Reddito di libertà, il decreto arriva in Gazzetta Ufficiale

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Reddito di libertà, il decreto arriva in Gazzetta Ufficiale

Il 20 luglio 2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 172 il Dpcm 17 luglio 2020, recante il “Reddito di libertà per le donne vittime di violenza”. Con tale decreto si prevede l’introduzione del reddito di libertà, la nuova misura di sostegno economico destinata a favorire l'indipendenza economica e l’autonomia delle donne vittime di violenza in condizione di povertà.

Il provvedimento, che fa parte delle disposizioni emanate per fronteggiare l’emergenza sanitaria Covid-19, prevede la concessione, su domanda della diretta interessata e previa certificazione della condizione di difficoltà emessa dai centri di assistenza, di un sussidio mensile pari al massimo a 400 euro, cumulabile con il Reddito di cittadinanza.

Donne vittime di violenza in condizione di povertà, le finalità

Il Dpcm 17 luglio 2020 riconosce un contributo denominato “Reddito di libertà”, stabilito nella misura massima di euro 400 pro capite su base mensile per un massimo di 12 mensilità destinato alle donne vittime di violenza, sole o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, al fine di contribuire a sostenerne l'autonomia.

Il Reddito di libertà è riconosciuto, su istanza di parte, alle donne che hanno subito violenza e si trovino in condizioni di particolare vulnerabilità o in condizione di povertà, al fine di favorirne l'indipendenza economica, la cui condizione di bisogno straordinaria o urgente è dichiarata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale.

Indipendenza economica delle donne vittime di violenza, la domanda

La domanda è presentata all'INPS sulla base del modello predisposto di un'autocertificazione dell'interessata, allegando la dichiarazione firmata dal rappresentante legale del Centro antiviolenza che ha preso in carico la stessa, che ne attesti il percorso di emancipazione ed autonomia intrapreso e la dichiarazione del servizio sociale professionale di riferimento, che ne attesti lo stato di bisogno legato alla situazione straordinaria o urgente.

Il Reddito di libertà è finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per assicurare l'autonomia abitativa e la riacquisizione dell'autonomia personale nonché il percorso scolastico e formativo dei/delle figli/figlie minori e non è incompatibile con altri strumenti di sostegno come il Reddito di cittadinanza.

Non saranno prese in carico dall'INPS le istanze di richiesta del Reddito di libertà non conformi ai criteri indicati nel decreto in commento.

Infine, si precisa che l'INPS può procedere eventualmente alla revoca del contributo erogato, qualora dovessero intervenire motivi ostativi al mantenimento dello stesso.

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