La Orlandi delinea la strategia per il contrasto all’evasione fiscale

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Nel corso del seminario sulla lotta all'evasione che si è svolto il 6 novembre in Commissione Finanze alla Camera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, ha delineato quelle che sono le nuove strategie da applicare per il futuro.

Le direttrici lungo cui muoversi sono quelle che toccano vari punti: dagli studi di settore, agli scontrini fiscali fino alla disciplina dell'abuso del diritto, ritenuta necessaria per dare maggiori certezze a Fisco e imprese.

Studi di settore

La Orlandi si è detta convinta che il rinnovo profondo degli studi di settore possa essere la strada giusta per la lotta all’evasione fiscale.

Questa volta, tuttavia, non si dovrà procedere ad un semplice restyling dello strumento per tener conto del peggioramento della situazione economica; ma sarà necessario operare un cambiamento di filosofia di utilizzo degli studi.

Secondo il numero uno delle Entrate, infatti, gli “studi di settore profondamente rinnovati possono rappresentare un efficace strumento per indicare preventivamente il potenziale risultato, anche fiscale, che deriva dall'impiego dei fattori della produzione”. “Gli studi rivisitati possono costituire un valido ausilio alle imprese per la propria crescita e la corretta gestione”, così che si possa esaltare “la capacità di utilizzo dello strumento quale ausilio alla selezione dei contribuenti da sottoporre a controllo”.

Scontrini fiscali

Altro obiettivo non di brevissima scadenza è quello di arrivare ad una completa tracciabilità delle movimentazioni finanziarie, tramite l’abbandono di alcuni strumenti risultati inefficaci come, per esempio, i registratori di cassa per l'emissione delle ricevute fiscali e degli scontrini.

In prospettiva”, dunque, sarà possibile alleggerire le imprese da oneri eccessivi e, allo stesso tempo, evitare all’Amministrazione finanziaria il peso di effettuare controlli massivi sul territorio. L’auspicio è, infatti, che la fatturazione elettronica, ora operativa solo nei confronti della PA, possa essere estesa anche ai rapporti tra le imprese.

Per quanto riguarda la disciplina dell’abuso di diritto, essa è considerata dalla Orlandi come una “via maestra per dare all'amministrazione finanziaria e alle imprese un quadro di certezza e stabilità”.
Allegati Anche in
  • Il Sole 24 Ore - Norme e tributi, p. 41 - Studi di settore, parte il restyling - Mobili, Parente

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