Rinvio e rateizzazione secondo acconto per partite IVA. Apertura dal MEF
Pubblicato il 14 novembre 2024
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Nel corso di una risposta ad interrogazione parlamentare resa alla Camera, il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha manifestato l’apertura verso l’adozione di una normativa che preveda il rinvio e la rateizzazione del secondo acconto delle imposte e contributi per le partite IVA. Questa proposta, ispirata all’esperienza positiva dello scorso anno, prevede la possibilità di suddividere il pagamento in cinque rate mensili, da gennaio a maggio dell’anno successivo.
L’iniziativa mira a offrire maggiore flessibilità ai lavoratori autonomi nella gestione delle loro obbligazioni fiscali, facilitando la pianificazione delle spese e contribuendo a migliorare la liquidità delle imprese individuali.
Possibile rinvio e rateizzazione del secondo acconto per le partite IVA
La possibilità concessa nel 2023, mediante un intervento analogo a quanto previsto dall’articolo 4 del Decreto Legge 145/2023, ha permesso alle persone fisiche titolari di partita IVA di rinviare e rateizzare il secondo acconto delle imposte e contributi.
Sebbene questo meccanismo non sia stato finora incluso nella Manovra di bilancio, né nel disegno di legge correlato, non può essere completamente escluso. Come ha dichiarato il Ministro Giorgetti, “nei limiti delle disponibilità finanziarie sussistenti, sarà valutata la possibile adozione di una norma” che, per la seconda volta, consenta di posticipare il secondo acconto e di rateizzarlo in cinque quote da gennaio a maggio dell’anno successivo.
La sperimentazione dello scorso anno ha visto l’adesione di 276.277 contribuenti (83.233 IRPEF e 193.044 minimi e forfetari), con un valore di versamenti posticipati di oltre 600 milioni di euro per il 2024.
Alla luce del riscontro positivo ottenuto, si sta considerando una nuova proroga di questa norma per continuare a supportare i contribuenti nel 2024, sempre nel rispetto delle risorse finanziarie disponibili.
Tempistiche e procedura legislativa per l'adozione della norma di rateizzazione
Le tempistiche per la valutazione e l'adozione della norma devono essere strettamente allineate per consentire ai contribuenti di adempiere entro la scadenza del 2 dicembre 2024. Considerando che il 30 novembre 2024 cade di sabato, è fondamentale che la norma venga introdotta tempestivamente, probabilmente mediante un nuovo decreto legge, in modo da entrare in vigore immediatamente. Inoltre, la procedura legislativa prevede che gli emendamenti al disegno di legge di conversione del DL 155/2024 diventino effettivi solo dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della relativa legge di conversione. Questo comporta che tali emendamenti probabilmente non saranno attuati prima della scadenza del 2 dicembre 2024. Pertanto, per garantire la possibilità di rateizzare il secondo acconto entro i termini previsti, risulta indispensabile l'adozione di una norma separata e tempestiva, che possa essere implementata senza attendere i tempi necessari per la conversione del decreto legge.
Proroga 2° acconto: implicazioni fiscali e interazioni con il Pnrr
L’adozione di una norma per il rinvio e la rateizzazione del secondo acconto per le partite IVA, sebbene possa offrire un prezioso sollievo ai contribuenti, presenta diverse sfide significative. Un rinvio del secondo acconto influenzerebbe anche i pagamenti derivanti dal concordato preventivo, complicando ulteriormente il calendario fiscale e richiedendo decisioni tempestive riguardo alla gestione dei pagamenti e alla destinazione di eventuali maggiori gettiti. Inoltre, il gettito aggiuntivo previsto dal concordato, pari a 1,3 miliardi di euro tra il 2024 e il 2025, risulta insufficiente per coprire i tagli necessari al secondo scaglione IRPEF, che richiederebbero 2,5 miliardi di euro all’anno o 4 miliardi con l'estensione fino ai redditi da 60mila euro.
Parallelamente, le interazioni con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) evidenziano la necessità di una proroga per gestire una spesa crescente che, pur rimanendo inferiore alle previsioni iniziali, ostacola il raggiungimento degli obiettivi di spesa programmati per il 2025 e il 2026. Il Ministro Giorgetti ha sottolineato l'importanza di una gestione oculata delle risorse finanziarie disponibili, auspicando che la proroga del Pnrr venga accolta per sostenere una spesa efficace e sostenibile.
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