Estensione dell'efficacia di un accordo di ristrutturazione dei debiti omologato

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Estensione dell'efficacia di un accordo di ristrutturazione dei debiti omologato

Precisazioni in tema di estensione dell'efficacia di un accordo di ristrutturazione dei debiti omologato sono state rese dall’Agenzia delle Entrate.

Nella risposta ad interpello n. 414 dell’11 ottobre 2019, l’Agenzia si esprime sulla possibile applicazione dell’articolo 88, comma 4-ter, del TUIR, al provento conseguito dalla riduzione dei debiti dell’impresa prevista dall’accordo di ristrutturazione omologato ma scaduto.

Secondo l’istante è possibile applicare al caso da lui rappresentato la disciplina di cui all’articolo 88, comma 4-ter, del TUIR pur considerando che la cessione dell'immobile - e il conseguente stralcio dei debiti dell'impresa - è avvenuta (...) in data successiva alla scadenza (...) dell'originario accordo di ristrutturazione omologato, sebbene in vigenza della proroga (...) dell'efficacia dello stesso; proroga sottoscritta dalle parti, registrata presso il registro delle imprese competente, ma non omologata.

Accordo di ristrutturazione dei debiti omologato non costituisce sopravvenienza attiva

Nella sua risposta n. 414/2019, l’Agenzia ricorda come l’articolo 88, comma 4-ter, del TUIR preveda che “(...) In caso di (...) accordo di ristrutturazione dei debiti omologato ai sensi dell’articolo 182-bis del R.D. 16 marzo 1942, n. 267 (...) la riduzione dei debiti dell’impresa non costituisce sopravvenienza attiva per la parte che eccede le perdite, pregresse e di periodo, di cui all’articolo 84, senza considerare il limite dell’ottanta per cento, la deduzione di periodo e l’eccedenza relativa all’aiuto alla crescita economica di cui (...) e gli interessi passivi e gli oneri finanziari assimilati di cui al comma 4 dell’articolo 96 del presente testo unico. (...)”.

Analizzato il caso di specie, l’Agenzia ritiene che lo specifico accordo di estensione dell'efficacia dell'accordo di ristrutturazione dei debiti (proroga registrata, ma non nuovamente omologata) è riconducibile alla previsione di cui all'art. 88, comma 4-ter del TUIR.

Pertanto, in caso di accordo di ristrutturazione dei debiti omologato, la riduzione dei debiti dell'impresa non costituisce sopravvenienza attiva per la parte che eccede le perdite, pregresse e di periodo, anche se questa è avvenuta dopo la scadenza dell'accordo, ma in presenza di un accordo di estensione.

Ciò, in quanto, in base alle conclusioni dell’Agenzia, “la fattispecie sopra descritta, nella sostanza, ripropone sostanzialmente i medesimi effetti in termini di esdebitamento dei creditori seppur in un periodo successivo a quello al termine di efficacia dell'originario accordo di ristrutturazione”.

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