Dichiarazioni doganali, novità per regolarizzazione e revisione delle inosservanze

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Dichiarazioni doganali, novità per regolarizzazione e revisione delle inosservanze

Il 10 dicembre 2024 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha pubblicato la Circolare n. 25/D, un documento cruciale per gli operatori economici e gli uffici doganali. Emanata in attuazione del D.Lgs. 26 settembre 2024, n. 141, la circolare mira a chiarire e uniformare l’applicazione delle normative doganali, integrando il Codice Doganale dell’Unione (CDU) con disposizioni nazionali complementari.

Il documento si concentra sulla disciplina delle regolarizzazioni a posteriori e delle revisioni delle dichiarazioni doganali, offrendo indicazioni dettagliate sulle modalità per sanare inosservanze degli obblighi doganali e stabilendo criteri uniformi per l’applicazione delle sanzioni. L’obiettivo è garantire trasparenza e proporzionalità nell’applicazione delle norme, fornendo agli operatori strumenti per correggere eventuali errori senza pregiudicare il regime doganale o incorrere in sanzioni eccessive.

Questa pubblicazione rappresenta un passo significativo verso una gestione più moderna e collaborativa delle procedure doganali, a beneficio sia dell’amministrazione che degli operatori economici.

Definizione e tipologie di inosservanze

Le inosservanze sono definite come violazioni degli obblighi imposti dalla normativa doganale, sia unionale che nazionale, agli operatori economici nel corso delle operazioni doganali o nella gestione delle autorizzazioni. Tali obblighi comprendono, tra l’altro, l’introduzione, il trattamento e la movimentazione di merci all’interno del territorio doganale dell’Unione, oltre all’osservanza delle condizioni necessarie per accedere a regimi doganali particolari.

La Circolare n. 25/D del 2024 fornisce una classificazione chiara delle inosservanze, suddividendole in due categorie principali:

  • inosservanze che generano un’obbligazione doganale: queste si verificano quando una violazione determina l'insorgenza di un obbligo tributario, come il pagamento di dazi o tributi relativi alla movimentazione delle merci. L’articolo 79 del codice doganale Unionale (CDU) elenca i casi specifici, che includono la mancata osservanza delle condizioni relative al regime doganale o l’uso finale delle merci;
  • inosservanze che non generano un’obbligazione doganale: in questi casi, la violazione riguarda aspetti formali o procedurali che, pur non comportando obblighi tributari, possono comunque richiedere una regolarizzazione per il rispetto delle normative doganali.

NOTA BENE: Con la circolare, l’Agenzia permette agli operatori di regolarizzare a posteriori le inosservanze definite dall’articolo 79 del Codice Doganale Unionale, completando gli adempimenti in ritardo e applicando solo una sanzione formale prevista dall’articolo 103 delle Disposizioni nazionali complementari, con importi tra 150 e 2.000 euro.

Regolarizzazione a posteriori: principi generali

La regolarizzazione a posteriori è un istituto che consente agli operatori economici di sanare inosservanze commesse durante le procedure doganali tramite l’esecuzione tardiva degli adempimenti previsti dalla normativa. Questo strumento è particolarmente utile per correggere errori o omissioni non intenzionali, evitando conseguenze più gravi.

Per accedere alla regolarizzazione, devono essere rispettate alcune condizioni essenziali:

  • Assenza di conseguenze significative sul regime doganale, ovvero che la violazione non abbia compromesso il corretto funzionamento delle procedure doganali.
  • Inosservanza priva di intento fraudolento, accertata dall’amministrazione doganale attraverso la documentazione fornita dall’operatore.
  • Adempimento delle formalità omesse necessarie per regolarizzare la posizione delle merci.

I vantaggi della regolarizzazione a posteriori sono molteplici: evita la notificazione di obbligazioni doganali o l’avvio di accertamenti più invasivi, limita l’applicazione di sanzioni a quelle di natura formale e consente agli operatori di mantenere la conformità normativa, proteggendo al contempo la loro reputazione commerciale.

Aspetti della regolarizzazione

La regolarizzazione delle inosservanze doganali può essere suddivisa in due principali categorie, in base alla presenza o meno di un’obbligazione doganale:

  • regolarizzazione senza obbligazione doganale che riguarda casi in cui la violazione non ha generato obblighi tributari. Per sanare la situazione, l’operatore deve presentare una dichiarazione alle autorità competenti, comunicare l’inosservanza e pagare una sanzione formale che varia da 150 a 2.000 euro;
  • regolarizzazione con obbligazione doganale, in cui la violazione ha comportato l’insorgenza di un obbligo tributario. La regolarizzazione richiede un esame preventivo da parte dell’amministrazione doganale per verificare l’assenza di intento fraudolento. L’operatore deve presentare un’istanza formale accompagnata da documentazione a supporto che dimostri la buona fede, con particolare attenzione al possesso della qualifica AEO, che rappresenta un indicatore di affidabilità.

Revisione della dichiarazione su istanza di parte

Tra gli strumenti di regolarizzazione previsti, la revisione della dichiarazione su istanza di parte offre agli operatori la possibilità di correggere o rettificare dichiarazioni doganali precedentemente presentate in modo irregolare. Questa procedura consente di sanare errori o inesattezze senza che siano necessariamente configurate come dichiarazioni infedeli, purché la richiesta avvenga in condizioni analoghe a quelle della regolarizzazione a posteriori, ossia in assenza di intento fraudolento e nel rispetto dei termini previsti dalla normativa.

La revisione può essere richiesta entro un termine massimo di tre anni dall'accettazione della dichiarazione originale, e la sua approvazione da parte dell’amministrazione doganale è subordinata alla verifica della correttezza delle modifiche proposte e della loro conformità alla normativa vigente. Questo istituto rappresenta un'importante opportunità per gli operatori di adempiere pienamente ai loro obblighi doganali, garantendo al contempo una maggiore trasparenza e accuratezza nelle operazioni.

Considerazioni finali

La Circolare 25/D/2024 rappresenta un passo importante verso un approccio più equilibrato e favorevole per gli operatori economici, offrendo la possibilità di regolarizzare inosservanze non intenzionali attraverso procedure chiare e sanzioni proporzionate. Questo non solo riduce il rischio di penalizzazioni sproporzionate, ma rafforza anche la fiducia tra operatori e amministrazione doganale.

Il ruolo delle Direzioni Doganali Territoriali è rilevante per garantire un’applicazione uniforme delle normative su tutto il territorio nazionale, supervisionando le operazioni e supportando gli uffici competenti nella gestione delle regolarizzazioni.

Guardando al futuro, l’implementazione di ulteriori semplificazioni procedurali e un più ampio utilizzo della qualifica di Operatore Economico Autorizzato (AEO) potranno migliorare ulteriormente l’efficienza del sistema doganale, promuovendo la conformità e agevolando le attività commerciali. Questo approccio evolutivo contribuisce a creare un sistema doganale più moderno, equo e orientato alla collaborazione.

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