Decreto Omnibus, novità su proroga termini accertamento fiscale, risorse Pnrr e misure sociali

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Decreto Omnibus, novità su proroga termini accertamento fiscale, risorse Pnrr e misure sociali

Le commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno approvato diversi emendamenti al testo del Decreto Omnibus (Dl n. 113/2024) con i quali sono passate importanti novità in ambiti diversi. Tra questi da segnalare il correttivo che semplifica e velocizza il processo di erogazione delle risorse del Pnrr, quello sulle proroghe dei termini di decadenza per gli accertamenti del Fisco, sul concordato fiscale, sulla lotta alla pirateria televisiva, oltre che su alcuni bonus e misure sociali.

Il decreto è, ora, atteso all'Aula del Senato per l'esame previsto per il 30 settembre 2024, con il Governo che potrebbe porre la questione di fiducia. Dopo l'approvazione, il testo dovrà passare in seconda lettura alla Camera per rispettare i termini della scadenza finale del provvedimento fissata per l'8 ottobre 2024.

Vediamo le novità più importanti entrate nel testo del provvedimento che ha incassato il via libera delle Commissioni, durante una seduta domenicale.

Novità Cpb, ravvedimento speciale per le partite Iva

Tra le novità più rilevanti introdotte con l'approvazione degli emendamenti al decreto Omnibus, spicca il ravvedimento speciale per i contribuenti che aderiscono al concordato preventivo biennale.

Questa misura, fortemente voluta dal Governo, mira a rendere più attrattivo il concordato fiscale riservato alle partite IVA, contribuendo così al reperimento delle risorse necessarie per estendere il taglio dell'IRPEF anche al ceto medio.

NOTA BENE: Il ravvedimento speciale copre gli anni dal 2018 al 2022 e prevede un'imposta sostitutiva dell'IRPEF calcolata in base al livello di affidabilità fiscale del contribuente, oltre a un'imposta sostitutiva dell'IRAP fissata al 3,9%.

Inoltre, per chi aderisce, sono previsti termini più lunghi per i controlli:

  • un anno in più per chi sceglie solo il concordato (fino al 31 dicembre 2025)
  • e tre anni per chi opta anche per il ravvedimento speciale (fino al 31 dicembre 2027).

Le coperture finanziarie della misura, stimate in circa 986 milioni di euro nell'arco di cinque anni, sono considerate un aspetto formale, poiché l’Esecutivo prevede un aumento del gettito fiscale grazie a questa iniziativa.

Dl Omnibus, proroga termini di accertamento. Novità per i soggetti Isa

Con le modifiche introdotte dall'emendamento al Dl Omnibus, inoltre, sono state previste due diverse proroghe per i termini di decadenza degli accertamenti fiscali.

La prima proroga riguarda i contribuenti soggetti agli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (Isa) che scelgono di aderire al concordato preventivo biennale e utilizzano il ravvedimento speciale per sanare uno o più periodi d'imposta tra il 2018 e il 2021. In questo caso, il termine per gli accertamenti viene esteso fino al 31 dicembre 2027 per le annualità oggetto di regolarizzazione. La durata della proroga varia in base all'anno interessato, con un'estensione più ampia per i periodi fiscali più lontani, come il 2018, che vede una proroga di tre anni.

La seconda proroga, invece, si applica ai contribuenti Isa che aderiscono al concordato preventivo ma non usufruiscono del ravvedimento.

In questo caso, la proroga riguarda esclusivamente i termini di accertamento in scadenza il 31 dicembre 2024, che vengono prorogati al 31 dicembre 2025. Tuttavia, questo secondo scenario ha suscitato dubbi interpretativi, poiché non sembra considerare correttamente l'impatto della sospensione dei termini dovuta al Covid. Infatti, l'Agenzia delle Entrate aveva già stabilito che le dichiarazioni relative al 2018 possono essere rettificate fino al 26 marzo 2025, anziché al 31 dicembre 2024. Ciò potrebbe implicare che la proroga interessi principalmente i periodi d'imposta successivi, come il 2019.

In entrambi i casi, le proroghe si applicano non solo alle imposte sui redditi e all'Irap, ma anche all'Iva, estendendo quindi la portata dell'emendamento a diverse tipologie di imposte.

Procedure snelle per le erogazioni delle risorse del Pnrr

Un’altra importante novità entrata nel testo del Dl n. 113/2024 è quella relativa alla semplificazione e velocizzazione delle modalità di erogazione delle risorse del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), con l'obiettivo di garantire maggiore fluidità e rapidità nei pagamenti ai soggetti attuatori degli interventi previsti dal piano.

In particolare, l'emendamento approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato prevede che le Amministrazioni centrali titolari delle misure debbano trasferire fino al 90% delle risorse finanziarie relative a ciascun intervento entro 30 giorni dalla ricezione delle richieste di erogazione. Questi trasferimenti saranno effettuati in più tranche, con un anticipo che copre una parte significativa del costo complessivo del progetto, e successivi trasferimenti fino al limite del 90%, garantendo così la necessaria liquidità per l'avanzamento degli interventi.

NOTA BENE: Le anticipazioni già erogate, come il 10% inizialmente previsto e poi innalzato al 30% dal precedente decreto legge Pnrr, saranno incluse nel limite cumulativo del 90%. Ciò significa che i trasferimenti successivi potranno coprire fino al restante 60% per garantire un flusso continuo di risorse.

I soggetti attuatori, al momento della richiesta, dovranno attestare l'effettiva realizzazione delle spese attraverso gli stati di avanzamento lavori (SAL) e l'espletamento dei controlli previsti, inclusi quelli specifici del Pnrr. Questa misura è stata introdotta per evitare ritardi e inefficienze nel flusso delle risorse, assicurando che i fondi siano disponibili in modo tempestivo per completare gli interventi previsti. Tale velocizzazione è fondamentale per rispettare i tempi stringenti imposti dal Pnrr e garantire il successo delle iniziative di ripresa economica.

Lotta alla pirateria

La lotta alla pirateria televisiva, in particolare per la trasmissione illegale di partite di calcio e altri eventi sportivi a pagamento, si inasprisce grazie a due emendamenti riformulati e approvati, proposti da Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Il primo emendamento estende le misure restrittive dell'AgCom non solo ai prestatori di servizi di accesso alla rete, ma anche ai fornitori di servizi VPN e DNS pubblicamente disponibili, indipendentemente dalla loro ubicazione. Questi soggetti saranno obbligati a bloccare l'accesso ai contenuti trasmessi illegalmente.

Il secondo emendamento prevede che i prestatori di servizi di accesso alla rete, che vengano a conoscenza di condotte penalmente rilevanti, abbiano l'obbligo di segnalarle immediatamente all'autorità giudiziaria o alla polizia giudiziaria. La mancata segnalazione sarà punita severamente, con pene che possono arrivare fino a un anno di reclusione. Queste misure mirano a colpire duramente la pirateria digitale, responsabilizzando ulteriormente chi fornisce accesso a internet e chi gestisce servizi VPN e DNS, ampliando così il perimetro d'azione contro la diffusione illegale di contenuti sportivi e televisivi.

Dl Omnibus, le misure sociali

Tra le misure sociali introdotte nel Decreto Omnibus, spiccano due importanti novità. La prima è l'introduzione di un "bonus di Natale" di 100 euro, destinato alle famiglie con un reddito annuo fino a 28.000 euro, con l'obiettivo di sostenere i nuclei familiari a basso reddito in un periodo di maggiore spesa come quello natalizio.

La seconda novità riguarda il potenziamento del bonus psicologo, che riceve un incremento di due milioni di euro, portando così il finanziamento complessivo a 12 milioni per l'anno 2024.

Il bonus psicologo, erogato dall'INPS, fornisce un contributo fino a 50 euro per ogni seduta di psicoterapia per persone affette da ansia, stress o depressione, che necessitano di un supporto psicologico ma non possono permetterselo economicamente. L'emendamento per l'incremento del budget è stato proposto dal senatore del Partito Democratico Filippo Sensi e approvato all'unanimità dalle forze politiche. Nonostante questo incremento, lo stesso Sensi ha sottolineato, commentando sui social, che le risorse destinate alla salute mentale sono ancora insufficienti rispetto alle reali esigenze della popolazione. Queste misure rappresentano un passo importante per il sostegno economico e psicologico delle famiglie e degli individui più vulnerabili.

Agricoltura, contributo contro la peste suina

Un contributo straordinario contro la peste suina africana, previsto da un emendamento approvato dalle commissioni, è destinato agli allevatori e agli operatori della filiera suinicola colpiti dall'epidemia.

Per il 2024 è stata stanziata una dotazione di 10 milioni di euro, che verrà erogata a titolo di sostegno economico, proporzionalmente all’entità dei danni subiti dagli allevatori. Le modalità per l’accesso ai contributi seguono i criteri e le procedure stabiliti dai decreti del Ministero dell’Agricoltura del 2022 e 2023. L’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) gestirà il processo, ricevendo il 2% dell'importo totale erogato come rimborso per le spese di gestione. Il sostegno è subordinato al rispetto delle regole europee sugli aiuti di Stato nel settore agricolo, e punta a mitigare i danni economici derivanti dalla diffusione della peste suina africana, inclusi quelli legati al blocco della movimentazione degli animali.

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