Dai commercialisti un alert sul calendario fiscale 2025

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Dai commercialisti un alert sul calendario fiscale 2025

Le criticità legate al calendario fiscale per il 2025 non sono nuove nel dibattito professionale: già l'Associazione Nazionale Commercialisti (ANC) aveva lanciato un primo allarme. Marco Cuchel, presidente dell'ANC, intervenendo al forum organizzato dalla Cassa Nazionale di Previdenza dei Ragionieri e degli Esperti Contabili, aveva sottolineato come le norme in arrivo rischino di creare significativi disagi per i professionisti, aggravandone il carico di lavoro. Tra le principali preoccupazioni, l'anticipo delle scadenze per il concordato preventivo biennale al 31 luglio e l'introduzione di nuovi obblighi, come quello previsto per il 31 marzo per le comunicazioni uniche dei lavoratori autonomi. Questi cambiamenti, secondo Cuchel, necessitano di una maggiore attenzione per evitare di mettere in difficoltà sia i commercialisti sia le imprese che essi assistono.

In questo contesto, anche l'Associazione dei Dottori Commercialisti (ADC) ha ribadito le proprie perplessità, evidenziando come il nuovo calendario fiscale risulti insostenibile e poco rispettoso delle tempistiche e delle esigenze degli studi professionali.

Per ADC: "calendario fiscale 2025 insostenibile per professionisti e contribuenti"

L’Associazione dei Dottori Commercialisti (ADC) ha espresso un forte disappunto riguardo all'attuale calendario fiscale, definito insostenibile e privo di considerazione per le esigenze operative degli studi professionali e dei contribuenti. Il principale nodo critico riguarda l'introduzione di nuove scadenze, come quella per l'adesione al concordato preventivo biennale anticipata al 31 luglio 2025, scollegata dalla presentazione della dichiarazione dei redditi fissata al 31 ottobre dello stesso anno. Questo cambiamento, insieme alla nuova scadenza del 31 marzo 2025 per le certificazioni uniche relative ai lavoratori autonomi, impone un carico di lavoro frammentato e duplicato, ostacolando una pianificazione razionale per professionisti e imprese. L’ADC sottolinea come le modifiche legislative non tengano conto dei tempi necessari per l’elaborazione e la gestione dei dati da parte degli studi, nonostante il loro ruolo cruciale nel fornire un supporto essenziale all’Agenzia delle Entrate. Inoltre, l’Associazione critica una politica fiscale orientata esclusivamente al recupero del gettito, che ignora la necessità di semplificazione normativa e di incentivi per la crescita economica. La duplicazione di scadenze e adempimenti burocratici, secondo l’ADC, rappresenta un inutile aggravio che rallenta l’intero tessuto produttivo, penalizzando le imprese e i professionisti senza apportare reali benefici alla collettività.

Richiesta di rimodulazione dell'ADC

L’Associazione dei Dottori Commercialisti lancia un appello deciso per una rimodulazione del calendario fiscale 2025. L’ADC sottolinea l’urgenza di eliminare le duplicazioni di scadenze e gli adempimenti superflui, proponendo una pianificazione più razionale che tenga conto dei tempi necessari agli studi professionali e alle imprese per adempiere agli obblighi fiscali senza compromettere l’efficienza operativa. Secondo l’associazione, gli "orpelli burocratici inutili" non solo rappresentano un onere aggiuntivo per i professionisti, ma ostacolano anche la crescita economica del Paese. L’ADC invita il Governo a considerare una revisione che semplifichi gli adempimenti e consenta una gestione fiscale sostenibile, favorendo così la produttività e il rilancio del tessuto economico italiano.

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