Decreto Superbonus, con Sugar tax dal 2024. In vista la proroga

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Decreto Superbonus, con Sugar tax dal 2024. In vista la proroga

L'emendamento presentato dal Ministero dell'economia al Decreto legge n. 39/2024, attualmente in via di conversione in legge, non si limita a modificare la detraibilità del Superbonus portandola per obbligo a 10 anni. Nel testo presentato il 10 maggio 2024 è presente la proroga della Plastic tax dal 1° luglio 2024 al 1° luglio 2026 ma non quella della Sugar tax.

Inoltre, vengono disposte modifiche all’aliquota del bonus ristrutturazioni, ora al 36%, ma per la quale è prevista una riduzione al 30% dal 2028 al 2033.

Sugar tax: cosa è

Ritornando alla presentazione dell’emendamento del Governo al Decreto-legge n. 39/2024 – che ha disposto l’obbligo di detrarre i benefici legati al Superbonus in 10 anni dal 2024 – nel testo è presente anche la proroga della Plastic tax dal 1° luglio 2024 al 1° luglio 2026 e, invece, per la Sugar tax l’avvio da luglio 2024.

Dunque, la tassa sulle bevande zuccherate sarebbe applicabile a breve.

Ma cosa prevede la Sugar tax?

La Sugar tax o imposta sulle bevande zuccherate è stata introdotta per affrontare l'obesità e problemi di salute correlati al consumo eccessivo di zuccheri. Le bevande soggette a questa tassa includono:

  • bibite gassate,
  • succhi di frutta con zucchero aggiunto o dolcificanti.

Il minor consumo di tali bevande avrebbe ripercussioni anche sull’incidenza di obesità e diabete, contribuendo a diminuirli. Ciò andrebbe ad impattare anche sui costi della sanità pubblica.

Sull’immissione di tale tassa sono contrari i produttori e alcune associazioni del settore che prevedono un drastico calo delle vendite, tagli agli investimenti e rischi occupazionali significativi.

In particolare Assobibe – l’associazione che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia – ritiene che la tassa porterebbe un rialzo dei prezzi di tali bevande per i consumatori: anche sulle Pmi del settore che producono eccellenze del Made in Italy come aranciate, chinotti, cedrate, aperitivi analcolici si avrebbero ripercussioni

Sugar tax: ipotesi rinvio?

Il Governo ha presentato inizialmente la proposta di un’applicazione in formato ridotto della tassa da luglio 2024 come segue:

  • un prelievo di 5 euro per ettolitro per i prodotti finiti,
  • uno pari a 0,13 euro a chilogrammo per i prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione.

Dal 1° luglio 2026, l’applicazione della Sugar tax ritornerebbe alle tariffe normali: rispettivamente di 10 euro per ettolitro e 0,25 euro per chilogrammo.

Va detto che il testo dell’emendamento riporta un dato diverso dalla relazione tecnica: questa parla di differimento anche della Sugar tax al 2026.

Ma sull’entrata in vigore da luglio 2024 della Sugar tax sono partite trattative per un suo rinvio al pari della Plastic tax che, come detto, viene spostata a luglio 2026.

Quindi, il 13 maggio 2024 sono stati presentati due subemendamenti:

  • il primo conterrebbe la proposta di rinvio fino al 1° gennaio 2025, con il reperimento dei 68 milioni necessari dal Fondo per interventi strutturali di politica economica;
  • il secondo disporrebbe lo stop alla Sugar tax fino al 30 giugno 2026, come la Plastic tax. Il costo, pari a 249,5 milioni per due anni, sarebbe coperto sempre dal Fondo per interventi strutturali di politica economica.

La risposta alla questione dovrebbe arrivare dalla Commissione Finanze del Senato che è convocata il 14 maggio 2024 per esaminare il Ddl di conversione del DL 39/2024. Il testo sarebbe calendarizzato in Aula già dal 15 maggio 2024.,

Decreto Superbonus: detrazione in 10 anni senza retroattività

Come anticipato, le novità del maxi-emendamento governativo al Decreto 39/2024 hanno impattato sul Superbonus, che può essere detratto solo in 10 anni, ed anche sulle Banche che, dal 2025, non potranno più compensare i crediti fiscali con contributi previdenziali o INAIL.

Nella giornata del 13 maggio 2024, parte della maggioranza ha presentato una proposta per far partire l’allungamento a 10 anni delle detrazioni Superbonus dall’entrata in vigore del decreto 39/2024 e non dall’inizio del 2004, nonché di abrogare la parte dell'emendamento che introduce il divieto di compensazione con i contributi previdenziali per le banche.

Bonus ristrutturazioni: ridotto dal 2028

L'emendamento presentato al Dl n. 39/2024, in via di conversione in legge, ritocca significativamente anche il bonus ristrutturazioni del 36%.

Si tratta di un aggiornamento significativo nel contesto del bonus ristrutturazioni, che subirà la seguente modificazione:

  • dal 1° gennaio 2028 al 31 dicembre 2033 le spese potranno essere detrarre nella misura del 30% anziché del 36%.

Il bonus ristrutturazioni è diretto ai soggetti Irpef che realizzano interventi di recupero del patrimonio edilizio su singole unità immobiliari o parti comuni di edifici, purché siano di tipo abitativo.

In alcuni casi, la detrazione del 36% è stata maggiorata, fino al 2024, al 50%.

Dunque, la riduzione al 30% dal 2028 al 2033 si accompagna alla fine dell'Ecobonus e del Sismabonus, che termineranno nel 2024, salvo ripensamenti.

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