Csm sul ddl anticorruzione, criticità ma anche passi in avanti
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 21 maggio 2015
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Con delibera consiliare del 20 maggio 2015, il Consiglio superiore della magistratura ha reso il proprio parere sul testo del disegno di legge cosiddetto "anticorruzione", relativo, ossia, a “Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi e per un maggiore contrasto al fenomeno corruttivo, oltre che all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena.”, attualmente all'esame della Camera.
Nel testo del parere, vengono evidenziate alcune criticità delle nuove previsioni per quel che concerne, ad esempio, l’assenza di interventi incisivi sulla corruzione tra privati e il rientro dei capitali dall’estero, nonché di norme sull’interdizione perpetua dai pubblici uffici per i corrotti e sull’uso di agenti provocatori.
Per contro, si segnala l'apprezzamento dell'aspetto processuale della riforma e dell’innovazione introdotta con l'istituto della riparazione del danno.
Per quanto riguarda le misure anticorruzione, viene evidenziato come le nuove norme propongano un primo significativo passo in avanti sul versante della premialità "da accordare a chi collabora con l’autorità giudiziaria laddove siano ravvisabili condotte che integrano la fattispecie di corruzione, attraverso l’introduzione di una attenuante ad effetto speciale".
Sullo specifico tema, ossia, viene registrata "una concreta inversione di tendenza, rispetto anche al recente passato".
Giudicati positivi anche l’intervento sui reati “connessi” alla corruzione nonché la disposizione secondo la quale il corrotto, per accedere al rito alternativo del patteggiamento e per godere della sospensione della pena, deve necessariamente restituire il maltolto.
In ogni caso, sul fronte della corruzione il Csm segnala che "solo una determinazione senza riserve ed una azione coordinata di tutte le risorse dello Stato possono invertire una deteriore tendenza alla dissipazione della cosa pubblica".
I segnalati positivi interventi del disegno di legge potrebbero essere, quindi, opportunamente integrati da specifiche misure, per come indicate nel testo del parere.
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