Intensificazione dei controlli nella campagna autunnale del Fisco

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Intensificazione dei controlli nella campagna autunnale del Fisco

L'Agenzia delle Entrate avvia l'iniziativa autunnale per raggiungere i traguardi di fine anno, stimati in un recupero totale di 11,1 miliardi di euro da azioni di contrasto all'evasione fiscale.

L’attività non si limita all’invio di semplici avvisi per incoraggiare le adesioni al concordato preventivo.

Infatti, nel mirino troviamo i contribuenti che non hanno inoltrato la loro dichiarazione dei redditi o l'hanno presentata con irregolarità, le partite IVA che hanno utilizzato il regime forfetario senza averne il diritto e l'incitamento alla restituzione, senza penalità né interessi, dei crediti fiscali per ricerca e sviluppo del periodo 2015-2019 usati impropriamente per compensazioni.

Questo si aggiunge ai casi più gravi di frode, specialmente quelle relative alle partite IVA "apri e chiudi", come da restrizioni imposte dalle ultime due leggi di bilancio.

Intensificare la compliance

La campagna d’autunno dell’Agenzia delle Entrate segue l’atto di indirizzo di politica fiscale emanato dal ministero dell’Economia e delle Finanze diretto a utilizzare soprattutto lo strumento della compliance.

Dunque, l'obiettivo per la fine dell'anno 2024 - come per il 2025 e 2026 - è di raggiungere i tre milioni di lettere spedite ai contribuenti per promuovere il cosiddetto ravvedimento operoso.

Da questa strategia si prevedono entrate per un totale di 3,1 miliardi di euro.

Inoltre, la stagione autunnale è anche il periodo critico per l'invio delle dichiarazioni: il 30 settembre per il modello 730 e il 31 ottobre per il modello Redditi.

Dopo queste scadenze, si attiveranno i controlli incrociati del Fisco, che solleciteranno i contribuenti che non hanno ottemperato alla denuncia reddituale.

Faro sulle dichiarazioni IVA

Ma l’indirizzo di politica fiscale intende estendersi anche alle dichiarazioni IVA.

Obiettivo è andare a stanare chi non ha inoltrato il modello IVA per l'anno fiscale 2023. Si procederà con la verifica incrociata tra i dati derivanti dalle fatture elettroniche e scontrini telematici archiviati e quelli dichiarati negli anni passati.

Il processo prevede un miglioramento continuo delle strategie in atto per raffinare la qualità delle informazioni raccolte e intensificare i controlli su anomalie già note.

NOTA BENE: Il Fisco intende utilizzare i dati incrociati da Pos e scontrini telematici per scoprire chi ha omesso di documentare le transazioni di vendita.

Binocolo puntato sui forfetari

Nell’intenzione dell’Agenzia delle Entrate c’è la volontà ha di intensificare le ispezioni per chi ha aderito al regime forfetario, come riportato dal piano controlli per il 2024.

Queste verifiche assicureranno il rispetto dei criteri necessari per usufruire di questo regime, ossia la soglia di 85.000 euro tra ricavi e compensi, ma saranno anche effettuati riscontri sui dati indicati nelle dichiarazioni dei redditi da parte delle partite Iva in flat tax.

I controlli verteranno su diversi aspetti, ad esempio:

  • il limite delle spese per dipendenti fino a 20.000 euro,
  • su redditi superiori ai 30.000 euro,
  • le conversioni non lecite di contratti di lavoro,
  • il possesso di quote in società trasparenti o controllate.

Se il riscontro porta a scoprire dichiarazioni non veritiere, le sanzioni potranno essere aumentate del 10% come stabilito dalla legge.

Quadro RS

Le verifiche fiscali punteranno anche sul rispetto della compilazione del quado RS.

Dall'entrata in vigore del provvedimento n. 325550/2023, il 19 settembre 2023, l'Agenzia delle Entrate ha avviato una campagna inviando comunicazioni a specifici contribuenti forfetari per evidenziare omissioni nelle dichiarazioni dei redditi del 2021, precisamente nel modello Redditi PF 2022, relativamente al quadro RS.

Nonostante le oltre 505.000 notifiche inviate, come rilevato dalla Corte dei Conti nel rendiconto generale dello Stato del 27 giugno 2023, solo il 4,4% ha proceduto con la correzione richiesta.

In risposta a questa bassa adesione, saranno intensificate le verifiche per accertare la correttezza delle informazioni fornite nel quadro RS.

Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardo l'efficienza di questa strategia, considerando i costi associati a un'azione così estesa rispetto alle potenziali sanzioni amministrative, che potrebbero rivelarsi modeste in confronto.

Sotto la lente anche Partite Iva “apri e chiudi”

Le autorità fiscali italiane hanno intensificato il controllo su un tipo particolare di frode IVA.

Si tratta delle partite IVA, spesso temporanee, che vengono create per l'emissione di fatture fittizie, consentendo così ai frodatori di approfittare indebitamente di crediti d'imposta, oltre ad altri benefici.

Esempi recenti hanno mostrato come tali schemi fraudolenti siano stati utilizzati per abusare delle agevolazioni fiscali, come quelle nel settore edile, evidenziando la necessità di un controllo più severo.

Per contrastare questi abusi, l'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno collaborato per formare una task force dedicata a questo scopo - UPAR. Il gruppo si concentra su un'analisi del rischio approfondita, che mira a identificare e selezionare i soggetti potenzialmente pericolosi per interventi mirati.

Questo approccio non si limita solo a interrompere le attività illecite una volta rilevate ma prevede anche un'attenta revisione delle richieste di nuove partite IVA. Attraverso questa analisi, si cerca di ricostruire e comprendere la storia finanziaria dei richiedenti, prevenendo così la formazione di nuove richieste fraudolente.

Oltre a prevenire la creazione di nuove partite IVA sospette, si punta a tracciare e smantellare intere reti di frode, risalendo fino ai beneficiari finali di tali schemi. Questo lavoro di indagine si avvale della stretta collaborazione con la Guardia di Finanza, che è fondamentale per la riuscita delle operazioni.

Un'altra area di intensa vigilanza è quella dei cosiddetti "esportatori abituali", che sfruttano uno status particolare per acquistare o importare beni e servizi esenti da IVA, generando perdite significative per il fisco e distorsioni competitive sul mercato. Per combattere tali pratiche, le autorità fiscali utilizzano avanzate tecnologie di database che permettono di intercettare e bloccare automaticamente le comunicazioni di intenti fraudolenti, informando tempestivamente i fornitori delle irregolarità.

Riversamento volontario dei crediti d'imposta per ricerca e sviluppo

Altro focus importante sarà il riversamento volontario dei crediti d'imposta per ricerca e sviluppo relativi agli anni 2015-2019.

Dopo aver emesso le linee guida per la certificazione, si avvicina un momento decisivo con la scadenza del 31 ottobre 2024, prorogata più volte, per la presentazione delle domande di sanatoria, esenti da sanzioni e interessi.

I versamenti possono essere effettuati in un'unica soluzione entro il 16 dicembre 2024 o divisi in tre rate annuali, terminando nel 2026.

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