Non residenti, il rimborso Iva prende più strade

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Alcuni clienti francesi prendono in locazione auto da una società comunitaria che le noleggia in Italia. Una società francese si rivolge al Fisco, preoccupata di non poter recuperare l’Iva attraverso l’istituto della identificazione diretta. L’agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 129/E, specifica che:

- l’attività svolta non comporta la predisposizione di un pacchetto turistico né la vendita di servizi turistici generici e, quindi, rientra nel regime Iva ordinario;

- la società francese può così detrarre o richiedere il rimborso dell’Iva pagata a monte e sui servizi acquistati in Italia;

- la richiesta di rimborso può essere fatta in via principale seguendo la procedura prevista dalla VIII direttiva comunitaria (recepita dal decreto n. 633), dato che non sembra che la società francese abbia realizzato operazioni attive nel territorio italiano;

- la richiesta di rimborso può essere attivata sia in caso di identificazione diretta tardiva in Italia, cosa che non preclude la restituzione di quanto pagato, sia in caso di preventiva nomina di un rappresentante fiscale, purché venga dimostrato che gli acquisti su cui è stata pagata l’Iva siano riconducibili “a un’attività economica avviata”;

- infine, si deve documentare la tipologia di operazioni che la società svolge nello Stato di residenza per verificare che non esistano limiti oggettivi alla detrazione.

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