Violazione diritto d’autore, come risarcire il danno? Focus dei commercialisti

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Violazione diritto d’autore, come risarcire il danno? Focus dei commercialisti

Il Consiglio nazionale e la Fondazione nazionale dei dottori commercialisti hanno pubblicato un documento congiunto dal titolo “La quantificazione del risarcimento del danno per la violazione, da parte dell’Internet server provider, della disciplina sul diritto d’autore”.

Nello specifico, il documento si sofferma sulle responsabilità degli Internet Service Provider (ISP) per la violazione del diritto d'autore attraverso l'illegittimo caricamento di contenuti coperti da copyright sulle proprie piattaforme.

Si tratta di una pubblicazione che si inserisce in un quadro normativo di forte interesse per i professionisti del diritto industriale, che ha spinto il Cndcec e la FNC ad analizzarlo, al fine di aggiornare gli iscritti all’albo su tematiche generatrici di numerose opportunità di interesse professionale, grazie alla novità e capacità trasformativa del tema nel tempo.

Si tratta di aspetti innovativi e complessi anche per i professionisti che si trovano ad occuparsi di tali materie. Per tal motivo, a seguito di una approfondita disamina degli istituti interessati, vengono presi in esame i metodi per la quantificazione del risarcimento dei danni.

Internet e i social media, come hanno cambiato il quadro di riferimento

Un elemento catalizzante delle trasformazioni sociali degli ultimi decenni è stato l’avvento di Internet e delle risorse da esso sviluppatesi, come i social network, i siti di e-commerce e in generale le piattaforme di condivisione di contenuti e di prodotti fisici o multimediali ospitate sulla rete.

Ciò ha creato la diffusione di un interessante filone di studi circa la responsabilità associata ai soggetti che operano sul web, caricando contenuti o fornendo piattaforme, blog e applicazioni su cui tali contenuti possono essere supportati e condivisi.

I commercialisti hanno, quindi, voluto trattare più nello specifico le normative comunitarie e nazionali concernenti il suddetto regime di responsabilità, con un focus particolare sulla evoluzione giurisprudenziale che lo ha riguardato.

Diritto d’autore, come quantificare il danno

Dopo una trattazione del panorama normativo nazionale e del ruolo della giurisprudenza, il documento del Cndcec-FNC si sofferma sui metodi individuati per la quantificazione del danno risarcibile.

Un primo metodo riguardanti le differenti metodologie di composizione quantitativa del risarcimento del danno da responsabilità per la violazione delle disposizioni in tema di proprietà intellettuale, è stato enunciato dalla Corte di Giustizia UE, la quale ha espresso come sia legittima e non osti alla disciplina prevista dall’art. 13 della della Direttiva 2004/48/CE, una norma nazionale che quantifichi tale risarcimento in modo forfettario, nella misura del doppio della remunerazione che sarebbe stata dovuta a titolo di concessione dell’autorizzazione per l’uso dell’opera in questione (e ciò senza dover dimostrare il danno effettivamente subito).

Sempre la CGUE ha aggiunto un elemento interpretativo fondamentale che estende il potere degli Stati membri nella scelta del regime non solo inerente al risarcimento, ma anche alle sanzioni in materia.

Con il recepimento nell’ordinamento italiano della normativa comunitaria, nel tempo si è creata una innovativa disciplina della quantificazione del risarcimento del danno correlato alla responsabilità degli Internet Service Provider (ISP) per la violazione della disciplina tutelante il diritto d’autore online.

Tale disciplina ha accompagnato un’evoluzione giurisprudenziale particolarmente rilevante, volta sia a definire più nello specifico le differenze tra le tipologie di ISP al fine di incasellare eventualmente i loro comportamenti nel regime di responsabilità previamente accennato, sia a consolidare una nuova concezione della responsabilità aquiliana e delle possibilità di tutela per i soggetti danneggiati che normalmente sarebbero rimasti fuori da questa tutela se mantenuta nei suoi limiti originali.

Si è passati, così, sostanzialmente da una concezione monofunzionale ad una polifunzionale del risarcimento del danno, al fine di assicurare un congruo ristoro adattabile alle differenti necessità dei soggetti potenzialmente lesi.

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