Governo: concordato preventivo con flat tax opzionale e rottamazione con proroga

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Governo: concordato preventivo con flat tax opzionale e rottamazione con proroga

E’ stato definito il provvedimento correttivo del concordato preventivo biennale in sede di riunione dei Ministri il 26 luglio 2024. Porta con sé la prevista tassazione opzionale, applicabile al reddito incrementale concordato, per aumentare l’appeal all’istituto della riforma fiscale.

Non solo per le partite Iva soggette agli ISA ma anche per i contribuenti forfetari.

Dal Consiglio dei Ministri riunito il 26 luglio 2024 arriva anche il differimento:

  • al 15 settembre 2024 per la quinta rata della rottamazione-quater;
  • dell’adesione al CPB al 31 ottobre 2024;
  • della possibilità di versare il saldo delle imposte sui redditi entro il 30 agosto 2024, quindi entro i 30 giorni successivi alla scadenza del 31 luglio, con la maggiorazione dello 0,40 per cento.

Ritocchi anche per gli avvisi bonari: dal 2025 i termini per versare o rispondere si allungano.

Il testo del correttivo non è ancora disponibile, tuttavia il Viceministro Leo ha rilasciato una dichiarazione affermando che sono state decise “misure di fondamentale importanza per fornire maggiore chiarezza e flessibilità ai contribuenti, facilitando il rispetto delle scadenze fiscali e rendendo più agevole la gestione degli obblighi tributari”.

Analizziamo le novità introdotte.

Concordato preventivo biennale con flat tax

Al fine di rendere più attrattivo il concordato preventivo biennale, è stata introdotta dal Governo la tassazione sostitutiva opzionale del maggior reddito concordato rispetto a quello di riferimento del 2023.

Viene previsto un sistema a tre aliquote, crescenti al diminuire del punteggio ISA risultante dalla dichiarazione 2024, come segue:

  • aliquota al 10%, per i contribuenti con punteggio ISA 8, 9 o 10;
  • aliquota al 12%, per i contribuenti con punteggio ISA 6 o 7;
  • aliquota al 15%, per i contribuenti con punteggio ISA 5 o inferiore.

Anche i contribuenti forfettari – slegati dall’ISA – potranno avvalersi di un’aliquota ridotta:

  • del 10%,
  • del 3% in caso di start up.

Altra novità anticipata ed ora da ritenersi definiti riguarda lo spostamento in avanti del termine per l’adesione al concordato preventivo nel primo anno della sua applicazione.

Infatti, si passa dal 15 ottobre al 31 ottobre 2024, con 16 giorni in più a disposizione dei contribuenti per poter decidere se concordare le imposte con il Fisco nei successivi due anni (uno per i forfetari).

NOTA BENE: Non essendo ammesso, per legge, il ricorso alla remissione in bonis, la data del 31 ottobre non è ulteriormente spostabile ricorrendo alla dichiarazione integrativa o al ravvedimento.

E’, invece, possibile la correttiva nei termini.

La data del 31 ottobre sarà anche la scadenza fissata per trasmettere telematicamente alle Entrate il modello Redditi sia da parte delle persone fisiche che delle società.

Invece, dal 2025, le date saranno:

  • il 15 aprile, per il rilascio del software per calcolare la proposta di concordato preventivo biennale,
  • il 31 luglio per l’accettazione del CPB.

Altre modifiche

Il testo correttivo, ancora non pubblicato, prevede anche:

  • la riduzione dal 50% al 30% della soglia che consente di uscire dall’accordo per eventi straordinari;
  • che solo i debiti definitivamente accertati o derivanti da atti impositivi non più contestabili con un importo pari o superiore a 5.000 euro precludono l’accesso all’istituto, con esclusione di quelli che sono oggetto di provvedimenti di sospensione o di rateizzazione fino alla loro scadenza;
  • il riporto in avanti delle perdite fiscali maturate nei periodi oggetto di concordato per le imprese;
  • per i forfettari, l’esclusione degli accertamenti basati su presunzioni semplici durante la durata dell'accordo.

Redditometro: stop

In seguito alla riunione del Consiglio dei ministri del 26 luglio 2024 viene confermata l'eliminazione definitiva del redditometro dal sistema fiscale italiano.

Tuttavia, permangono delle incertezze su quale sarà lo strumento alternativo impiegato dal governo per combattere l'evasione fiscale da parte dei grandi evasori.

Infatti nel comunicato stampa di Palazzo Chigi accompagna il provvedimento, non si fa menzione dell'abolizione del redditometro.

Avvisi bonari: 60 giorni per rispondere

Nell’ambito degli argomenti trattati in Consiglio dei Ministri il 26 luglio 2024, si segnala il passaggio da trenta a sessanta giorni del termine per il pagamento degli avvisi bonari ricevuti a seguito del controllo automatizzato e formale delle dichiarazioni.

Dunque, per gli avvisi bonari emessi a partire dal 2025, il termine per rispondere o effettuare il pagamento viene esteso da 30 a 60 giorni.

L'avviso bonario è uno strumento attraverso cui l'Agenzia delle Entrate invita il contribuente a regolarizzare la propria situazione fiscale, evitando procedimenti più severi.

Anche nel caso di pagamento rateale dell'avviso bonario, il termine per il versamento della prima rata è esteso da 30 a 60 giorni dopo il ricevimento dell'avviso.

Per le somme dovute a seguito della liquidazione dei redditi soggetti a tassazione separata, il termine per il pagamento rimane di 30 giorni dal ricevimento dell'avviso.

Per gli avvisi derivanti dal controllo automatizzato delle dichiarazioni, se l'invito è trasmesso telematicamente agli intermediari, il termine per i versamenti è esteso a 90 giorni.

Rottamazione-quater al 15 settembre 2024

Come atteso da molti contribuenti, il Governo ha spostato dal 31 luglio 2024 al 15 settembre 2024 il termine del versamento della quinta rata della rottamazione-quater.

A meno di notizie contrarie, dovrebbe valere il periodo di tolleranza di 5 giorni che porterebbe la scadenza al 20 settembre 2024.

Adempimento collaborativo

In materia di cooperative compliance, si è intervenuti sui professionisti che emettono certificazioni non veritiere sulla gestione del rischio fiscale.

In caso tali professionisti rilascino documentazioni non accurate, l'Agenzia delle Entrate segnalerà il caso al Consiglio nazionale dell'Ordine professionale di riferimento. L'obiettivo di questa segnalazione è di indurre l'Ordine a prendere le misure disciplinari appropriate contro il professionista per la sua condotta.

Cndcec, apprezzamenti

All’indomani dell’approvazione del decreto correttivo su cooperative compliance, adempimenti e concordato preventivo biennale, il Consiglio Nazionale dei commercialisti esprime il suo apprezzamento.

Infatti alcune delle modifiche apportate sono state oggetto di indicazione da parte del Cndcec: la tassa piatta opzionale sull’incremento di reddito concordato variabile tra il 10% e il 15%, la precisazione che la protezione dagli accertamenti basati su presunzioni semplici si estende anche ai forfettari, l’ampliamento da 30 a 60 giorni del termine per il pagamento, integrale o della prima rata, degli avvisi bonari.

Arriva, da parte di Elbano de Nuccio, Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, un “particolare ringraziamento per il consueto ascolto ricevuto dal Governo, nella persona del Viceministro Maurizio Leo, dai Presidenti delle Commissioni parlamentari che si sono occupate del provvedimento, Massimo Garavaglia e Marco Osnato, e da tutti i membri delle stesse Commissioni e dall’Agenzia delle Entrate”.

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