Milleproroghe 2025: proroga della Rottamazione-quater e nuove scadenze per il CPB

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Milleproroghe 2025: proroga della Rottamazione-quater e nuove scadenze per il CPB

Nell’ambito della conversione in legge del cosiddetto "Milleproroghe" 2025 (DL n. 202/2024), potrebbe essere prevista la riammissione per i decaduti dall'ultima procedura di definizione agevolata dei ruoli, la "Rottamazione-quater", oltre a una proroga dei termini per l’adesione al concordato preventivo biennale (CPB).

Attualmente, il decreto è in fase di esame presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato, e il Governo ha espresso l’intenzione di porre la questione di fiducia una volta giunto in Aula. Tra gli emendamenti presentati figura anche la proroga per l’applicazione dei contratti stagionali in agricoltura.

Si discute, inoltre, della possibile introduzione di una nuova "Rottamazione-quinques", che estenderebbe la definizione agevolata ai carichi affidati fino al 31 dicembre 2023, con condizioni più favorevoli per i contribuenti.

Tuttavia, tale ipotesi sembra ormai sfumata, mentre è sempre più concreta la possibilità di prorogare la "Rottamazione-quater" attualmente in vigore. In questa direzione, infatti, va l’emendamento presentato dai relatori, in seguito all'annuncio del Viceministro all'Economia Maurizio Leo, ora all’esame della Commissione del Senato.

Analizziamo nel dettaglio le possibili modifiche al calendario fiscale in caso di approvazione degli emendamenti proposti.

Rottamazione quater, riammessi i contribuenti decaduti

Un emendamento dei relatori al decreto Milleproroghe 2025 introduce la possibilità di riammissione alla Rottamazione-quater per i contribuenti decaduti dal beneficio a causa del mancato, insufficiente o tardivo pagamento delle rate previste. In base al testo dell’emendamento, chi al 31 dicembre 2024 risulterà decaduto dalla definizione agevolata potrà presentare una nuova dichiarazione di adesione entro il 30 aprile 2025. Una volta riammessi, i contribuenti dovranno effettuare il pagamento dell’arretrato a partire dal 31 luglio 2025, scegliendo tra due opzioni:

  • versamento in un’unica soluzione;
  • oppure rateizzazione in un massimo di 10 rate, da completare entro il 2027.
NOTA BENE: L'operazione prevede l'applicazione di una mora del 2% sui carichi riammessi.

Attualmente in discussione presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato, l’emendamento fa parte delle modifiche al calendario fiscale e dovrà essere valutato dalla Ragioneria Generale dello Stato per verificarne la sostenibilità economica. Secondo le stime tecniche, l'intervento potrebbe coinvolgere circa 700 milioni di euro di ruoli, con un'adesione stimata all’1,47% del totale dei carichi definibili (pari a 50,43 miliardi di euro). Ciò potrebbe tradursi in incassi per lo Stato pari a 480 milioni di euro, sebbene con una riduzione degli introiti derivanti dalla riscossione ordinaria. La misura potrebbe entrare in vigore con la conversione in legge del Milleproroghe entro fine mese, salvo eventuali modifiche da parte della Commissione Bilancio, che ha l’ultima parola in virtù dell’articolo 81 della Costituzione sull’equilibrio di bilancio.

Commercialisti divisi sulla riapertura della Rottamazione-quater

I commercialisti si mostrano divisi di fronte alla possibilità di riaprire i termini della Rottamazione-quater per i contribuenti decaduti. Da un lato, una parte della categoria vede con favore la misura, ritenendola un’opportunità per chi, a causa di difficoltà economiche, non è riuscito a rispettare le scadenze dei pagamenti e rischia ora di trovarsi esposto a procedure di recupero più gravose. L'Associazione Nazionale Commercialisti ha espresso un parere positivo, sostenendo che la riammissione potrebbe offrire un aiuto concreto a migliaia di contribuenti in difficoltà, pur sottolineando che non si tratta di una soluzione definitiva ai problemi legati alla riscossione.

Dall’altro lato, l’Unione Giovani Dottori Commercialisti esprime preoccupazione per il continuo ricorso a strumenti straordinari di definizione agevolata, evidenziando il rischio che la reiterata riproposizione di sanatorie alimenti un effetto di attesa tra i contribuenti, disincentivando il pagamento regolare delle imposte. I rappresentanti dell’Unione, Francesco Cataldi e Federico Giotti, avvertono che il susseguirsi di rottamazioni e riammissioni potrebbe segnalare la necessità di una riforma strutturale del sistema di riscossione, anziché affidarsi ciclicamente a misure tampone.

Il dibattito riflette un delicato equilibrio tra il sostegno ai contribuenti in difficoltà e la necessità di garantire stabilità e credibilità al sistema fiscale, evitando di creare aspettative su future sanatorie che potrebbero scoraggiare i pagamenti regolari

Rottamazione-quinques: la proposta della Lega resta fuori dal Milleproroghe

A differenza della riammissione alla Rottamazione-quater, la proposta di una nuova Rottamazione-quinques non ha trovato spazio nel decreto Milleproroghe 2025. Tuttavia, la Lega ha presentato un’apposita proposta di legge per introdurre un'ulteriore definizione agevolata delle cartelle esattoriali, estendendo il beneficio ai debiti fiscali affidati alla riscossione fino al 31 dicembre 2023. L'iniziativa prevede condizioni più favorevoli rispetto alla rottamazione attuale, con la possibilità di diluire i pagamenti in 120 rate mensili (10 anni), senza sanzioni né interessi, e un criterio meno rigido per la decadenza dal beneficio, che scatterebbe solo dopo otto rate non pagate, anziché una sola.

In concreto, se la proposta dovesse essere approvata, chi deciderà di aderire:

  • pagherà esclusivamente l’importo del debito originale, senza interessi di mora e senza sanzioni;
  • potrà suddividere il pagamento in 120 rate mensili, di uguale importo, senza anticipi richiesti;
  • la decadenza dalla rottamazione scatterà solo dopo il mancato pagamento di otto rate, anziché una sola, come previsto nelle precedenti definizioni agevolate.

Questo meccanismo garantirebbe una maggiore sostenibilità dei pagamenti per i contribuenti in difficoltà, permettendo di distribuire il debito su un arco temporale più ampio rispetto alle 18 rate in 5 anni previste dalla Rottamazione-quater.

Al momento, la Rottamazione-quinques non è stata approvata, perchè si teme un impatto negativo sui conti pubblici: secondo il Ministero dell’Economia, costerebbe 5,2 miliardi di euro solo nel 2025.

Il punto di vista dei commercialisti: tra favore e necessità di rapidità

Dal mondo dei commercialisti emerge un ampio sostegno alla Rottamazione-quinques. L’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC), con il suo presidente Marco Cuchel, ha sottolineato come la misura rappresenterebbe una risposta concreta ai contribuenti in difficoltà, offrendo loro un'opportunità di regolarizzazione senza eccessivi oneri.

“La rottamazione quinquies, così come proposta, permetterebbe ai contribuenti di affrontare il pagamento delle imposte in modo sostenibile e allo Stato di ottenere un recupero più efficace delle risorse, evitando situazioni di insolvenza totale”, ha dichiarato Cuchel.

L’ANC accoglie con favore la misura proposta dalla Lega e sollecita una rapida approvazione, per evitare che l’incertezza prolunghi le difficoltà di imprese e famiglie

Rinvio dei termini per l’adesione al Concordato Preventivo Biennale nel Milleproroghe

Lo stesso emendamento che ha previsto la riapertura dei termini per la Rottamazione-quater introduce anche una modifica al calendario fiscale del Concordato Preventivo Biennale (CPB), prorogando di due mesi il termine per l’adesione alla seconda fase dell’istituto. Nello specifico, la scadenza viene posticipata dal 31 luglio 2025 al 30 settembre 2025 per i contribuenti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare.

Per i soggetti con un periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare, il termine viene differito all’ultimo giorno del nono mese successivo alla chiusura del periodo d’imposta, garantendo così una maggiore flessibilità per l’adesione.

Secondo quanto riportato nella relazione illustrativa dell’emendamento, questo rinvio è motivato dalla necessità di distribuire in modo più razionale gli adempimenti fiscali, considerando il tempo necessario per l’avvio e il consolidamento del nuovo istituto del CPB. La misura mira, dunque, a garantire ai contribuenti un margine temporale più ampio per valutare la convenienza dell’adesione e adempiere agli obblighi richiesti senza eccessive pressioni.

L’emendamento è attualmente all’esame della Commissione Affari Costituzionali del Senato, e potrebbe essere approvato nell’ambito della conversione in legge del decreto Milleproroghe 2025. Tuttavia, restano da verificare eventuali ulteriori modifiche o opposizioni durante il percorso parlamentare.

Altre novità attese nel Milleproroghe 2025

Tra le ulteriori misure in discussione, spiccano correttivi alla tassazione delle auto aziendali concesse ad uso promiscuo. Due le proposte: slittamento della misura al 1° luglio 2025 ed esclusione dalla nuova tassazione per i veicoli immatricolati dal 1° gennaio 2025 ma prenotati entro il 31 dicembre 2024.

Possibile anche un nuovo rinvio dell’obbligo di stipulare una polizza catastrofale per le imprese, attualmente fissato al 31 marzo 2025, con proposte di slittamento fino al 31 gennaio 2026.

Sul fronte fiscale, si discute un ulteriore rinvio della sugar tax, prevista per luglio 2025, con un’ipotesi di posticipo al 2026.

Previsti anche nuovi ammortizzatori sociali per il settore della moda e misure per gli enti locali. In ambito agricolo, potrebbe essere prorogata nel 2025 la disciplina sui contratti di lavoro occasionale a tempo determinato, con un limite di 45 giornate annue per lavoratore, già introdotta per il biennio 2023-2024.

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