Irpef agricola con due scaglioni. Non passa il mutuo per i giovani
Pubblicato il 13 febbraio 2024
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Dopo un alacre lavoro tra il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, il titolare, Giancarlo Giorgetti, e il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, è stata trovata la soluzione, nella serata del 12 febbraio 2024, alla questione “Trattori”.
Dopo che gli agricoltori hanno sfilato con i loro trattori in strade ed autostrade italiane per protestare contro la politica agricola, italiana ed europea, sembra essere arrivati ad un punto fermo.
Come sarà l’Irpef agricola?
La proposta vede un doppio scalino: azzeramento dell’imposta per gli agricoltori con reddito fino a 10mila euro e riduzione della metà dell’Irpef per chi ha un reddito fra 10 e 15mila euro. Chi ha un reddito Irpef superiore 15mila euro paga l’imposta piena.
Viene stimato che l’aiuto coinvolga circa il 90% del totale dell’Irpef agricola dovuta da persone fisiche, coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali (Iap) e società semplici.
La soluzione rispecchia quanto affermato, con un comunicato stampa del 12 febbraio 2024 del Ministero dell’Agricoltura, dal sottosegretario Patrizio La Pietra, al termine dell'incontro avuto con i rappresentanti di Riscatto Agricolo: “Sull'Irpef deve valere un concetto chiaro ed equo: no a un'esenzione generalizzata che riguardi anche le grandi imprese e sì a venire incontro agli agricoltori con redditi più bassi, limitando l'esenzione IRPEF ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l'importo di 10.000 euro. La maggioranza degli agricoltori ne beneficerà”.
Il costo della riduzione dell’Irpef agricola ha un costo che si aggira sui 220 milioni nel 2024, per arrivare a circa 350 nel biennio. Le risorse provengono dalle maggiori entrate che arriveranno dai decreti attuativi della riforma fiscale.
Il nuovo disegno dell’Irpef per gli agricoltori sarà attuato con un emendamento al decreto legge Milleproroghe - Dl n. 215 del 30 dicembre 2023 - all'esame in questi giorni presso le commissioni affari costituzionali e bilancio della Camera. Giovedì 15 febbraio il provvedimento arriverà in Aula.
Ancora il senatore La Pietra fa presente che, per quanto riguarda il sostegno al credito del comparto agricolo, per il 2024 sono disponibili 80 milioni di euro per le operazioni di credito agrario, e nel corso del tempo Ismea verrà potenziata e dovrà rappresentare una valida garanzia per l'agricoltore che si rivolgerà agli istituti bancari.
Ma il lavoro va allargato per operare una organica riforma del sistema assicurativo: dovranno essere diminuiti i costi delle polizze assicurative per gli agricoltori, si dovrà ampliare la platea degli assicurati e va dato più aiuto agli agricoltori contro i rischi catastrofali.
Inoltre, verrà prorogato a fine del 2024 il termine scaduto al 31 dicembre 2022 per gli obblighi di revisione dei veicoli agricoli immatricolati fino al 31 dicembre 1983.
Milleproroghe: questioni accantonate e quelle approvate
Intanto prosegue l’esame dei correttivi al Decreto Milleproroghe dove si assiste ad alcuni dietrofront rispetto a quanto prospettato in sede di presentazione di specifici emendamenti.
Una modifica presentata era diretta a prorogare le agevolazioni per i mutui sulla prima casa degli under 36 con Isee fino a 40.000 euro, in vigore fino al 31 dicembre 2023 e non riproposte dalla legge di Bilancio 2024.
I benefici consistono: nell'esenzione dal pagamento delle imposte di registro e ipocatastali, nella previsione di un credito d'imposta per le cessioni immobiliari soggette a Iva e nell'esenzione dal pagamento dell'imposta dello 0,25% che si paga sui mutui in quanto sostitutiva delle imposte di registro, bollo, ipocatastali e concessioni governative.
Per salvare coloro che hanno sottoscritto contratti di compravendita negli ultimi giorni del 2023, il correttivo prevede che si applichino le facilitazioni anche quando entro il termine del 31 dicembre 2023 sia stato sottoscritto il contratto preliminare di acquisto della casa di abitazione. Si richiede, comunque, che entro fine 2024 sia stipulato il contratto definitivo.
Dunque, tale emendamento è stato accantonato per motivi di budget; se non verranno trovate risorse, quanto previsto decadrà.
Invece, trovano conferma:
- lo scudo penale dei medici, per il quale i sanitari non sono imputabili da un punto di vista penale salvo che nei casi di colpa grave;
- il finanziamento con 20 milioni nel 2024 del Fondo per il contrasto ai disturbi della nutrizione e dell'alimentazione;
- l’applicazione dal 1° gennaio 2025 dell’entrata in vigore dell’Iva per il Terzo settore;
- la riapertura dei termini per le rate della rottamazione-quater (quelle di ottobre e novembre 2023, e quella del 28 febbraio 2024, potranno essere pagate, senza decadere dalla definizione agevolata, entro il 15 marzo 2024);
- la riapertura dei termini anche per il ravvedimento speciale, che si allargherà anche alle violazioni commesse nel 2022 (deadline è il 31 marzo 2024 per il pagamento in unica soluzione oppure per la prima delle quattro rate).
Polizze catastrofali, non c’è proroga
La proposta che disponeva di spostare la scadenza per l’obbligo da parte delle imprese di effettuare l’assicurazione per catastrofi da fine 2024 a 12 mesi successivi all’entrata in vigore del decreto, che ne stabilisce l’attuazione, non è passata.
Il proponimento è che il decreto in parola, che vede coinvolti i ministeri per l’Economia e per il Made in Italy, nonché l’Ivass, veda la luce entro giugno 2024, per dare modo alle imprese di prepararsi all’adempimento per la fine del 2024.
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