Emendamento Superbonus: Sugar tax al 2025
Pubblicato il 15 maggio 2024
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Si è protratto per tutta la giornata del 14 maggio 2024 lo scontro in commissione Finanze del Senato sulle modifiche all’emendamento presentato il 10 maggio 2024 dal Governo che modifica il Decreto Superbonus ponendo numerosi paletti all’utilizzo dei benefici dell’agevolazione.
Alla fine l’emendamento in questione viene confermato con la sola eccezione della proroga dell’entrata in vigore della Sugar tax al 2025.
Facciamo un passo indietro per riassumere i tratti delle nuove norme.
Novità sul Superbonus e altri incentivi edilizi dal 2024
Il nodo della questione è il nuovo articolo 4-bis del Dl n. 39/2024 che introduce modifiche significative riguardanti il superbonus e altri incentivi fiscali nel settore edilizio e cioè:
- a partire dal 2025, soggetti specifici come banche, altri intermediari finanziari, società di un gruppo bancario e imprese di assicurazione, indicati nell'articolo 121 del DL 34/2020, non potranno utilizzare i crediti d’imposta derivanti dalle opzioni di sconto o cessione in compensazione con debiti per contributi previdenziali e premi assicurativi INAIL. Questo divieto si applica a tutti i crediti da superbonus e altri bonus edilizi a prescindere dall'anno in cui le spese sono state sostenute;
- le detrazioni fiscali per interventi che si avvalgono del Superbonus, del Sismabonus e del bonus per l'eliminazione delle barriere architettoniche, per le spese effettuate dal 2024 in poi, saranno obbligatoriamente ripartite in 10 anni. Non si applica nessuna rimodulazione da 4-5 anni a 10 anni per le detrazioni derivanti da spese sostenute fino al 2023;
- la suddivisione decennale non riguarda i crediti di imposta derivanti da sconto e cessione per gli interventi effettuati a partire dal 2024, che saranno ripartiti in 4 o 5 anni, a seconda della natura degli interventi, come specificato nell'articolo 119 e 119-ter del DL 34/2020.
Inoltre:
- è stata limitata la proroga al 2026 della sola Plastic tax per cui per la Sugar tax è prevista l’entrata in vigore da luglio 2024;
- è stato decretato lo stop, dal 2025, alla compensazione dei crediti d'imposta ottenuti da bonus fiscali con i contributi previdenziali e Inail per banche e intermediari finanziari;
- una seconda stretta è stata disposta per banche, assicurazioni e intermediari che abbiano acquistato i crediti a un corrispettivo inferiore al 75%. Dal 2025 alle rate dei crediti verrà applicata la ripartizione in sei quote annuali;
- è prevista la creazione di due fondi destinati rispettivamente al Terzo settore e alle aree terremotate non comprese dalle coperture previste dalla versione originaria del decreto Superbonus:
- viene potenziata l’attività di vigilanza e controllo dei Comuni in relazione agli interventi relativi al Superbonus. In caso di inesistenza, totale o parziale, degli interventi di cui agli articoli 119 e 121, comma 2, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, va fatta segnalazione qualificata agli uffici della Guardia di finanza e dell'Agenzia delle Entrate nella cui circoscrizione sono ubicati gli immobili oggetto della segnalazione. Al Comune viene riconosciuta una quota pari al 50% delle maggiori somme riscosse a titolo definitivo sia in relazione a tributi statali sia alle sanzioni civili emerse a seguito di accertamento.
Le reazioni alle novità del Dl Superbonus
L’emendamento contenente le norme suddette ha suscitato varie reazioni anche nella stessa maggioranza.
Si è cercato di limitare l’applicazione della detrazione in 10 anni dei benefici Superbonus a partire dall’entrata in vigore del provvedimento e non da inizio 2024.
Anche la norma sulla stretta alle banche, soprattutto quella sul divieto di utilizzo dei crediti d’imposta in compensazione dei loro debiti contributivi nei confronti di Inps e Inail, è stata al cento di un serrato dibattito in maggioranza.
Le conclusioni approvate in Commissione Finanze al Senato
La soluzione alle varie questioni è arrivata nella serata del 14 maggio 2024 dove è stato approvato, in commissione al Senato, l’emendamento del Governo come presentato inizialmente, con una sola variazione. Tutti negativi, dunque, i pareri sui subemendamenti presentati per arginare le limitazioni introdotte.
In conclusione:
- è confermata la rateizzazione in 10 anni delle detrazioni derivanti dal Superbonus per le spese effettuate nel 2024 per cittadini e imprese;
- per le banche viene allungata la rateizzazione da 4 a 6 anni solo per i crediti scontati a meno del 75% dell'importo dei lavori effettuati e viene confermato lo stop dal primo gennaio 2025 alla possibilità di compensare i crediti del Superbonus con i contributi previdenziali e Inail;
- si registra l’unica concessione di modifica in merito all’entrata in vigore della Sugar tax, prorogata a luglio 2025. Rimane ferma la proroga della Plastic tax al 2026;
- validato il coinvolgimento dei Comuni nei controlli contro le frodi e le irregolarità sui lavori agevolati;
- è stato dato il via libera a nuovi fondi per le zone terremotate.
Ci soffermiamo proprio su tale ultimo punto.
Nuove disposizioni per la cessione di crediti nelle zone sismiche
L’emendamento del Governo al DL 39/2024 è intervenuto per gestire in modo migliore le risorse destinate alla ripresa delle zone sismiche, garantendo un uso mirato e controllato dei fondi disponibili, attraverso l’utilizzo di cessione e sconto in fattura nelle zone colpite dai sismi del 2009 e del 2016
E’ stato stabilito che i 400 milioni di euro dell’apposito Fondo saranno destinati esclusivamente ai nuovi lavori nelle quattro regioni colpite dal terremoto (Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo). L'obiettivo è di garantire che queste risorse siano utilizzate laddove vi è la maggiore necessità, in particolare per quei lavori che, senza questo supporto, non potrebbero procedere con la cessione del credito.
Il fondo sarà applicabile alle domande presentate dopo il 31 marzo 2024, estendendo così la sua operatività rispetto alle versioni precedenti del decreto che includevano le pratiche del primo trimestre del 2024.
Altro punto è il monitoraggio sulle spese: ogni struttura commissariale controllerà l'impiego dei fondi basandosi sugli importi richiesti.
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