Indagine sui conti dei soci solo se riferibili a società

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Indagine sui conti dei soci solo se riferibili a società

Le movimentazioni dei conti correnti dei soci possono essere utilizzate per provare l’esistenza di maggiori redditi societari solo in presenza di elementi indiziari che facciano emergere la riferibilità alla società dei conti medesimi.

Con sentenza n. 33596 del 18 dicembre 2019, la Quinta sezione civile della Cassazione ha accolto il ricorso avanzato da una Srl contro una decisione di secondo grado, confermativa di alcuni avvisi di accertamento emessi nei suoi confronti.

Accertamento presuntivo di maggiori ricavi

Nel caso in esame, l’Agenzia delle entrate aveva accertato presuntivamente l’esistenza di maggiori ricavi utilizzando le risultanze di conti correnti intestati ai soci.

Mentre, in primo grado, la Commissione provinciale aveva accolto l’impugnazione presentata dalla contribuente rilevando un’assenza di motivazione nell’atto di autorizzazione delle indagini bancarie, la Commissione regionale, ribaltando questo verdetto, aveva ritenuto che l’accertamento presuntivo sui conti correnti bancari della società e dei soci, ritualmente autorizzato, non necessitasse di alcuna motivazione.

Da qui il ricorso della società davanti alla Suprema corte.

Tra gli altri motivi di doglianza, la Srl lamentava che, in realtà, la possibilità di esaminare anche i conti correnti dei soci fosse consentita solo in presenza di elementi indiziari da cui desumere che l’utilizzo di tali conti fosse finalizzato ad occultare operazioni fiscalmente rilevanti della società.

Esame che, nella specie, non era stato effettuato, posto che il giudice di appello si era limitato a ritenere legittima l’estensione dell’accertamento ai conti correnti dei soci, senza valutare se l’Amministrazione finanziaria avesse offerto la prova, anche presuntiva, che legittimava tale ampliamento di indagine.

Accertamento esteso ai conti dei soci, legittimità

Motivo, questo, ritenuto fondato dalla Corte di legittimità la quale, nella sua decisione, ha formulato un apposito principio di diritto dopo aver ripercorso la giurisprudenza consolidatasi nel tempo sulla questione relativa alla possibilità da parte dell’Agenzia di ampliare gli accertamenti bancari anche ai soci della società.

Orbene, secondo la Suprema corte, le indagini bancarie nei confronti di una società a responsabilità limitata possono essere estese ai conti correnti dei soci della stessa solo se sussistono elementi indiziari per far ritenere che tali conti siano stati utilizzati per occultare operazioni fiscalmente rilevanti.

Per gli Ermellini, quindi, Il giudice non può consentire l’utilizzazione, a fini probatori, delle movimentazioni di tali conti correnti, senza prima valutare l’esistenza o meno di elementi presuntivi che facciano emergere la riferibilità alla società dei conti dei soci medesimi.

Difatti – si legge nella sentenza - solo se vi è la dimostrazione della concreta riferibilità delle movimentazioni bancarie alle operazioni societarie trova applicazione l’articolo 32, comma 1, nn. 2 e 7 del DPR n. 600/1973 che, attribuendo all’ufficio delle imposte il potere di procedere ad accertamenti bancari, prevede espressamente una presunzione legale a carico del contribuente.

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