2025, il credito d'imposta varia in base all'importo degli investimenti:

  • 20% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro,
  • 10% tra 2,5 e 10 milioni,
  • e 5% tra 10 e 20 milioni.

La consultazione invita imprese, associazioni di categoria e altri soggetti interessati a fornire commenti e suggerimenti su come migliorare l'efficacia della misura, con particolare attenzione alla semplificazione amministrativa e alla sinergia con altri incentivi. I partecipanti sono chiamati a rispondere a questionari che esplorano l'impatto dell'incentivo sugli investimenti e eventuali modifiche necessarie alle dichiarazioni fiscali.

Nello specifico, con riferimento ai beni 4.0, i quesiti principali includono:

  1. Viene chiesto in che modo il credito d'imposta per beni 4.0 possa essere migliorato, tenendo conto dei vincoli di bilancio pubblico. In particolare, si sollecitano suggerimenti su:
    • Come snellire le procedure burocratiche legate alla richiesta e all'ottenimento del credito.
    • Come rendere la misura più efficace nel promuovere investimenti in beni 4.0.
    • Come integrare meglio il credito d'imposta con altri incentivi esistenti per i medesimi investimenti.
  2. Si chiede in che misura l'incentivo abbia influenzato le decisioni di investimento delle imprese, valutando se il bonus sia stato un fattore determinante nella scelta di investire in beni materiali 4.0.
  3. Il questionario indaga se l'utilizzo del credito d'imposta abbia reso necessarie modifiche o integrazioni alle dichiarazioni dei redditi già presentate. In caso di risposte affermative, viene richiesto di specificare i motivi di tali modifiche, ad esempio per errori, aggiornamenti o altri fattori legati alla gestione del credito.

L'obiettivo di queste domande è ottenere una panoramica pratica sull'implementazione della misura e sulle eventuali criticità emerse nella sua applicazione.

Credito d’imposta investimenti in ricerca e sviluppo e in innovazione tecnologica

Inoltre, il 22 ottobre 2024, il MEF ha avviato una consultazione pubblica riguardante i bonus per gli investimenti in ricerca e sviluppo, transizione ecologica, innovazione tecnologica 4.0 e altre attività innovative. Questi incentivi, introdotti dalla Legge di Bilancio 2020 e successivamente prorogati con modifiche dalla legge di bilancio 2022, ma con percentuali di credito ridotte per il periodo 2024-2025, mirano a sostenere tutte le imprese residenti in Italia, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, senza distinzione di settore economico o dimensione aziendale.

La normativa prevede un credito d'imposta differenziato per gli investimenti in ricerca e sviluppo (10%), innovazione tecnologica (5%), design e ideazione estetica (5%), e per progetti legati alla transizione ecologica e all'innovazione digitale 4.0 (5%), con limiti di spesa variabili tra i 2 e i 5 milioni di euro.

Le domande principali che compongono il questionario ministeriale sono le seguenti:

Si chiede in che modo la misura potrebbe essere migliorata, considerando i limiti di bilancio pubblico, in tre aree specifiche:

    • Semplificazione amministrativa: ridurre la complessità burocratica.
    • Miglioramento dell’efficacia: rendere l’incentivo più utile o mirato per le imprese.
    • Sinergia con altri incentivi: migliorare la compatibilità con altre agevolazioni che riguardano attività simili.

Viene chiesto alle imprese con presenza internazionale di fornire risposte su:

    • Se il credito d’imposta è stato un fattore nella decisione di dove localizzare gli investimenti.
    • Come si giudicano gli incentivi fiscali in Italia rispetto ad altri Paesi in cui l’azienda svolge attività di R&S.

Si domanda se l’utilizzo dell’incentivo abbia richiesto correzioni o integrazioni alle dichiarazioni dei redditi già presentate, e quali siano stati i motivi di tali modifiche.

Consultazione pubblica, termini e finalità

La consultazione ha lo scopo di migliorare l'efficacia delle agevolazioni, valutando anche la semplificazione amministrativa e le sinergie con altri incentivi. È stata aperta una finestra per la raccolta di commenti e osservazioni, attiva fino al 18 novembre 2024. Gli stakeholder sono invitati a partecipare compilando due questionari, che indagano l'impatto delle misure sulle loro decisioni di investimento e su eventuali modifiche necessarie alle dichiarazioni fiscali.

In sintesi, il MEF sta cercando di riformare le misure di incentivo per stimolare l'innovazione e la crescita tecnologica, promuovendo un dialogo aperto con le parti interessate per migliorare l'attuale disciplina dei crediti d'imposta.

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