Magistrati onorari “lavoratori”, risarciti per violazione di direttive Ue

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Magistrati onorari “lavoratori”, risarciti per violazione di direttive Ue

Parzialmente accolte, dal Tribunale di Roma, le domande promosse da circa 200 giudici onorari contro lo Stato italiano ai fini dell’accertamento della violazione di tre direttive comunitarie e del conseguente diritto al risarcimento, per quel che riguarda i loro diritti e tutele come lavoratori.

Tribunale di Roma: risarcimento per inadempimento a direttive Ue in materia di lavoro

Il Tribunale di Roma, con sentenza del 13 gennaio 2021, ha condannato la Presidenza del Consiglio dei Ministri a risarcire i ricorrenti - centinaia di magistrati onorari e altrettanti intervenuti - dei danni, da liquidarsi in separato giudizio, derivanti dall’inadempimento di tre direttive comunitarie.

Si tratta delle direttive:

  • 2003/88/CE, per inadempimento concernente la parte relativa al riconoscimento di un periodo di ferie annuali retribuite;
  • 92/85/CEE sulla maternità e sul riconoscimento del congedo di maternità;
  • 199/70/CE sul lavoro a tempo determinato.

La violazione in quest’ultimo caso contestata riguarda le parti della direttiva 199/70/CE relative:

  • ai limiti alla reiterazione di incarichi a termine nei confronti di uno stesso lavoratore;
  • al divieto di disparità di trattamento rispetto ai magistrati professionali per quanto riguarda l'indennità di fine rapporto, la tutela della gravidanza, della malattia e dell'infortunio;
  • alla tutela previdenziale e assistenziale e la copertura INAIL contro gli infortuni e le malattie professionali.

Il Tribunale capitolino ha ritenuto che i magistrati ricorrenti fossero da qualificare come "lavoratori" ai fini del godimento dei diritti riconosciuti dalla direttiva 199/70/CE.

Tuttavia - si legge nella decisione - “lo status formalmente loro attribuito dall’Ordinamento italiano non consente una equiparazione automatica tramite l'attribuzione dei medesimi diritti e delle medesime forme di tutela riconosciuti ai magistrati ordinari e in generale ai pubblici dipendenti”.

Stesse considerazioni per la violazione dei diritti attribuiti in materia di ferie dalla direttiva 2003/88/CE e in tema di maternità dalla direttiva 92/85/CEE le cui norme presuppongono, per la diretta applicazione, quanto meno la formale instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato.

Condanna generica al risarcimento dei danni

Ciò posto, la domanda dei ricorrenti è stata parzialmente accolta, con riconoscimento del diritto al risarcimento dei danni derivanti dalle specifiche condotte di inadempimento accertate, in quanto potenzialmente idonee a comportare dei danni derivanti dalla perdita delle garanzie previste dalla normativa comunitaria anche in favore dei magistrati onorari, in quanto lavoratori a tempo determinato che svolgono funzioni giurisdizionali.

Nella medesima sede, tuttavia, si è ritenuto che non fosse consentito chiarire i criteri di commisurazione dell'entità del risarcimento, demandati ad un eventuale futuro giudizio sul quantum.

La pronuncia di condanna generica al risarcimento del danno per fatto illecito - si legge nelle conclusioni della sentenza - “implica un accertamento di potenziale idoneità lesiva degli inadempimenti contestati, mentre la prova dell'esistenza concreta del danno, della reale entità e del rapporto di causalità è riservata alla successiva fase di liquidazione”.

Sulla questione della posizione dei giudici onorari si rammentano due recenti pronunce di merito (Tribunale di Vicenza e di Napoli) con cui è stato riconosciuto il loro diritto allo stesso trattamento dei magistrati togati nonché le importanti sentenze della Corte costituzionale e della Corte di Giustizia del 2020.

Nel frattempo, le associazioni di categoria hanno proclamato uno sciopero - che si terrà nei giorni dal 19 al 22 gennaio 2021 - per protestare rispetto alla loro posizione di precarietà e per rivendicare diritti e tutele in ambito lavorativo.

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