L'astensione decisa individualmente dai dipendenti non è sciopero

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L'astensione decisa individualmente dai dipendenti non è sciopero

Gli elementi che definiscono l'astensione dal lavoro come sciopero legittimo sono rappresentati dalla natura dell'interesse collettivo da proteggere e, dunque, dalla decisione concordata e anticipata riguardo all'adozione del comportamento di astensione lavorativa.

La deliberazione collettivamente assunta risulta infatti funzionale a evidenziare la natura diffusa dell’interesse (anche se riferito solo ad un gruppo di lavoratori addetti ad una singola funzione) e la natura collettiva dell’azione dimostrativa.

Al contrario, qualora la decisione di astenersi dal lavoro e le modalità di esecuzione dello sciopero siano lasciate interamente ai singoli lavoratori, senza una pianificazione preventiva, il datore di lavoro potrebbe trovarsi nell'impossibilità di prevenire eventuali rischi per la salute di tutti i dipendenti o per la produttività aziendale.

E' quanto evidenziato dalla Corte di cassazione, Sezione Lavoro, con ordinanza n. 24473 del 12 settembre 2024, nel pronunciarsi rispetto a una controversia avente ad oggetto la legittimità della sanzione disciplinare inflitta a un gruppo di lavoratori dalla società datrice di lavoro.

Decisione individuale dei dipendenti? Non è sciopero

Il caso esaminato

Nella vicenda esaminata, la sanzione era stata comminata a seguito dell’astensione dal lavoro da parte dei lavoratori durante alcune giornate del 2015.

Detta astensione non era stata riconosciuta come uno sciopero legittimo da parte della società, bensì come un comportamento individuale privo delle caratteristiche di uno sciopero collettivo.

La posizione della datrice di lavoro era stata confermata dai giudici di merito e, di conseguenza, i lavoratori si erano rivolti alla Corte di cassazione.

La Corte d'Appello, in particolare, aveva confermato la sanzione disciplinare, sostenendo che la mancanza di una comunicazione sindacale e di una decisione collettiva sull'astensione rendesse illegittima la qualificazione dell'evento come sciopero.

Nel loro ricorso, i lavoratori hanno impugnato questa decisione, contestando, tra l’altro, la violazione del loro diritto costituzionale allo sciopero e la sproporzione della sanzione.

La decisione della Corte di cassazione

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha confermato la decisione della Corte d’Appello.

Natura collettiva dello sciopero

Gli Ermellini, in primo luogo, hanno ribadito che lo sciopero, pur essendo un diritto individuale, deve essere esercitato in modo collettivo per tutelare interessi comuni.

Nel caso esaminato, l’astensione dal lavoro era stata considerata una decisione individuale e non un vero sciopero, poiché non c’era stata una deliberazione collettiva da parte del sindacato.

Decisione coerente con precedenti giurisprudenziali

Nella propria disamina, la Suprema corte ha richiamato la consolidata giurisprudenza di legittimità in materia, sottolineando che uno sciopero può essere considerato tale solo se c’è un accordo preventivo tra i lavoratori per tutelare un interesse collettivo.

L'assenza di una pianificazione collettiva rende l'astensione un'iniziativa personale, che non può beneficiare delle tutele del diritto di sciopero.

La valutazione del giudice d’appello, quindi, tenendo conto delle modalità con cui è stata presa la decisione di astensione, comunicata ai rappresentanti sindacali solo successivamente e quindi priva di un'effettiva valenza collettiva, risultava coerente con i principi espressi dalla giurisprudenza e con la qualificazione dell'astensione come semplice iniziativa individuale.

Sanzioni disciplinari legittime

Poiché, nella specie, l'astensione non era riconoscibile come sciopero, la stessa era stata legittimamente qualificata come un abbandono del posto di lavoro, che giustificava le sanzioni disciplinari inflitte dall’azienda, ritenute peraltro proporzionate alla condotta posta in essere.

La Corte di Cassazione, in conclusione, ha confermato il rigetto delle censure dei lavoratori, stabilendo che il diritto di sciopero deve essere esercitato in forma collettiva e concordata.

La mancanza di tale concertazione, nel caso esaminato, giustificava la sanzione disciplinare inflitta dall'azienda.

Tabella di sintesi della decisione

Sintesi del caso Un gruppo di lavoratori è stato sanzionato per l'astensione dal lavoro durante alcune giornate del 2015. L'azienda non ha riconosciuto tale astensione come sciopero, ma come un'azione individuale.
Questione dibattuta Se l'astensione dal lavoro può essere qualificata come sciopero legittimo in assenza di una decisione collettiva e di una comunicazione sindacale.
Soluzione della Corte di Cassazione La Corte di Cassazione ha confermato che, in assenza di una decisione collettiva e di una pianificazione preventiva, l'astensione non è uno sciopero legittimo, giustificando così la sanzione disciplinare inflitta dall'azienda.
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