L’accesso al sistema è abusivo anche per chi sia abilitato ma violi le condizioni di ingresso
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 08 febbraio 2012
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Con sentenza n. 4694 del 7 febbraio 2012, la Corte di cassazione, Sezioni unite penali, ha sottolineato come la fattispecie criminosa di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico protetto, prevista ai sensi dell'articolo 615-ter del Codice penale, punisce anche la condotta di chi, pur se abilitato ad entrare nel sistema, vi acceda violando le condizioni e i limiti risultanti dal complesso delle prescrizioni impartite dal titolare del sistema per delimitarne oggettivamente l'accesso.
Sulla scorta di tale assunto, i giudici di Cassazione hanno confermato la condanna impartita dalle Corti di merito nei confronti di un Carabiniere che, abilitato all'ingresso nel sistema informatico interforze, vi era acceduto non per ragioni di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e di prevenzione e repressione dei reati e quindi per i fini investigativi a lui consentiti, bensì per cercare informazioni riservate per conto di una conoscente.
- ItaliaOggi, p. 29 – Avere password del database non salva dall’accesso abusivo - Alberici
- Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi, p. 31 - Stretta sull'accesso abusivo ai sistemi informatici – G. Ne.
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