Stretta Ue contro la criminalità ambientale

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Stretta Ue contro la criminalità ambientale

Definitivamente approvate, dal Parlamento europeo, nuove misure e sanzioni per contrastare la criminalità ambientale.

La nuova direttiva - concordata con il Consiglio Ue il 16 novembre 2023 - ha ottenuto il via libera nella seduta del 27 febbraio 2024, ottenendo 499 voti favorevoli, 100 contrari e 23 astensioni.

Le relative disposizioni entreranno in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Gli Stati membri, a questo punto, avranno due anni di tempo per recepire le norme nel diritto nazionale.

Nuovi reati ambientali e reati qualificati

Si prevede, tra le altre novità, l'introduzione di alcuni reati ambientali, quali:

  • il commercio illegale di legname;
  • l'esaurimento delle risorse idriche;
  • le gravi violazioni della legislazione dell'Unione europea in materia di sostanze chimiche;
  • l'inquinamento provocato dalle navi.

Nel testo, sono ricompresi anche i cosiddetti reati qualificati, quelli ossia che portano alla distruzione di un ecosistema e sono quindi paragonabili all'ecocidio (come ad esempio gli incendi boschivi su vasta scala o l'inquinamento diffuso di aria, acqua e suolo).

Reati ambientali: pene e sanzioni applicabili

Le persone fisiche e i rappresentanti d'impresa che commettono i reati ambientali saranno puniti con la reclusione, a seconda della durata, della gravità o della reversibilità del danno provocato.

Per quanto concerne i reati qualificati, la reclusione prevista è massimo di 8 anni.

Gli anni di pena, tuttavia, diventano 10 nel caso di reati che causano la morte di una persona, mentre per tutti gli altri la reclusione è di 5 anni.

Risarcimento, ripristino ambiente e sanzioni pecuniarie

I trasgressori:

  • devono, in ogni caso, risarcire il danno causato e ripristinare l'ambiente danneggiato;
  • possono, altresì, essere soggetti a sanzioni pecuniarie.

Per le imprese, l'importo dipenderà dalla natura del reato e potrà essere pari, alternativamente:

  • al 3 o 5% del fatturato annuo mondiale;
  • a 24 o 40 milioni di euro.

Gli Stati membri potranno decidere se perseguire anche i reati commessi al di fuori del loro territorio.

Sostegno informatori, obblighi Stati membri

Nella direttiva, hanno trovato ingresso anche disposizioni introduttive di misure di sostegno e di assistenza in favore degli informatori (whitleblower) che denunciano i crimini ambientali.

Tra gli obblighi assegnati agli Stati membri, infine, rientrano anche quelli di:

  • organizzare corsi di formazione specializzati per forze dell'ordine, giudici e pubblici ministeri;
  • redigere strategie nazionali e organizzare campagne di sensibilizzazione contro la criminalità ambientale.

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